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Allo Studio Embrionali 'Artificiali', Al Via Progetto Italiano


Studiano macchina del tempo cellulare

Allo studio in Italia cellule embrionali artificiali, ricavate in laboratorio da cellule adulte programmata per tornare indietro' nel loro processo evolutivo. Con questo sistema, in pratica, si otterrebbero le cellule embrionali senza bisogno di creare l'embrione, eliminando cosi' molti problemi etici. Il progetto di ricerca - nato dalla collaborazione di Angelo Vescovi del San Raffaele di Milano e Carlo Alberto Redi del laboratorio di biologia dello sviluppo dell'universita' di Pavia - e' appena partito. Lo hanno annunciato i due ricercatori che hanno partecipato oggi a Roma al convegno ''Procreazione assistita: problemi e prospettive'', promosso dal presidente emerito della Corte Costituzionale Riccardo Chieppa e da Maretta Scoca in collaborazione con l'Istituto per la documentazione e gli studi legislativi (Isle) e il premio Chiarelli. ''L'idea nasce dalla clonazione di Dolly'', spiega Vescovi. ''Nella nascita della pecora-fotocopia - continua l'esperto - tutti hanno colto l'aspetto folkloristico: la creazione di un animale identico alla madre. Ma la clonazione e' soprattutto la dimostrazione che una cellula adulta contiene in se' tutto il patrimonio genetico e puo' essere programmata a produrre cellule embrionali staminali. Bisogna solo trovare il modo di 'deprogrammarla'''. La clonazione e' il modo ''piu' grossolano - continua Vescovi - Ma ci sono anche altre tecniche di fusione cellulare in grado di riportare un nucleo adulto ad uno stadio embrionale senza dover creare l'embrione''.
Difficile secondo Angelo Vescovi stabilire i tempi per la ricerca. ''Gli australiani - precisa - sostengono di aver gia' ottenuto risultati concreti a partire da cellule di topi. Ma, ad oggi, e' impossibile fare previsioni realistiche''. ''L'idea - spiega Carlo Alberto Redi - e' sviluppare un citoplasto artificiale, sintetico, in provetta. Ottenere cioe' una 'miscela' che non conosciamo ancora bene, ma che sara' simile all'insieme di sostanze presenti originariamente nella cellula uovo''. Per il momento ''stiamo provando - continua Redi - su citoplasti naturali, dal topo. L'obiettivo e' riprogrammare una cellula somatica ad avere le potenzialita' delle staminali embrionali''. Tecnicamente si tratta del lavoro contrario a quello realizzato con Dolly dove il nucleo somatico e' stato trasferito nella cellula uovo. ''In questo caso - spiega Redi - si fa ''l'inverso: trasferire del citoplasma all'interno di una cellula somatica''. Purtroppo la mancanza di fondi - lamenta Vescovi - mette a rischio la libertà di ricerca in un settore promettente come quello delle cellule staminali. Ma quello finanziario e' il vero ostacolo agli studi'' . Il progetto, infatti, e' stato finanziato con appena 80 mila euro. ''In Spagna - rincara Redi - un solo istituto il Carlos III, riceve 100 milioni di euro per le ricerche sulle staminali embrionali. Qui da noi viene erogata la cifra del biglietto vincente della lotteria di Capodanno per tutte le staminali, 5 milioni di euro''.

L'idea di ottenere cellule staminali embrionali senza passare per l'embrione e' nata in Italia fin dai tempi della Commissione Dulbecco, istituita nel 2000 dall'allora ministro della Sanita' Umberto Veronesi. La tecnica indicata allora dalla Commissione, chiamata Trasferimento nucleare di cellule staminali autologhe (Tnsa), prevedeva di privare del nucleo un ovocita umano non fecondato e nel trasferire al suo interno il nucleo prelevato da cellule somatiche del paziente in modo che nell'ovocita si sviluppassero cellule staminali con un patrimonio genetico identico a quello del paziente che le ha donate.
La nuova strada che adesso hanno intrapreso Redi e Vescovi prevede la realizzazione in laboratorio dell'ambiente che si trova all'interno dell'ovocita. A questa fase della ricerca sta lavorando adesso il gruppo di Redi, mentre il gruppo di Vescovi mettera' a punto le linee di cellule nervose da riprogrammare.
Al momento i ricercatori hanno a disposizione un finanziamento di 80.000 euro da parte del ministero della Salute, stanziato nell'ambito del fondo di 5 milioni di euro assegnato tre anni fa dal ministero alla ricerca sulle staminali.

Redazione MolecularLab.it (31/01/2005)
Pubblicato in Biotecnologie
Tag: staminali, staminali embionali
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