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E' morto Luca Coscioni


Luca Coscioni, leader dell'Associazione che porta il suo nome e Presidente di Radicali Italiani, è morto questa mattina. Lo ha annunciato Marco Pannella pochi minuti fa in diretta a Radio Radicale

Luca Coscioni, leader dell'Associazione che porta il suo nome e Presidente di Radicali Italiani, è morto questa mattina. Lo ha annunciato Marco Pannella pochi minuti fa in diretta a Radio Radicale. Coscioni era affetto da quasi dieci anni da sclerosi laterale amiotrofica.
'Mezz'ora fa si e' spento Luca. E' caduto..., era in prima linea. E direi che e' stato ammazzato anche dalle qualita' di questo paese, della sua oligarchia, che lo corrompe e lo distrugge''. In diretta, dai microfoni di Radio Radicale, Marco Pannella annuncia-denuncia la scomparsa di Luca Coscioni, uomo simbolo della battaglia per la liberta' nella ricerca scientifica, in particolare quella sulle cellule staminali. Una battaglia che oggi politici di centrodestra e centrosinistra promettono di continuare, mentre usano parole belle e sincere per la scomparsa del giovane presidente dei Radicali italiani e dell'Associazione Luca Coscioni, e sentono intera la responsabilita' di proseguirne le battaglie.
Il testimone di Luca Coscioni resta ora nelle mani di Marco Cappato, che continuera' l'azione dell'Associazione al fianco della Rosa nel Pugno e che oggi sceglie parole ruvide per ricordare ''innanzitutto come Luca e' stato cacciato, espulso, dai vertici della politica ufficiale nel nostro paese. Cacciato dalle elezioni politiche del 2001, dalla nomina governativa del Comitato nazionale di Bioetica, dalle regionali dell'anno scorso, mentre 100 Premi Nobel lo hanno onorato del loro sostegno e decine di migliaia di persone lo hanno sostenuto con parole, denaro, opere, idee e speranze''.''Sarebbe stato candidato come capolista ed eletto nelle liste della Rosa nel Pugno'', dice ora Cappato, mentre Emma Bonino si prepara a rientrare dal Mali per funerali.
Il destino di Luca era cambiato nel 1995, lo stesso anno in cui venne eletto ad Orvieto consigliere comunale prima di scoprire di essersi ammalato di sclerosi laterale amiotrofica, il tremendo morbo di Lou Gehriggi.
La sua storia l'ha raccontata nel libro ''Il Maratoneta'': prima la carriera universitaria (insegnava economia a Viterbo), la passione per la corsa, poi la malattia, la sedia a rotelle, un sintetizzatore vocale al posto della voce, il mouse di un computer per comunicare con il mondo.
Quindi l'impegno politico con i radicali, nel Comitato nazionale. Ma soprattutto la scelta di mettere i propri giorni al servizio di una causa: l'Associazione Luca Coscioni, per ''promuovere la liberta' di ricerca scientifica e l'assistenza personale autogestita, affermare i diritti umani, civili e politici delle persone malate e disabili''.
In lotta nonostante le fragilita', le condizioni impossibili e sempre peggiori, vivo nella sua cosi' precaria esistenza, e indisponibile a diventare un 'caso umano'. Piuttosto Luca Coscioni voleva essere 'un caso politico', scuotere le coscienze, mettere in discussione. Con i Radicali al fianco.
''La battaglia radicale alla quale sto dando spirito e corpo - scrive nel 'Maratoneta' - e' quella per le liberta', in particolare quella di ricerca scientifica. E' una battaglia che non ho scelto, che mi ha scelto''. E ancora: ''Nella mia avventura radicale, la cosa piu' importante, che penso di essere riuscito a realizzare, e' quella di aver fatto di una malattia una occasione di rinascita e di lotta politica, di avere avuto la forza e il coraggio di trasformare il mio privato in pubblico''.
Per il 'maratoneta', l'ultimo accenno di corsa era stato nel 2002. Con la partecipazione ad una sperimentazione dell'Ospedale San Giovanni Bosco di Torino con cellule staminali adulte, che erano state prelevate dal midollo osseo di Coscioni per poi essergli somministrate. Senza esito positivo. Il suo impegno per l'utilizzo delle cellule staminali degli embrioni soprannumerari divento' tuttavia ancora maggiore, nella battaglia per il referendum sulla legge per la fecondazione assistita. E l'ultimo impegno pubblico - prima di restare immobile nel letto in attesa di un braccio mobile che gli consentisse di utilizzare il computer - era stato il congresso Mondiale sulla liberta' di ricerca, la settimana scorsa a Roma.
Con sentimenti commossi Berlusconi, Prodi, Casini, Pera, uomini politici di destra e di sinistra ricordano oggi l'impegno civile, il coraggio e la dignita' di Luca. E lo piangono Emma Bonino, Daniele Capezzone, Marco Cappato, Marco Pannella: ''Oggi Luca vive con noi. E non e' una balla''. In modo sobrio e amaro, Pannella dice grazie ''per la mole di dichiarazioni non di maniera che raccontano di un paese splendido, dove un potere schizofrenico ha provocato dolore e amarezza a Coscioni''. ''Un radicale morto e' un radicale prezioso'', e' l'epitaffio del leader radicale.

Fonte: Ansa (21/02/2006)
Pubblicato in Analisi e Commenti
Tag: Coscioni, sla, staminali, radicali
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