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Stent biodegradabili per riaprire arterie


Uno stent biodegradabile che riapre le arterie e scompare come i punti di sutura e la nuova frontiera per interventi su pazienti colpiti da infarto o con patologie cardiovascolari. Lo stent per la pr

Uno stent biodegradabile che riapre le arterie e scompare come i punti di sutura e' la nuova frontiera per interventi su pazienti colpiti da infarto o con patologie cardiovascolari. Lo stent per la prima volta in Italia e' stato utilizzato in Campania dall'equipe del professore Paolo Rubino della Clinica di Montevergine in provincia di Avellino.
Per intervenire su pazienti colpiti da infarto o affetti da patologie cardiovascolari si utilizzano abitualmente stent di materiali come acciaio inossidabile, fatti a rete, di tantalio o di palladio.
Grazie al giapponese Hideo Tamai, dello Shiga Medical Center, in Giappone, che nel 2000 ha effettuato il primo intervento con il nuovo stent biodegradabile, anche in Italia oggi e' possibile utilizzare il dispositivo in grado di mantenere aperte le arterie del paziente senza procurare effetti collaterali associati agli stent tradizionali, compreso il rischio di frattura dello stesso dispositivo.
Lo stent biodegradabile e' invece completamente riassorbibile entro 8 o 9 mesi dall'applicazione dell'arteria coronarica proprio come oggi avviene per i punti di sutura.
La nuova tecnica e' stata studiata e applicata a dieci pazienti della Clinica Montevergine ad Avellino per trattare occlusioni dell'arteria femorale ma presto si potra' applicare anche a livello coronarico.
''Su dieci pazienti - spiega il prof. Paolo Rubino, responsabile della Cardiologia Invasiva della clinica Montevergine di Avellino - che hanno subito un intervento con la nuova tecnica, solo uno ha avuto una nuova occlusione. I buoni risultati che abbiamo ottenuto da novembre del 2004 ad oggi studiando e applicando questi nuovi stent ci hanno fatto capire che siamo sulla buona strada''.
''Ci troviamo ad una svolta epocale - aggiunge il professor Rubino - Lo studio di valutazione che ancora stiamo facendo sul nuovo dispositivo e' stato condotto in collaborazione con la Divisione di angiologia del centro di Lipsia del professor Giancarlo Biniamino. Ogni mese controlliamo i nostri pazienti con ecodoppler e i risultati sono ottimi. Con i nuovi stent le percentuali di nuove occlusioni oscillano tra il 3 e 8 % contro il 20-30% di nuovi occlusioni utilizzando gli stent tradizionali''.
La nuova tecnica sara' presentata a Napoli nel corso del Convegno ''Update in cardiovascular disease'' che si terra' il 23 e il 24 giugno nella sede della Citta' della Scienza.

Fonte: Ansa (09/06/2005)
Pubblicato in Medicina e Salute
Tag: stent, infarto, sclerosi, arterie, circolatorio
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