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Basta con i vaccini dalle patate


Gli sviluppatori di farmaci cambiano strategia

PatateNel corso dei primi trial su esseri umani, le patate geneticamente modificate che contengono un vaccino contro l'epatite B si sono rivelate in grado di stimolare il sistema immunitario dei pazienti. Ma lo studio, appena pubblicato sulla rivista "Proceedings of the National Academy of Sciences" giunge troppo tardi: gli sviluppatori di farmaci stanno infatti abbandonando la ricerca sui vaccini contenuti direttamente in alimenti quali banane, pomodori o patate.
Si sperava che i cibi alterati geneticamente potessero rappresentare una fonte economica di vaccini, da far crescere nei paesi più poveri senza il bisogno di una costosa refrigerazione o di iniezioni.
Tuttavia, i ricercatori hanno cambiato strategia, soprattutto per evitare la possibilità che cibi carichi di vaccini finiscano nei negozi o nei supermercati anziché in farmacia. Se questo capitasse, potrebbero venir ingeriti senza volerlo da consumatori che non ne hanno bisogno, con risultati imprevedibili.
Al loro posto, gli sviluppatori si stanno ora dedicando a produrre vaccini direttamente nelle foglie commestibili di piante che di solito non vengono vendute come cibo. "Ormai sono due anni che non lavoriamo più con le patate - spiega Charles Arntzen dell'Arizona State University, che ha condotto lo studio - e non parliamo più di vaccini commestibili, ma piuttosto di vaccini orali stabili al calore".
Arntzen e colleghi stanno infatti sviluppando vaccini orali in tessuti vegetali da somministrare in capsule di gelatina, lo stesso formato di prodotti farmaceutici convenzionali. Tuttavia, i ricercatori rimangono fieri dei risultati precedenti, e sostengono che il successo con le patate conferma il valore del principio della vaccinazione orale.

Fonte: Le Scienze (24/02/2005)
Pubblicato in Biotecnologie
Tag: vaccino, patate
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