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Secondo due oncologi per i pazienti è necessario che le ricerche non siano condotte unicamente dalle industrie

In un articolo presente sulla rivista Nature gli oncologi Aron Goldhirsch e Martine Piccart sostengono che le sperimentazioni cliniche dovrebbere essere svolte, in egual modo, dal settore pubblico e da quello privato per evitare che si creino conflitti di interesse e per tutelare al meglio i pazienti.
I due oncologi autori del commento sono due membri del consorzio internazionale accademico per la ricerca sul cancro al seno; Aron Goldhirsch fa parte dell'Istituto Europeo di Oncologia in Italia e dell'Istituto di Oncologia di Viganello-Lugano e Martine Piccart dell'Istituto Jules Bordet di Bruxelles.
Secondo Goldhirsch e Piccart "i trial condotti esclusivamente della compagnie farmaceutiche potrebbero venir meno ad alcuni interessi dei pazienti", mentre, sostengono, l'incontro tra Università e industria avvenuto più volte ha prodotto risultati migliori per i pazienti.
I centri di ricerca pubblici dipendono dai finanziamenti governativi e quindi dispongono di meno fondi da investire rispetto all'industria farmaceutica.

I finanziamenti dell'industria da soli sono maggiori di quelli pubblici, delle fondazioni e delle associazioni dei pazienti messi insieme.
Ma i due oncologi sono diffidenti per quanto riguarda le ricerche cliniche dirette interamente dalle aziende: è preferibile che le sperimentazioni cliniche dei farmaci non siano solamente in mano ai ricercatori reclutati dalle industrie, cioè è bene che i dati delle sperimentazioni non siano unicamente a disposizione dell'industria stessa.
Secondo Goldhirsch e Piccart, in conclusione, per i pazienti ma anche per le industrie è fondamentale che sia garantita la trasparenza e la trasparenza può essere raggiunta solo attraverso partnership pubblico-private come hanno già confermato molti studi.

Redazione MolecularLab.it (13/03/2007)
Pubblicato in Analisi e Commenti
Tag: Goldhirsch, Piccart, finanziamenti, pubblico
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