Per il sequenziamento bisogna effettuare una elettroforesi 
            ad alta risoluzione, ed essere svolta sempre in condizioni denaturanti. 
            Possiamo usare l'elettroforesi su gel o l'elettroforesi capillare. 
             ElettroForesi Su Gel.
              Si utilizza un gel di poliacrilammide, prodotto dalla 
              polimerizzazione dell'acrilammide e della bis-acrilammide 
              (19 : 1).
              La percentuale di poliacrilammide nel gel varia dal 4 all'  
              8 percento. Questi gel consentono di separare frammenti che 
              differiscono l'uno dall'altro, anche di un solo nucleotide 
              (ed è questo lo scopo).
              · acrilammide 4%: separo frammenti di maggior 
              peso molecolare, possiamo leggere la nostra sequenza da 500 
              fino a 1500 nucleotidi a partire dal primer.
              · acrilammide 8%: separo frammenti con dimensioni 
              molecolare più piccole, potendo leggere a partire da 50 fino a 400 
              nucleotidi dal primer.
              In pratica la stessa miscela di reazione può essere caricata 
              su due diversi gel, e potremo leggere da 50 nucleotidi fino 
              a 1500 dal primer. I frammenti di DNA che vogliamo 
              separare sono a singola elica, e vogliamo separarli in base 
              al loro peso molecolare, e non in base alle possibili conformazioni 
              assunte (shape). Questo significa che nel nostro gel 
              dobbiamo inserire una sostanza che faciliti la denaturazione 
              di DNA.
              Il denaturante per antonomasia è l'urea, di solito in concentrazione 
              7 molare.
              In più per facilitare la denaturazione e per mantenere costanti 
              le condizioni del gel si mantiene il gel  attorno ai 50-60°C 
              durante la corsa. Poiché queste corse vengono compiute 
              ad alto voltaggio, si ha già di per se la formazione di calore durante 
              la corsa, si tratta quindi di distribuirlo uniformemente 
              (sistemi di termostatazione particolari).
              Per quanto riguarda le dimensioni dei gel, si possono costruire 
              gel con lunghezza compresa fra 50 e 100 cm, con spessori sottilissimi, 
              da un millimetro a 20 micron. Si sfrutta la lunghezza per separare 
              maggiormente le singole bande, mentre l'esiguo spessore serve per 
              aumentare la risoluzione delle bande (molto nette), disperdere più 
              rapidamente il calore, e assicurarsi una miglior polimerizzazione 
              fra acrilammide e poliacrilammide (queste reazione 
              è inibita dall'ossigeno e tra le maglie di un gel sottile c'è minor 
              ossigeno), garantendo un gel più uniforme.
              Poiché dobbiamo ridurre il gradiente termico che si viene 
              a formare, siamo facilitati nell'opera se il gel è più sottile.
              Possiamo pure usare un voltaggio più elevato e quindi minor tempo.
              Il gel in genere è tenuto in posizione verticale (minor spazio occupato).
              Questo tipo di elettroforesi può essere utilizzato sia in caso di 
              marcature radioattive che in caso di marcature fluorescenti.
              Il controllo della corsa è sempre tramite markers colorati che seguono 
              il fronte d'onda.
            ElettroForesi Capillare
              
            
            Usiamo microcapillare in silice fusa, con diametro interno compreso 
              fra 10 e 100 micron (sottilissimi), possono avere una lunghezza 
              tra i 30 e i 50 cm. Sono riempiti da una sostanza che funge da setaccio 
              molecolare (simile al gel). La matrice può essere poliacrilammide, 
              dimetilacrilammide o altri polimeri lineari come polietilenossido 
              o idrossietilcellulosa.  Anche qui per aumentare la risoluzione 
              possiamo giocare su:
              - la % di polimero utilizzato;
              - la lunghezza della corsa;
              - il voltaggio;
              - la temperatura a cui avviene compiuta la corsa.
              Questo tipo di elettroforesi può essere utilizzato solo nel caso 
              in cui si abbia una marcatura fluorescente:  a livello del capillare 
              ad un certo punto ci sarà una fessura attraverso la quale passerà 
              una luce laser, in grado di eccitare i fluorocromi e indurre una 
              risposta captabile dai rilevatori.
              
                Vantaggi:
                Essendo il capillare più sottile rispetto al gel, avremo una 
              dissipazione più efficiente, quindi possiamo usare voltaggi più 
              alti. Il risultato finale è che il tempo necessario per la corsa 
              di riduce fino a 14 volte.
  È stato pure osservata una riduzione del numero di compressioni 
              (anomalie dovute a strutture secondarie accidentali).
              Il caricamento è sempre automatico: caricamento elettrocinetico: 
              il campione viene aspirato dalla provettina che lo contiene e portato 
              velocemente dentro la matrice. L'efficienza di caricamento permette 
              di utilizzare pure minor q.tà di campione.
              Sono stati sviluppati sequenziatori automatici che possono far correre 
              in parallelo 16, 96, o 384 capillari. Naturalmente questo sistema 
              è stato ottimizzato in laboratori coinvolti in progetti genomici.
            
             Differenze nel potere risolutivo fra elettroforesi 
              su gel e elettroforesi capillare.
              Si dice in genere che l'E.C. ha risoluzione più alta rispetto all'E.G., 
              ma se i guarda attentamente la letteratura si vede che la grande 
              differenza riguarda solo i tempi: con E.G. ecco una tabella riassuntiva.
            
            Difficoltà durante il sequenziamento: stampi difficili.
              Per stampi difficili si intendono sequenze GC-rich, AT-rich, 
              o palindromiche. Questa sequenza danno luogo a strutture secondarie 
              stabili, causando terminazione prematura della polimerizzazione 
              con conseguenti falsi stop. Ma a livello della corsa elettroforetica, 
              causano fenomeni di compressione: i frammenti migreranno sulla base 
              della loro configurazione, rallentando la corsa. Sono quindi da 
              considerarsi artefatti elettroforetici, evidenziabili dal fatto 
              che le bande (che differiscono da un solo nucleotide) non sono distanziate 
              uniformemente.
              Per evitare la formazione di queste strutture che si fa?
              Il modo più corretto è quello di risolvere il nostro stampo sia 
              su un filamento che sull'altro: in questo modo le compressioni si 
              svilupperanno su estremità opposte a seconda del filamento, e confrontanto 
              le due corse elettroforetiche si potrà risalire alla sequenza corretta. 
              Un altro dei metodi utilizzato è quello di compiere l'elettroforesi 
              ad una temperatura più elevata, oppure nel gel di sequenza, oltre 
              all'urea si può aggiungo una percentuale di formammide, aumentando 
              le caratteristiche denaturanti del gel. Oppure si possono utilizzare 
              dei deossinucleotidi analoghi della guanina che danno legami meno 
              stabili con la citosina.
            Applicazioni dell'elettroforesi capillare
              L'elettroforesi capillare è la più recente tecnica 
              separativa introdotta sul mercato. La separazione si basa sull'effetto 
              elettroforetico classico utilizzando come mezzo separativo, invece 
              della carta o di piastrine ricoperte di gel di silice, una colonna 
              capillare di silice fusa.
              Gli analiti sottoposti ad un intenso campo elettrico migrano ad 
              una estremità della colonna capillare e vengono rivelati 
              in base al loro assorbimento di luce.
              Questa tecnica negli ultimi cinque anni ha subito una rapidissima 
              evoluzione e dal campo prettamente biochimico è stata trasferita 
              con enormi vantaggi alla separazione di sostanze di interesse farmaceutico 
              e, recentemente, Ë stata applicata con grande successo alla 
              separazione di enantiomeri di farmaci chirali.