L’universo di virus e batteri

Inside Micro

29 ottobre 2008 - 5:39 pm

Tossine batteriche (1/4)

Prima di tutto voglio scusarmi: ho abbandonato questo blog a giugno e per una serie di ragioni non ho potuto riprendere a curarlo fino ad ora. Però eccomi qui, e sinceramente non vedevo l’ora di ricominciare a scrivere.

Da oggi parliamo di tossine batteriche. E’ un argomento molto vasto, credo che mi ci vorranno vari post per esaurirlo, ma credo che sia uno degli argomenti più affascinanti. I batteri infatti possono essere dannosi in molti modi, a volte basta la colonizzazione di un qualche tessuto, a volte invadono le cellule, a volte scatenano reazioni immunitarie molto forti, tali da danneggiare l’ospite, ma esistono alcune molecole che vengono prodotte dai batteri che sono dei veri e propri veleni, che di per sé, senza la presenza del patogeno, sono in grado di fare danni e che spesso sono il solo o il principale bersaglio delle terapie messe in atto per la cura di una qualche malattia.

Esistono due tipi di tossine: l’endotossina e le esotossine. La distinzione tra la prima e le altre è che l’endotossina è una componente dei batteri, precisamente è una parte della parete dei Gram negativi: l’LPS o lipopolisaccaride; le esotossine sono invece prodotti proteici e svolgono la loro azione tossica quando vengono eliminati all’esterno della cellula, spesso coinvolgendo vari enzimi cellulari.

Continue Reading »

Tags: endotossina, Gram-negativo, lipopolisaccaride, LPS, TLR, tossine
4 febbraio 2008 - 6:02 pm

Neisseria meningitidis (1/2)

Negli ultimi giorni mi sono chiesto se partire come tutti i libri, dalle cose generali e poi passare alle cose più specifiche, oppure andare a caso. Ho scelto la seconda possibilità, perché in fin dei conti questo è un blog, non un libro, e non è detto che quello che io scrivo (o chi per me) debba seguire un filo logico troppo rigido. Ho deciso di partire con Neisseria meningitidis, che è un Gram-negativo. Il motivo per cui ho deciso di non parlare della colorazione di Gram prima di un qualunque batterio particolare, ad esempio, è perché la meningite è estremamente attuale come argomento, e credo che sia più soddisfacente sviluppare un argomento anche mediaticamente interessante piuttosto che solo didatticamente. Stesso discorso sarà fatto anche con la virologia. Comunque ho intenzione anche di affrontare temi generali, come metabolismi, genetica e colorazioni varie, basta solo avere un po’ di pazienza!

Struttura e classificazione

Neisseria meningitidis è il più rilevante degli agenti eziologici della meningite batterica, anche se non l’unico. E’ un batterio Gram-negativo, con dimensioni comprese tra 0,6 e 1 micron, spesso ogni batterio cresce insieme ad un altro, formando una coppia, ed è chiamato anche meningococco. Sulla superficie presenta pili, appendici simili a peli importanti per l’aderenza del batterio alle superfici, e la sua membrana esterna presenta proteine, fosfolipidi e il lipopolisaccaride (LPS), che in questi batteri è più corto del solito, per questo è chiamato lipooligosaccaride (LOS). Infine, N. meningitidis è circondato da una capsula polisaccaridica, che è un importante fattore di virulenza. Sono presenti dodici sierotipi, indicati generalmente con una lettera dell’alfabeto, divisi proprio attraverso la composizione della capsula, e la caratterizzazione delle proteine di membrana divide la specie in cinque classi.

Patogenesi

L’unico serbatoio naturale del batterio che finora si conosce è l’epitelio naso-faringeo umano. E’ diffuso per via aerea e l’infezione comincia con l’aspirazione delle particelle batteriche. Pili e proteine di membrana chiamate Opa aderiscono sulle cellule epiteliali, successivamente una seconda proteina di membrana, chiamata Omp-I o Por, media l’ingresso del batterio nella cellula, inducendo endocitosi. Attraversano tutta la cellula con un meccanismo non ancora noto, uscendone nella parte basale, da dove possono entrare nel flusso sanguigno e successivamente nel sistema nervoso centrale. L’infezione da N. meningitidis si manifesta in due modi: meningococciemia, che presenta lesioni sulla pelle, e meningite batterica acuta. La prima è più lieve, e può risolversi in uno o due giorni, la seconda può portare ad una forma fulminante, presente nel 5-15% dei casi e ha un’alta mortalità.

Difese immunitarie

La prima difesa è l’epitelio, che se è integro può fare da prima barriera contro l’infezione.
Nel siero si possono trovare anticorpi IgG e IgM con azione battericida contro antigeni capsulari e non capsulari. L’importanza degli anticorpi nel prevenire le infezioni è messa in evidenza dall’alto tasso di infezioni tra i bambini intorno ai nove mesi di vita: gli anticorpi materni agiscono in difesa del bambino, cosa che dopo un certo periodo di tempo non possono più fare.
Inoltre si è visto come, in soggetti con produzione delle proteine del complemento compromessa, N. meningitidis possa causare malattia anche nonostante la presenza di anticorpi specifici.

Fonti:

http://gsbs.utmb.edu/microbook/ch014.htm

http://textbookofbacteriology.net/neisseria.html

Tags: Gram-negativo, lipopolisaccaride, meningite, meningitidis, Neisseria, sierotipi
comments Commenti disabilitati
  • Articoli recenti

  • Vuoi collaborare?

    Vuoi collaborare o hai una notizia interessante? Mandaci una segnalazione.
  • Categorie