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Dalle diatomee un aiuto contro l'effetto serra

Inquinamento


Una grande fioritura di diatomee potrebbe sottrarre dall'atmosfera un grande quantitativo di anidride carbonica tamponando l'emissione antropica di gas serra

Uno studio condotto dai ricercatori della Stazione Zoologica Anton Dohrn di Napoli, pubblicato sulla rivista Nature, rivela che una risposta all'effetto serra potrà venire dalle diatomee, alghe unicellulari reperibili in acque dolci e marine.
I ricercatori sono riusciti a decifrare il genoma della diatomea Phaeodactylum tricornutum scoprendo che questi organismi nel corso della loro evoluzione hanno assorbito i geni di altre specie animali e vegetali e le loro caratteristiche nutrizionali piu' "vincenti".
Secondo i ricercatori innescare una riproduzione di massa di queste diatomee potrebbe risolvere il problema dell'anidride carbonica atmosferica in eccesso, che causa l'effetto serra, grazie alla loro efficienza nell'assorbire anidride carbonica e utilizzarla, come ogni vegetale, per il proprio sostentamento, liberando ossigeno.
Nel corso della loro evoluzione queste alghe hanno acquisito molti geni vantaggiosi da batteri, animali e piante, e proprio questi hanno loro consentito di svolgere il ruolo fondamentale che oggi ricoprono negli oceani.
Chris Bowler della Stazione Zoologica Dohrn spiega che "Questi organismi rappresentano un ibrido di meccanismi genetici apportati dalle linee ancestrali di piante, batteri e animali.
Meccanismi ottimizzati in un percorso evoluzionistico relativamente breve cominciato 180 milioni di anni fa, quando comparvero per la prima volta sulla terra"
Bowler suppone che le diatomee abbiano ereditato dalle piante la fotosintesi, e dagli animali la produzione dell'urea che verrebbe utilizzata per immagazzinare azoto, e non per eliminarlo, poichè l'azoto è un prezioso elemento nutritivo nell'oceano.
La diatomea riesce inoltre a convertire i grassi in zuccheri e viceversa, caratteristica estremamente utile in tempi di scarsità di nutrienti.
Dopo essersi nutrite, alla loro morte, le diatomee affondano e il carbonio in esse contenuto viene sottratto degli ecosistemi, realizzando così un sequestro dell'anidride carbonica che, seconod i ricercatori, potrà tamponare i danni fatti finora dall'utilizzo dei combustibili fossili.

Redazione MolecularLab.it (20/10/2008)
Pubblicato in Biotecnologie
Tag: effetto serra, diatomee, CO2
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