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Individuare il pneumococco grazie al suo DNA

Staphylococcus aureus


Cercando nel sangue residui di DNA batterico il nuovo test messo a punto al Meyer promette diagnosi precoci e tipizzazione del patogeno

I ricercatori dell'Ospedale pediatrico Meyer hanno messo a punto e brevettato un test per individuare in tempo reale i batteri di pneumococco più diffusi tra i bambini.
Il test, che si basa sulla biologia molecolare, ha una sensibilità cinque volte più elevata rispetto ai metodi che si basano sulle colture cellulari, e potendo esser eseguito direttamente su campioni biologici garantisce un risultato attendibile nel tempo record di due ore.
La dottorezza Azzari, alla guida dello studio, ha spiegato "Con questo test andiamo a cercare il Dna del batterio e riusciamo a trovarlo anche nel caso in cui un germe non sia più vitale, per esempio nei campioni che vengono trasportati o conservati male".
Grazie al test il team è riuscito a rilevare rapidamente malattie batteriche come meningiti e polmoniti, ma anche tipi di pneumococco che si pensavano meno frequenti, contro i quali al momento non esistono vaccini efficaci.
Infatti il metodo permette di rilevare i batteri meningococco, pneumococco ed Haemophilus influentiae.
Sarà quindi possibile avere diagnosi immediate e, come spiega ancora Azzari, "Capendo in breve tempo da quale batterio dipende l'infezione è possibile fare una profilassi antibiotica mirata solo a chi ne ha davvero bisogno. Se la meningite è da pneumococco, infatti, non è necessario eseguire la profilassi sulle persone entrate in contatto con il malato, perché l'infezione non è molto contagiosa. Ma se dipende da meningococco o Haemophilus influentiae si deve agire subito, trattando con farmaci chi è stato vicino al paziente".
Un'altra novità riguarda la possibilità di "tipizzare" i diversi pneumococchi, dei quali sono noti 91 sierotipi, ma in Italia sono disponibili vaccini solo per 7 di questi.
Nel corso del progetto di diagnosi sperimentale il test ha infatti mostrato che la presenza di tipi attualmente non contrastati da alcun vaccino è frequente. Ad esempio il Tipo1 che ricorre molto spesso nei casi di polmonite ed il Tipo 19 che causa polmoniti e meningiti anche resistenti ai farmaci.
La Azzari conclude "Capire quali tipi di pneumococco circolano tra i bambini italiani ci permetterà di sviluppare nuovi e più adeguati vaccini. Gli altri test, basati su colture, non identificano infatti il tipo di batterio e a volte i risultati sono negativi se il paziente è sotto antibiotici. Il nostro test, invece, agendo sul Dna, riesce a rilevare sempre i batteri, anche quando questi non sono proliferati nell'organismo"

Redazione MolecularLab.it (06/04/2009)
Pubblicato in Genetica, Biologia Molecolare e Microbiologia
Tag: pneumococco, meningicocco, penuomococco, Haemophilus
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