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Capodanno 2004

. Università Bicocca (home)
. Scampagnata in Grigna (13 Ottobre 2002)
. Manifestazione di Pace (15 Febbraio 2002)
Altre foto:
. Olanda (con Lino, Nicola ed Efrem: Vacanze 2002)
. Cogne (con i due Nicola..: Vacanze 2002)

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Resoconto

Sono stato in una vecchia baita di Efrem dalle parti di Bagolino (in trentino), un compagno di università ed amico.
Siamo partiti da casa mia alle 8.00 di mattina in una panda stracarica di cose, con taniche in mezzo alle gambe e sommersi di valigie, borse e spese varie..
Arrivati dopo circa 2 ore di viaggio siamo stati un po' a casa di Efrem, dove sua mamma ci ha deliziati con un pranzo luculliano (ricordiamo il polpettone, il salame di cioccolato e le amarene sotto grappa), perdendo così la possibilità di finire di fare la spesa in paese.
Partiamo con il pick-up di Efrem, dopo aver trasbordare le cose, diretti verso questa sua baita.
Dopo circa una mezz'oretta raggiungiamo un paese in cui gli spazzaneve avevano fatto il loro dovere, eliminando le tracce di neve, che sarebbero ben rimaste nella strada successiva: avvicinandoci alla baita lungo un strada secondaria infatti, il trattore del papà di Efrem stava spazzando circa 30 cm di neve dalla strada permettendoci così il passaggio.
In realtà ad un certo punto per dare maggior aderenza sullo sterrato ghiacciato, siamo saliti sulla pala del trattore, che ci ha fatto quindi sorvolare sul pelo della neve.
Arrivati alla baita, dopo un attimo di sistemazione, ben difficile è stato far risalire il trattore sulla strada per farlo ritornare in paese: armati di energie e fatiche, usando diverse travi di legno (con dimensioni e peso diveso), abbiamo cercato di far aderire meglio le ruote del trattore mettendo le assi lungo il suo percorso. Purtroppo non era facile perchè slittava sulle travi, rompendole, scheggiandole. Ed il lento camminino che faceva era ripagato con sforzi nel recuperare le assi, e gettarle in avanti passando ai suoi fianchi lungo la neve alta.
Ed il cielo incominciava ad imbrunire, regalandoci in qualche attimo di distrazione uno spettacolo incredibile: un cielo in tramonto, con una distesa di neve sopra le quali si osservavano le vette delle montagne tra cui si stava abbassando il sole, ormai stanco e spento. Ricordo ancora come una bellissima foto, lo sforzo di io ed Efrem in controluce che trasciniamo queste travi, con fumi e vapori così messi in evidenza dalle luci del trattore, dietro di noi.
Ma molto pesante è stato anche il trasportare le borse stracariche di spesa ed i bagagli lungo il sentiero segnato dal trattore, sotto un cielo oramai scuro. Ed anche qui, ho un'alltra immagine fissa di me e nICO illuminati solo dalla luna e dal riverbero della sua luce bluastra sui manti di neve, bucati da scuri e contrastati alberi (pini? aceri? abeti? Efrem me lo aveva detto..).
Finalmente sistemati nella baita con la luce prodotta grazie ad un generatore a gasolio, la stufa ci ha riscaldati e asciugato i pantaloni, la calzamaglia, le calze, gli scarponi e i guanti fradici.
Per la stanchezza io e nICO non abbiamo mangiato molto del riso preparato (della spesa fatta non avevamo il sale per una pasta!!) e siamo andati a letto presto in una camera riscaldata da un piccolo termosifone elettrico, in un sacco a pelo ricoperto da diverse coperte!
Il giorno dopo ci siamo alzati verso le 9.30 dovevamo andare in paese a fare la spesa e c'erano dei lavoretti da sistemare.
Io ho finito di spalare il sentiero che sarebbe servito per aprire il rubinetto dell'acqua corrente (se la chiusura non fosse stata più a monte), NiC ha recuperato le travi usate il giorno prima, mentre Diego Efrem e Danilo sono andati in paese a far la spesa e dal cui ritorno ci hanno detto che non c'era il combustibile per il generatore.
Per pranzo ci siamo fatti un bel chilo di pasta, dopo la quale ci siamo messi a tagliare legna con sega e scure. Dovendo però procurarcene dell'altra io nICO Efrem e Diego siamo andati nella cascina un centinaio di metri più in alto... dove la neve avrebbe superato il ginocchio. Presa una vecchia slitta di legna siamo saliti con fatica a causa della neve e del peso che la slitta aveva. Peso però che è ben aumentato una volta caricata, tanto che la slitta non slittava molto.. infatti toccava il livello della neve: sfruttando il fatto che l'atrito dinamico era minore rispetto a quello statico (e così la pillolina di fisica è stata data NiC ;-) facevamo piccole corsette in cui si veniva a volte travolti dalla slitta, o si cascava ben distesi sull'alto strato di neve. Però con la giusta pendenza la slitta ha cominciato a prendere velocità e così abbiamo incominciato a correre all'impazzata cercando di "domarla", e solo il sottoscritto è riuscita a controllarla alla fine della prima lunga discesa.. eheh
Arrivati nella baita, dopo aver sistemato la legna, ci siamo cambiati mettendo ad asciugare i vestiti fradici mentre neve veniva sciolta per usarla come sostituta dell'acqua corrente. Periodicamente le braci prodotte dalla stufa venivano portate da Efrem in stanza per cercare di riscaldarla di qualche grado in più..
La cena dell'ultima dell'anno era costituita da mezzo chilo di fusilli alla bottarga, cotechino, lenticche e del buon San Giovese. Non avendo radio o TV con cui sincronizzare la mezzanotte ci siamo affidati ai rumorosi "vicini", che dopo averci straziato per giorni con un tamarro (o plegi come si dice lì) CD, sicuramente avrebbero fatto baldoria con l'avvicinarsi dell'ora X.
Stappata con qualche secondo in anticipo, abbiamo brindato con uno champagne da 50€.. godendoci lo spettacolo dei fuochi di artificio 'offerti' dalle case attorno su uno sfondo da favola con una valle imbiancata illuminata da un quarto di luna e stelle nitidissime.
I festeggiamenti sono proseguiti con una grolla dell'amicizia con tre giri di bevute di questo caffe con scorza di arancio, chiodi di garofano e, in assanza di Grappa e Genepi, Gin. Dato che Efrem, nICO e Danilo incominciavano ad esser stanchi sono saliti, mentre io Diego e NiC abbiamo giocato a somma 15 (una versione modificata di scopa), constando che l'alcol produceva in me degli ottimi effetti positivi sui ragionamenti matematici. Abbiamo poi parlato anche delle nostre situazioni sentimental-amorose, ed arrivato il mio turno ho detto della mia omosessualità (presa con tranquillità, anche se Diego certo non se lo aspettava, eheh). Verso le 4.30, quando anche i tamarri avevano smesso con la musica, siamo saliti.
Fuori dalla porta abbiam sentito che qualcuno si lamentava, chiamandoci. In possesso della torcia, siamo entrati ed abbiamo visto nICO seduto sul letto che con occhi sbarrati si guardava attorno disorientato. Ci siamo avvicinati e ci ha detto che vedeva girare tutto.. dopo averlo un po' tranquillizzato lo abbiamo messo in piedi per farlo scendere al piano di sotto pensando che forse il freddo era responsabile. Ricordo il tremito delle sue gambe e la difficoltà a muoverle.
Io e NiC ci siamo avvicinati a dove doveva essere Efrem. Era però riverso tra il suo letto e quello accanto, girato con la testa verso il corridoietto formato dai letti, ed il viso a terra. Cercando di svegliarlo non dava segni. Così è stato girato, ed ancora si è cercato di svegliarlo senza però successo. Ho controllato la respirazione, la frequanza cardiaca (128 battiti al minuto) e la risposta delle pupille: tutto regolare. Aiutato da NiC l'abbiamo portato faticosamente da basso, cercando di portare anche lui al caldo.
Danilo, che dormiva nella stessa stanza, svegliato non dava segni di preoccupazione rispondendo e muovendosi tranquillamente (anche se poi in realtà ho sentito che i giramenti di testa li ha avuti anche lui). Così gli è stata messa una coperta in più e la porta è stata spalancata lasciando così cambiare l'aria.
Mentre nICO veniva tenuto sotto controllo da Diego, io e NiC ci siamo occupati di Efrem che non ne voleva sapere di svegliarsi. Sotto domande e stimoli sembrava piuttosto cosciente ma con difficoltà motorie. Tuttavia si riappisolava rapidamente. C'è voluto un giretto fuori nel freddo, ma con aria pulita, per farlo riprendere un poco. Seppure stava acquisendo maggiori capacità motorie non convinceva dal punto di vista logico, infatti ha voluto poi esser riportato fuori dalla baita dove poi è rientrato dirigendosi verso la camera (sempre sostenuto da NiC), farfugliando riguardo al fatto che doveva accendere la stufa. Entrato si è poi avvicinato al suo letto, si è tolta la giacca e sembrava che volesse mettersi sul letto a dormire quando ha vomitato liberandosi così definitivamente del suo torpore psico-fisico. Mentre l'anima pia di NiC puliva il pavimento e le cose sporcate, tranquillizzavo Efrem che nel frattempo si era steso per orizzontale tra il suo ed il letto di fianco, con un fare assai più cosciente e con l'intenzione di riposare dopo queste emozioni.
Anche nICO aveva vomitato in contemporanea ad Efrem, e dopo poco è salito per voler riposare anch'egli, seguito da Diego stanco dopo la notte insonne.
Rimasto a curare il respiro di Efrem in particolare e aver testato le sue condizioni, sono andato a chiamare NiC che era sceso per sciogliere dell'acqua e fare della legna per la stufa, dicendogli che potevamo andare a dormire anche noi, che tutto andava bene e che Efrem si era ripreso e stava facendo un tranquillo sonno.
Ci siamo alzati alle ore 13.00 sebbene mi sia svegliato un paio di volte per Danilo, accompagnandolo alle scale quando ne ha avuto bisogno.
Del fattaccio successo quella notte si è stati piuttosto vaghi, e non si è invece esplicato che il problema non era stata certo la grolla o quel poco alcol bevuto, quanto il monossido di carbonio prodotto dalle braci lungo tutta la serata, che sebbene siano state allontanate prima di andare a letto, avevano comunque creato un ambiente oramai saturo e pericoloso..
Il giorno del primo dell'anno, dopo quella notte, si è deciso, complice il tempo che si metteva a brutto, di fare armi e bagagli e tornare a casa con mezza giornata di anticipo sulla tabella di marcia.
Alle 4 del pomeriggio siamo ritornati nell'accogliente casa di Efrem dove sua mamma ci ha rinforzati con cannelloni di ricotta e spinaci, polpettone e spezzatino, lenticchie e una saker con una glassa al cioccolato indimenticabile..
Dopo aver salutato Efrem e suo fratello Danilo, siamo partiti carichi come all'andata verso Milano.
Ed alle 8 circa sono arrivato a casa.

Webmaster Riccardo Fallini