Buon pomeriggio e buona domenica a tutti. Apro la discussione per porre un paio di domande di mio interesse circa il dottorato. Innanzitutto, premettiamo che io sono al terzo anno di medicina e che il nostro è un corso di laurea (ovviamente) più orientato verso l'attività clinica che quella di ricerca. Tuttavia, io stavo prendendo in considerazione la possibilità di lavorare sia nel campo clinico, sia in laboratorio. Mi interrogavo quindi su quanto convenga, per uno che ha finito medicina, iscriversi a un dottorato di ricerca, e se convenga più specializzarsi in qualcosa che abbia a che fare con il campo in cui vuole fare ricerca o se invece sia già sufficiente e buono un dottorato. E poi, cosa si fa in un dottorato? Quali sono le attività che caratterizzano il percorso di apprendimento in un dottorato?
Una domanda che forse esula un po' dalla questione principale: io sento di persone che vengono assunte in laboratorio e che eseguono i progetti generali di ricerca del laboratorio. Ma è possibile avviare dei progetti di ricerca propri (nel senso ideati dalla persona che vuole condurli), oppure è necessario attenersi ai progetti forniti da colui che dirige il laboratorio?
Grazie ovviamente a tutti coloro che risponderanno.