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La risposta cerebrale alla sicurezza


Lassenza di pericolo viene elaborata nellamigdala e nel centro della ricompensa

Molti neuroscienziati hanno studiato come la paura condiziona l'attività cerebrale, ma Michael Rogan, Eric Kandel e colleghi della Columbia University di New York hanno invece esaminato l'effetto contrario, scoprendo come il cervello dei topi reagisce a stimoli esterni che segnalano l’assenza di pericolo. I risultati, secondo gli autori, potrebbero essere utili a trattare quei disturbi psichiatrici che coinvolgono una perdita di sicurezza, oltre che a comprendere come mai alcune persone rispondono ai traumi con maggior capacità di recupero di altri. Lo studio è stato pubblicato sulla rivista "Neuron".
Gli scienziati hanno innanzitutto addestrato i topi ad associare una serie di suoni all'assenza di una fastidiosa scossa elettrica alle zampe.
Hanno così scoperto che i suoni riducevano la classica risposta difensiva degli animali, caratterizzata da uno stato di "immobilità". Inoltre, a differenza degli topi non addestrati, quando gli animali condizionati udivano i suoni si avventuravano maggiormente nell'esplorazione di uno spazio aperto, abbandonando il proprio comportamento normale, cauto e protettivo, che consisteva nel camminare lungo i muri. I topi esibivano un identico comportamento avventuroso quando venivano esposti a un segnale istintivo di sicurezza - luce affievolita -, segno che erano all'opera gli stessi meccanismi di risposta neurale.
Studi elettrofisiologici del cervello degli animali hanno rivelato che i suoni di sicurezza facevano calare l'attività in una regione dell'amigdala, la struttura cerebrale che elabora le emozioni e che viene attivata in risposta alla paura. Ma i suoni facevano anche crescere l'attività nella regione coinvolta negli affetti positivi, nelle risposte euforiche e nella ricompensa, una regione non influenzata dalla paura.
"Questi risultati - commentano i ricercatori - supportano l'ipotesi che l'apprendimento sulla sicurezza e l'apprendimento sul pericolo siano processi associati ma indipendenti. I dati relativi a un segnale uditivo suggeriscono una parziale sovrapposizione di questi due processi, che si estende dall'elaborazione sensoriale fino alla prima elaborazione nell'amigdala".
Michael T. Rogan, Kam Sam Leon, David L. Perez, Eric R. Kandel, “Distinct Neural Signatures for Safety and Danger in the Amygdala and Striatum of the Mouse”. Neuron, Vol. 46, No. 2, pp. 309–320 (21 aprile 2005).

Fonte: Le Scienze (22/04/2005)
Pubblicato in Medicina e Salute
Tag: paura, pericolo, amigdala
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