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Il ministro Mussi al Senato

Fabio Mussi, Ministero Universita e Ricerca


Nella ricerca sulle cellule staminali embrionali la via da seguire e' quella del dialogo e del confronto per arrivare a posizioni condivise. Lo ha ribadito il 29 giugno a chiare lettere il ministr

Nella ricerca sulle cellule staminali embrionali la via da seguire e' quella del dialogo e del confronto per arrivare a posizioni condivise. Lo ha ribadito il 29 giugno a chiare lettere il ministro dell'Universita' e della Ricerca, Fabio Mussi, che nel seguito dell'audizione alle commissioni Istruzione e Sanita' del Senato ha sottolineato come il pericolo sia quello di dare il via, su tematiche cosi' delicate, a 'guerre di religione' o 'muri contro muri' che si rivelerebbero del tutto controproducenti.
Mussi non ha voluto replicare alle affermazioni del presidente del Pontificio consiglio per la famiglia, cardinale Trujillo, che ha minacciato la scomunica per chi commette aborti o fa ricerca sulle staminali embrionali: 'Non spetta a me commentare Trujillo', ha semplicemente commentato, ma la via del dialogo indicata dal ministro rappresenta una risposta chiara a quanti in queste settimane, come ha affermato egli stesso, lo hanno raffigurato come una sorta di 'bau bau' per le posizioni assunte. Il ministro ha inoltre rimandato al mittente 'l'accusa' (rivoltagli dal senatore di An Valditara) di aver violato due leggi nel ritirare la firma alla dichiarazione etica contro la ricerca sulle staminali embrionali: la legge 40 e la 'legge Buttiglione' sul ruolo del Parlamento nella politica comunitaria. A questo proposito, Mussi ha infatti ribadito come anche l'ex ministro Morati non abbia, prima di porre la firma alla dichiarazione etica, 'informato nessuno'.
Ma nella sua replica al Senato, il ministro ha anche parlato di Ricerca tout-court, segnalando un grande pericolo: 'Se l'Europa non si muove, rischia di diventare la periferia di qualche impero'. Il VII Programma quadro europeo sulla ricerca e' una 'grande chance', ha infatti sottolineato Mussi, ma si tratta di un 'treno' che 'l'Europa rischia di perdere'.
'Alla fine bisogna cercare terreni comuni, perche' si tratta di questioni complicate in cui bisogna trovare soluzioni che comportano tappe intermedie, compromessi e definizioni convenzionali come quelle che diamo della morte e dell'inizio della vita'. Il punto, ha sottolineato, e' che 'nessuno ha in tasca la risposta assoluta, quindi ci vuole dialogo ed io non mi rassegno a tutto cio' che porta al muro contro muro e allo scontro'.
In occasione del vertice Ocse svoltosi il giorno prima ad Atene, 'mi sono assunto un'altra responsabilita' senza consultare il Parlamento, dicendomi contrario alla privatizzazione del genoma umano'. Lo ha reso noto oggi lo stesso ministro. In questi campi, ha sottolineato il ministro, 'l'etica e la responsabilita' sono fondamentali: dico quindi 'no' ad affidare al puro mercato le decisioni in questi settori. Per questo sono contrario al fatto che si possano brevettare segmenti del genoma umano, cosa che e' invece accettata negli Stati Uniti'.
'E' inimmaginabile produrre embrioni per fini di ricerca e che poi dovranno essere distrutti e su alcune questioni si e' gia' tutti d'accordo'. Diversa, ha precisato, e' invece la questione degli embrioni sovrannumerari congelati, che vede 'una mia posizione differente, ma e' necessario cercare soluzioni sulla base di un terreno comune'.
L'Europa sta per perdere il treno della Ricerca e dell'innovazione tecnologica: 'Abbiamo poco tempo e se non ci diamo una mossa rischiamo che l'Europa diventi a breve 'luogo' di periferia di qualche impero'. Mussi ha sottolineato come il VII Programma quadro della ricerca europeo rappresenti una 'chance straordinaria per l'Europa, con un finanziamento pari a 53 miliardi di euro in sette anni, ma e' un appuntamento che si puo' pero' anche perdere'.

Clima disteso e minore tensione. Cosi' Ignazio Marino, presidente della commissione Sanita' del Senato, commenta l'audizione del ministro della Ricerca, Mussi, e del sottosegretario alla Salute, Zucchelli, davanti alle commissioni Istruzione e Sanita' di Palazzo Madama. "Il dibattito di oggi - piega Zucchelli- e' servito per superare le critiche iniziali e per avviare il dialogo a proposito della direzione che anche l'Italia dovrebbe seguire per incentivare la ricerca sulle cellule staminali, senza incorrere nella violazione della legge 40 e superando i dilemmi etici".
"Penso che il confronto su questi temi -commenta l'esponente dell'Ulivo- sia stato utile e indispensabile per fare comprendere le diverse anime e sensibilita' del nostro paese, che sono rappresentate in parlamento". Ma, se non ascoltiamo quello che la scienza ci dice e le novita' che mese dopo mese vengono pubblicate sulle riviste scientifiche di tutto il mondo, "rischiamo di limitarci ad un dibattito puramente teorico, superato nei fatti dalla ricerca e quindi, in fine dei conti anacronistico e non utile. Mi pare che dall'audizione di oggi sia emersa la disponibilita' ad ascoltare il mondo della scienza e quindi una maggiore apertura complessiva".

"Grande solidarieta' al ministro della ricerca Mussi sul ritiro in Europa della firma italiana sulla dichiarazione etica e incoraggiamento a sottrarre questo fondamentale territorio alle spinte fondamentaliste religiose sostenute in Parlamento da molta parte del centro destra", le senatrici di Rifondazione comunista Erminia Emprin e Giovanna Capelli escono soddisfatte dall'audizione del ministro. "Il centro destra ha cercato di spingere il dibattito sulla bioetica rigida ma siamo riusciti a tenere nei giusti binari il senso di questa audizione: la ricerca sulle staminali va tenuta nei confini della politica, della scienza e degli spazi europei di confronto". Anche la senatrice Rina Gagliardi, vicepresidente del gruppo, intervenuta durante l'audizione, sottolinea che c'e' una falsa divisione tra laici e cattolici sull'argomento: "Siamo tutti laici in Parlamento, non ci sono chierici qui. Tra i laici ci sono i cattolici e non cattolici ma questo attiene alla sfera privata, non a quella pubblica, statuale, per la quale ci troviamo qui e conosco molti cattolici che condividono la scelta di Mussi".

"I tempi sono cambiati: adesso i comunisti non mangiano piu' i bambini, non li vogliono proprio piu' far nascere": e infatti il ministro Mussi, "non ci ha convinto". Lo dice il senatore della Lega Nord, Massimo Polledri. "Gli abbiamo chiesto perche' avesse deciso di togliere il sostegno italiano alla dichiarazione etica contro la ricerca sulle staminali embrionali ma si e' soltanto arrampicato sugli specchi forse per accontentare le senatrici di Rifondazione comunista Emprin e Capelli che, infatti, sono uscite molto soddisfatte dall'incontro". Mussi, insomma, "non ci ha detto se ci sono interessi economici nascosti rileva e non ci ha convinto quando sostiene che tutto e' relativo e che la vita e la morte possono essere decise secondo convinzione". La Lega Nord, su questi temi, "sostiene da sempre che lo Stato non puo' decidere sulla vita perche' la vita non e' una proprieta' nella disponibilita' dello Stato l'embrione e' qualcosa di vivente e non puo' pertanto essere oggetto, per meri scopi economici e scientifici, dell'interesse di potenti lobby che beneficeranno di chi sa quanti fondi". Insomma, ritiene il senatore della Lega, "dietro le scelte di Mussi c'e' la solita ideologia comunista per cui lo Stato e' sopra l'individuo, puo' decidere dei suoi beni ed ora, addirittura, dei suoi figli".

C'e' contraddizione, secondo il presidente nazionale della Consulta etico-religiosa di AN, Riccardo Pedrizzi, tra la posizione del ministro Mussi, relativa alla dichiarazione etica sull'embrione e quella relativa alla brevettabilita' di parti del genoma. 'Mussi e' in solare e drammatica contraddizione'. 'Per le stesse ragioni, da lui stesso illustrate, per cui ieri al vertice Ocse di Atene si e' detto giustamente contrario alla privatizzazione del genoma umano doveva confermare o comunque deve ripristinare la firma dell'Italia alla dichiarazione etica contraria al finanziamento della vivisezione sull'uomo, cioe' della sperimentazione sulle cellule staminali embrionali'. Pedrizzi osserva inoltre che 'il genoma e' quella specifica struttura informazionale di cui e' dotato l'embrione e che gli conferisce una identita' individuale. Nell'embrione, in altre parole, ci sono tutte le informazioni necessarie a un essere che autonomamente costruisce se stesso dal momento in cui e' avvenuta la fecondazione'. Di conseguenza, prosegue la nota, l'embrione e' 'sin dal primissimo stadio, un microscopico essere umano con dignita' e diritti inviolabili. Esso ha il diritto alla vita e allo sviluppo e non puo' essere utilizzato per gli altri, percha' ha valore in se' ed esiste per se stesso. Se Mussi fosse coerente direbbe: non si puo' uccidere un essere umano, trasformandolo in cavia, per obbedire al 'Dio' mercato e alle mere logiche commerciali'.

La decisione del ministro della Ricerca di togliere il sostegno italiano alla dichiarazione etica contro la ricerca sulle staminali embrionali configura, secondo il senatore di An Giuseppe Valditara una doppia violazione di legge. "Ho il dubbio sia stata violata la legge 40: credo che la decisione del ministro sia un modo surrettizio di avviare una revisione della legge, iniziando con l'aggiramento e spostando la questione a livello europeo". E poi, citando la legge Buttiglione sul ruolo del parlamento nella politica comunitaria, Valditara sottolinea che "e' necessario, prima di prendere ogni decisione, un passaggio parlamentare".

"Chiedo un impegno al ministro Mussi: che, sia a livello nazionale che a livello europeo l'Italia si impegni affinche' la ricerca privilegi sicuramente il campo delle staminali adulte e da cordone ombelicale". Lo ha detto, nel corso dell'audizione, la senatrice dielle Emanuela Baio Dossi. Che aggiunge: e' necessario che la ricerca percorra anche "tutte le strade alternative per individuare fonti di cellule staminali embrionali che non provengano dalla distruzione di embrioni, ne' congelati ne' prodotti ad hoc". "Non voglio che si interrompano queste strade alternative". E ha citato, come esempi, la stimolazione degli ovociti o il prelievo di staminali da embrioni animali. "Sono strade che non negano la ricerca ma salvaguardano principi etici".

"Per la ricerca abbiamo pochi denari da spendere. L'Italia e' all'avanguardia per quanto riguarda le staminali adulte. Perche' allora spendere anche un solo euro italiano per aiutare due o tre stati europei e due o tre grandi industrie che hanno affrontato il tema della ricerca sulle embrionali?". Lo ha chiesto la senatrice azzurra Maria Burani Procaccini. "Non vedo perche'", ha detto la senatrice. "Perche' non si fa niente invece sul cordone ombelicale, se non generiche promesse?".

Le dichiarazioni fatte da Mussi, dicono 'tutto e il contrario di tutto', ha commentato l'on. Francesco Giro (Forza Italia). 'Il ministro Mussi e' troppo intelligente perche' lo si possa considerare uno sprovveduto. Da un lato sostiene di aver quasi per caso ritirato la firma dell'Italia dalla dichiarazione etica contro la ricerca sulle cellule staminali in Europa, dall'altro si scaglia ancora una volta contro la legge 40 sostenendo che il mancato raggiungimento del quorum nel referendum abrogativo del 2005 equivale di fatto ad una bocciatura della legge'. Giro rileva quindi che 'o il ministro si prende gioco di noi e straparla dicendo tutto e il contrario di tutto oppure sta tentando in tutti i modi di dissimulare i suoi ripetuti tentativi di stravolgere la recente legislazione in materia di difesa della vita e tutela dell'embrione'. Inoltre, conclude la nota, 'di fronte a questo show della dialettica e della battuta offerto dal ministro Mussi, non si comprende la funzione della neonata commissione interministeriale sulla bioetica presieduta da Giuliano Amato. Non vorremmo fosse la classica foglia di fico per nascondere qualche proposito inconfessabile'.

Fonte: Aduc (19/07/2006)
Pubblicato in Analisi e Commenti
Tag: Mussi
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