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Microbi magnetici


Il batterio Magnetospirillum magnetotacticum percepisce i campi magnetici esterni

magnetospirillumIn un'insolita collaborazione fra biotecnologie e nanotecnologie, un gruppo di ricercatori ha utilizzato alcuni batteri per svolgere un arduo compito: allineare tubi di carbonio di dimensioni nanometriche sulla superficie di un chip di silicio. Questi piccoli operai potrebbero in futuro aiutare gli ingegneri nella costruzione di circuiti elettrici o di minuscoli motori formati da nanotubi.
I nanotubi di carbonio, oltre ad essere estremamente resistenti, possono condurre elettricità proprio come i componenti dei microprocessori. Per usarli, gli scienziati devono prima posizionarli ed allinearli in maniera precisa, ma le loro piccole dimensioni rendono difficile anche disporli semplicemente in parallelo gli uni agli altri.
Secondo il chimico Jong-in Hahm e colleghi della Pennsylvania State University, però, alcuni microbi possono allineare i nanotubi in maniera relativamente semplice ed economica.
Gli scienziati sapevano già che il batterio Magnetospirillum magnetotacticum contiene naturalmente nanocristalli di ossido di ferro che lo rendono in grado di percepire il campo magnetico terrestre e di allinearsi ad esso. Le nanoparticelle magnetiche potrebbero dunque essere usate come semi dai quali far crescere i nanotubi già allineati.
Per mettere alla prova questa ipotesi, Hahm e colleghi hanno ricoperto superfici di silicio con i batteri. Alcuni campioni sono stati posti in un debole campo magnetico per allineare le particelle magnetiche dei batteri, mentre altri no. I ricercatori hanno poi lavato le superfici di silicio con acqua distillata, eliminando i batteri ed esponendo i cristalli di ossido di ferro, facendo in seguito crescere i nanotubi e misurando la loro direzione con un microscopio a forza atomica. I campioni che erano stati esposti a un campo magnetico hanno prodotto nanotubi paralleli, mentre gli altri hanno prodotto nanotubi orientati a caso. Lo studio è stato descritto sulla rivista "Applied Physics Letters".
Sull'utilità di questa tecnica, tuttavia, le opinioni sono varie. Secondo altri esperti, ci sono altri modi per sintetizzare nanoparticelle magnetiche. Inoltre, un batterio di dimensioni micrometriche non è in grado di depositare particelle con precisione nanometrica. Forse sarebbe necessario un organismo ancora più piccolo, come un virus.

Fonte: Le Scienze (02/05/2005)
Pubblicato in Genetica, Biologia Molecolare e Microbiologia
Tag: magnetico, Magnetospirillum, nano
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