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Software traduce le sequenze proteiche in musica per aiutare scienziati non vedenti

Informatica


Inventato da ricercatori Usa, si basa sulla concezione filosofica per cui esistono legami fra struttura del mondo e musica

Un nuovo software aiuterà i ricercatori non vedenti. Si tratta di un'invenzione di tre scienziati dell'Università della California (a Los Angeles), Rie Takahashi, Jeffrey H. Miller e Frank Pettit, che hanno sviluppato un software che traduce le sequenze delle proteine in note musicali, in questo modo gli scienziati non vedenti, ascoltando la melodia prodotta, potranno comprendere la struttura delle proteine. Sarà utile anche per avvicinare il pubblico e i bambini alla genomica. Gli scienziati americani sono stati ispirati da antiche concezioni filosofiche secondo cui esisterebbe un legame essenziale tra musica e struttura del mondo. Seguendo queste concezioni, hanno lanciato un progetto di ricerca dedicato al rapporto tra arte e scienze con lo scopo sia di raccogliere esempi di interazione fra questi due campi sia di sviluppare lavori originali che, in questo caso, associno musica e biologia molecolare.
I tre ricercatori sono riusciti a tradurre le sequenze di due proteine umane in musica, ma per rendere la melodia adatta all'ascolto hanno dovuto superare dei problemi tecnici, per quanto riguarda l'aggiunta del ritmo nella sequenza musicale e il collegamento dei 20 aminoacidi alle tredici note della scala cromatica (uno dei modi di riunire i suoni utilizzati nella tradizione musicale occidentale). Dopo lunghi calcoli, hanno associato ogni aminoacido fondamentale ad una corda diversa (le corde sono insiemi di note musicali diverse suonate contemporaneamente). Visto che ogni aminoacido è codificato da più codoni di RNA diversi, gli scienziati americani hanno messo in rapporto le diverse note di una corda con il numero e it tipi di codoni in grado di sintetizzare lo stesso aminoacido. i risultati ottenuti sono stati migliori di quanto pensassero, infatti, combinando in modo corretto le note che compongono le corde, si riesce ad ottenere delle melodie piacevoli e paragonabili a quelle ottenibili con gli strumenti musicali.
Questo rivoluzionario software è ancora in fase di sviluppo e gli studiosi stanno cercando di renderlo più veloce. I biochimici che volessero provare ad ottenere una melodia dalle sequenze proteiche su cui lavorano, possono utilizzare un convertitore presente on line messo a disposizione dei loro creatori (www.mimig.ucla.edu/faculty/miller_jh/gene2mu sic/home.htm).

Redazione MolecularLab.it (30/05/2007)
Pubblicato in Genetica, Biologia Molecolare e Microbiologia
Tag: software, musica, proteine
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