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L'attivazione di un gene per apoptosi cellule cancerose

Cellula cancerosa


Nell'Ohio State University Comprehensive Cancer Center, negli Stati Uniti, ricercatori sono riusciti a riattivare un gene che in molti tumori maligni risulta non funzionante. Una volta "ripar

Nell'Ohio State University Comprehensive Cancer Center, negli Stati Uniti, ricercatori sono riusciti a riattivare un gene che in molti tumori maligni risulta non funzionante. Una volta "ripartito", il gene si è dimostrato capace di indurre la morte delle cellule cancerose.
E' per il momento ancora una lontana speranza, ma è comunque la dimostrazione che la presenza di un certo tipo di geni, purché funzionanti, è capace da sola di combattere il cancro.
Scendendo nei dettagli, i ricercatori americani hanno puntato il loro studio sul gene WWOX, appartenente alla categoria degli oncosoppressori, proprio quelli che, se una cellula va incontro a danni genetici gravi, hanno il compito di indurne il suicidio. Una delle cause fondamentali dello sviluppo del cancro è proprio il cosiddetto "silenziamento" di questi geni.
La proteina prodotta dal gene WWOX è mancante nella stragrande maggioranza delle cellule del cancro del polmone. Nel 62% dei casi, il gene non riesce a produrla perchè è stato sottoposto ad un procedimento chimico chiamato metilazione.
"Non c'è niente di sbagliato in questi geni - dice Kay Huebner, uno degli autori dello studio pubblicato su Proceedings of the National Academy of Sciences - è solo che sono silenziati dalla metilazione. Farmaci sperimentali sono ora allo studio per avere un processo inverso, di demetilazione, che riporti i geni in piena attività".
L'esperimento condotto nell'Università dell'Ohio ha usato un sistema più specifico dei farmaci: un virus che, una volta entrato nelle cellule, è capace di installare nel loro codice genetico proprio alcune copie aggiuntive del gene WWOX. Confrontando le cellule nelle quali il gene era tornato attivo (grazie al "trapianto") con le altre, si è visto nettamente che le prime andavano incontro alla cosiddetta apoptosi, la morte programmata.
"Il nostro studio - continua Huebner - è una dimostrazione di principio. Ci mostra che, se possiamo inserire un gene WWOX funzionante, le cellule tumorali muoiono".
"Abbiamo anche mostrato - dice Muller Fabbri, che ha collaborato alla ricerca - che se un gene WWOX è già presente, ma silenziato, possiamo farlo tornare in attività, ottenendo anche in questo caso la morte delle cellule tumorali".
E' troppo presto per sapere quali strade saranno aperte da questa linea di ricerca, e le applicazioni pratiche, se ci saranno, non arriveranno prima di diversi anni.

Fonte: Ansa (20/10/2005)
Pubblicato in Biochimica e Biologia Cellulare
Tag: apoptosi, , wwox
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