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Mais OGM della Monsanto già approvato anche per il consumo umano è tossico

Mais


La revisione dei dati della sperimentazione voluta da Greenpeace ha dimostrato effetti tossici su reni e fegato

Uno studio ha rivelato la tossicità di un mais ogm prodotto dalla Monsanto e autorizzato per il consumo animale e umano.
Le cavie nutrite con il mais geneticamente modificato in questione (MON863) hanno mostrato segni di tossicità per reni e fegato. Ed è la prima volta che un prodotto ogm approvato per il consumo causi degli effetti tossici ad organi interni.
Lo studio ha preso in esame i risultato dei test sulla sicurezza che la Monsanto ha presentato alla Commissione europea per la richiesta di autorizzazione alla commercializzazione del mais ogm MON863 nell'Unione europea. Questo mais quindi non può essere considerato sicuro e adatto al consumo. Nonostante questo e nonostante la maggioranza degli stati membri fossero contrari, la Commissione europea ne ha approvato la commercializzazione sia per consumo umano che per i mangimi animali.
Prima dell'Unione europea, il mais ogm della Monsanto era già stato autorizzato in altri Paesi: Australia, Canada, Messico, Usa, Giappone e Filippine.
I dati della sperimentazione del mais ogm dal 2003 sono oggetto di un feroce dibattito in quanto furono identificate notevoli differenze nel sangue degli animali nutriti con il mais MON863.

Greenpeace ha ottenuto i dati dei test in questione in seguito ad una vicenda giudiziaria e li ha consegnati ad un gruppo di scienziati indipendenti diretti dal professor Gilles Eric Séralini, un esperto governativo in ingegneria genetica dell’Università di Caen (Francia) affinchè venisse fatta una valutazione oggettiva dei dati.
Greenpeace e Séralini hanno tenuto una conferenza stampa durante la quale il professore, che ha diretto lo studio, ha dichiarato che le analisi presentate dalla Monsanto non hanno superato un severo controllo. I protocolli statistici utilizzati dall'azienda sono molto discutibili e cosa ancor più grave non sono state effettuate sufficienti analisi delle differenze di peso degli animali studiati. Inoltre dal dossier presentato sono stati cancellati alcuni dati fondamentali che riguardavano i test delle urine.
Come conseguenza Greenpeace ha chiesto che il mais ogm MON863 venga immediatamente ritirato dal mercato e ha chiesto anche che i vari governi nazionali avviino una nuova valutazione di tutte le altre autorizzazioni concesse ai prodotti geneticamente modificati e la revisione dei metodi analitici utilizzati finora.
Federica Ferrario, responsabile campagna Ogm di Greenpeace Italia ha dichiarato che: "L'attuale sistema autorizzativo per gli Ogm non ha più alcuna credibilità, dopo che è stato approvato un prodotto ad alto rischio nonostante chiare evidenze dei possibili pericoli".
Lo studio è stato pubblicato dalla rivista "Archives of Environmental Contamination and Toxicology".

Redazione MolecularLab.it (15/03/2007)
Pubblicato in Ecologia e Ambiente
Tag: MON863, Monsanto, mais, ogm
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