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Scoperto il meccanismo dell'invecchiamento cellulare

Mani anziane


Importante traguardo per futura messa a punto di terapia contro malattie dell'invecchiamento e tumori

Su Science sono stati pubblicati i risultati di un lavoro italiano coordinato da Rosario Rizzuto, biologo cellulare dell'Università di Ferrara e finanziato dall'Associazione Italiana per la Ricerca sul Cancro (AIRC) e da Telethon che individuano i nuovi bersagli per farmaci che potranno in futuro combattere le malattie dell'invecchiamento e i tumori. Tra gli autori dello studio vi è Pier Giuseppe Pelicci, dell'Istituto Europeo di Oncologia (Ieo).
Innanzi tutto una delle strade da seguire è quella della proteina p66Shc, conosciuta da genetisti e biologi dal 2002, che svolge un ruolo di primo piano tra le proteine coinvolte nel processo di invecchiamento. Sono stati fatti esperimenti sui topi: gli animali a cui è stato disattivato il gene che produce la proteina p66 sono vissuti molto di più dei topi normali e non hanno registrato rischio maggiori di sviluppare tumori.

Ora è stato identificato il meccanismo molecolare con cui agisce la proteina p66Sch: quando una cellula subisce un danno, viene attivato un sensore presente nel citoplasma che richiama la proteina p66Sch. Questa si trasferisce subito all'interno dei mitocondri. I mitocondri sono gli organelli deputati alla trasformazione dell'ossigeno in energia ma attivano anche l'apoptosi, cioè la morte programmata delle cellule, sistema fondamentale per l'organismo perchè gli permette di eliminare cellule pericolose o in eccesso ma che in condizioni patologiche o durante l'invecchiamento conduce al deterioramento dei tessuti dell'organismo.
E' proprio la scoperta del sistema che nel tempo deteriora i tessuti che può condurre verso nuove terapie. Gli approcci più interessanti sono quindi quelli legati a colpire l'invecchiamento e a colpire al cuore il tumore e per fare ciò è necessario controllare l'interruttore che regola la vita e la morte delle cellule: per contrastare le malattie dell'invecchiamento sarebbe necessario ritardare il più possibile il fenomeno dell'apoptosi mentre per combattere il cancro bisogna agire in senso opposto affichè le cellule cancerose smettano di essere "immortali".
Per quanto riguarda il futuro, la ricerca deve concentrarsi sui dettagli, infatti l'ipotesi suggerita dai ricercatori è che il meccanismo possa avere caratteristiche diverse nei diversi tipi cellulari. "Questo è l'inizio di un approfondimento - ha detto Rizzuto - nel quale è importante capire che cosa accade nelle cellule di tutti i tessuti e gli organi, dal cuore al fegato, al tessuto adiposo (importante per le persone colpite dal diabete)".

Redazione MolecularLab.it (08/02/2007)
Pubblicato in Biochimica e Biologia Cellulare
Tag: invecchiamento
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