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I candidati premier sul tema della legge 40 e del testamento biologico

Ecco cosa pensano i candidati alle prossime elezioni politiche 2013 su questo tema:

7. Legge 40 e testamento biologico

La legge 40 sulla procreazione medicalmente assistita è stata messa in discussione più volte negli ultimi mesi, con diverse sentenze tra cui quella della Corte di Strasburgo. Si impegnerà ad adeguare questa legge alla giurisprudenza italiana ed europea? Qual è invece la sua posizione a proposito del testamento biologico?

Centrosinistra - Pier Luigi Bersani

Il progresso tecnologico degli ultimi decenni (biotecnologie, neuroscienze, intelligenza artificiale) ha messo in discussione le nostre convinzioni fondamentali sulla distinzione tra naturale e artificiale e consente di intervenire sui processi biologici dell'esistenza, dal sorgere della vita fino ai confini della morte. I riferimenti valoriali sono ben definiti nella Costituzione italiana: sono il rispetto della persona umana e del suo diritto a essere curata ma anche di non esserlo affatto rifiutando o chiedendo di interrompere le cure (articolo 32). Occorre distinguere la libera ricerca degli scienziati, da incoraggiare, sostenere e rispettare, e i rischi reali (piuttosto che quelli potenziali che chiunque può inventarsi) insiti nell'utilizzo dei suoi risultati. Gestire questi rischi solleva inediti quesiti etici e giuridici la cui gestione richiede una stretta collaborazione tra scienza e politica, se si vuole evitare che se ne prenda carico il mercato o che si affermino derive tecnofobiche e illiberali. È l'intera comunità civile che, attraverso il dibattito pubblico e le istituzioni democratiche, deve definire nuove pratiche di governo capaci di mettere l'immenso potenziale scientifico e tecnologico al servizio di ogni persona. Nel solco del citato articolo 32 sono contrario ad una eutanasia che preveda un ruolo attivo del medico nell'interrompere la vita. Purtroppo sul tema del fine vita l'attuale Parlamento ha elaborato e approvato nelle prime due letture, con il voto del PD compattamente contrario, un testo inaccettabile e incostituzionale, non rispettoso della dignità della persona, che ora si trova al Senato per l'ultima lettura.

Ci auguriamo non segua il destino della legge 40, altra legge ideologica e odiosamente classista approvata due legislature fa a colpi di maggioranza e ora pezzo per pezzo smontata dalle sentenze di tribunali europei e italiani, con drammi giudiziari e personali, che dovremo certamente correggere se avremo la maggioranza nella prossima legislatura. Per ben 17 volte i giudici hanno ordinato l'esecuzione delle tecniche di fecondazione secondo i principi Costituzionali. E il 28 agosto 2012, pochi mesi fa, è arrivata anche la bocciatura della Corte Europea dei diritti dell'uomo di Strasburgo che ha dichiarato incoerente l'impianto della legge. Le conseguenze delle restrizioni imposte hanno reso molto complicato l'accesso alle terapie e per questo molte coppie con problemi di sterilità, se hanno le risorse economiche per farlo, scelgono di andare all'estero. Il cosiddetto "turismo procreativo" è in costante crescita: solo nel 2011 quattro mila coppie sono andate in altri Paesi (Svizzera, Spagna, Inghilterra) dove, data l'alta affluenza, sono stati organizzati dei servizi sanitari con personale che parla italiano. Noi vogliamo porre fine a questo triste fenomeno. Proporremo una legge che garantisca controlli e sicurezza ma che ridia alle coppie italiane la possibilità di ricorrere alla fecondazione artificiale senza andare all'estero, senza pagare somme esagerate e senza doversi rivolgere ogni volta a un tribunale. La fecondazione assistita, in tutti i Paesi più avanzati viene regolata sulla base di linee guida di buona pratica clinica e quindi con la garanzia di ridurre al minimo i rischi per la donna, il nascituro e la stabilità della famiglia. Ci impegneremo in tal senso nella consapevolezza che solo un metodo scientifico appropriato può permettere di affrontare temi così delicati coniugando l'interesse generale con quello delle singole persone.

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Fare per fermare il declino - Oscar Giannino

Fare per Fermare il Declino non ha, per scelta esplicita, espresso posizioni vincolanti per i propri aderenti su tematiche che riguardano la sfera bioetica. Al nostro interno convivono diverse sensibilità: il nostro movimento si è aggregato attorno a una visione forte della politica economica e della onestà nella gestione pubblica e pertanto intende interpretare un atteggiamento pluralista su altri temi. Questo non impedisce di riconoscere come la legge 40, in virtù dell'impostazione ideologica di cui è figlia, si possa caratterizzare come una sorta di corpo estraneo nella legislazione nazionale e comunitaria, e che quindi sia necessario un suo adeguamento ai principi del diritto europeo.

Sul testamento biologico riteniamo che sia necessario un passo indietro del legislatore che restituisca questa materia delicata al rapporto privato medico-paziente, secondo quanto sapientemente prescritto dal codice di deontologia medica, che liberi quindi lo Stato dal ruolo improprio di monopolista etico per il quale è necessariamente inadeguato.

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Rivoluzione Civile - Ingroia

La laicità dello Stato, le libertà individuali e collettive sono un punto cardine del nostro programma di governo. Vogliamo abrogare la legge 40, bocciata da 19 tribunali italiani oltre che dalla Corte di Strasburgo e approvare una nuova legge che permetta di ricorrere realmente alla fecondazione assistita, mettendo fine al fenomeno del ‘turismo riproduttivo' causato da una legge misogina e confessionale che ci allontana dalle migliori politiche eruopee. Siamo anche per regolamentare il testamento biologico e il fine vita e consentire la piena libertà e autonomia della ricerca scientifica.

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Il progetto "Dibattito Scienza" non sostiene alcun partito o movimento, e ha l'unico scopo di promuovere la presenza della scienza all'interno del dibattito politico. Sappiamo che alcune tematiche scientifiche sono in grado di scatenare accese discussioni tra i sostenitori di idee diverse, accettiamo e apprezziamo la pluralità di opinioni ma vogliamo che il gruppo resti uno spazio in cui discutere di scienza e società in modo civile.

 

 


 
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