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Giovanni

Utente non registrato
Inserito il 06/06/2006 15:08:53   Segnala contenuto non adatto   Rispondi Quotando  Nuovo Commento 
Re: Leiomiosarcoma

guido ha scritto:
Ciao a tutti,
mio fratello ha il leiomiosarcoma localizzato nei polmoni (in piu di 18 punti di cui uno soo grande), nel fegato (una massa di 4 cm), ala iliaca, costola, pancreas.
due anni di terapie varie. Risultati non apprezzabili.
Mi hanno parlato recentemente della BIORISONANZA.
Vorrei un parere da chi ne sa qualcosa,
Grazie mille.

Caro Guido
Mi dispiace che non siete stati informati , il leiomiosacoma è un tumore che non risponde a nessun farmaco che si trova in commercio, con metastasi multiple non resta che applicare l'ipertermia, con aggiunta anche di altre terapie si chemio che radioterapia, cure di immunoterapia. Nel congresso svolto in Germania tra il 24 e il 27 maggio sono stati presentati dei grossi risultati per tutti i tumori resistenti ai farmaci, sarcomi compreso il leiomiosacoma, sarcomi dei tessuti molli , del fegato, polmoni, pancreas, prostata, vescica, colon, reni, al seno e altre parti del corpo, tumori molto gravi al cervello, fra questi medici delle presentazioni dei risultati hanno preso parte, dott Sergio Maluta ospedale Maggiore di Verona, dott Di Fede di Milano, due grossi centri di Empoli provincia di Toscana, l'ipertermia è stata definita la più grande terapia per i tumori. Bisogna smetterla con questi medici poco informati, l'ipertermia è già usata da molti anni nel nostro paese è una terapia convenzionale, nonostante i buoni risultati sono ignorata da certi medici. I farmaci per i sarcomi sono inutili, anche la radioterapia a raggi x non va bene per i sarcomi, usando il calore con queste terapie cambia tutto.
Bisogna dare una vera svolta per la cura dei tumori, è ora di finirla a prendere i giri le persone con il progresso della chemioterapia.
Cordiali saluti
Giovanni
annaserafini2@tin.it
Associazione Europea di Ipertermia (Assie)
Tel 0381.329752 -0381/311274 fax 0381.32975
Tramite (ASSIE ) è possibile aver la lista dei centri specializzati
info@assie.it numero verde 800299155
www.assie.it
Dott. Stefano Limontini - Novara
stefanolimontini@libero.it
cell.339/344.20.49
Forte dei Marmi ) centro pubblico
Dott. Spinelli, Centralino Tel: 0584-7391
www.sancamilloforte.it
sancamillo@ftbcc.it
..............................................................................................
Ospedale dell'Azienda Usl 11 di Empoli, che comprende le sedi di Empoli e Castelfiorentino (Zona Empolese), di Fucecchio e San Miniato (Zona Valdarno Inferiore, centro publico
G.M. FIORENTINI Az. Ospedaliera asl 11 - Empoli oncologiaempoli@usl11.toscana.it
....
..................................................................................................
Dott. Alberto Gramaglia centro pubblico
Via Amato, 111
20052 Monza (MI)
.Nel nuovo centro di Ipertermia Oncologica inaugurato al Policlinico di Monza
con la Direzione del Dott. Alberto Gramaglia saranno trattati pazienti
oncologici in genere, ma con particolare riguardo ai tumori celebrali
primitivi (glioblastomi) e metastatici in associazione a radioterapia
conformazionale.
Si stanno inoltre sviluppando nanotecnologie con Ipertermia e utilizzo di
farmaci tumorali incapsulati in liposomi per il trattamento di tumori:
pancreatici, epatici primitivi e secondari.
..................................................................................
L’ospedale civile maggiore di Verona Dott. Sergio Maluta centro pubblico
ipertermia
Tel. 0458072478 Fax. 0458072062
E.mail sergio.maluta@azosp.vr. Radioterapia intraoperatoria
…Radioterapia intraoperatoria
Radioterapia conformazionale
Radioterapia con elettroni per tumori della cute e melanomi
Irradiazione totale corporea per trapianto di midollo
Radioterapia stereotassica nei tumori cerebrali
Radioterapia antalgica
Radioterapia pre-operatoria dell’anca
Ipertermia superficiale per adenopatie neoplastiche del collo, recidive locali di tumori mammari e melanomi
Ipertermia superficiale non oncologica nella sindrome del tunnel carpale
Ipertermia profonda in associazione a chemio-radioterapia nei tumori uterini e rettali
Ipertermia profonda in associazione a chemioterapia nelle metastasi epatiche
Ipertermia profonda in associazione a radioterapia nei tumori della prostata
Chemioterapia nei tumori cerebrali
Brachiterapia nei tumori ginecologici, polmonari, esofagei
Radioterapia Intra-operatoria nei tumori della mammella, del pancreas e sarcomi
http://www.ospedaliverona.it/portale/unitaoperative2.asp?idospedale=1&IDUnitaOperativa=154
………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………
Centro Universitario Tor Vergata
Casa di cura Nomentana-via Guattani,4- TEL.: CENTRALINO: 06/44068 FAX:
06/44235989 Roma
TEL. (STUDI MEDICI ) 06/44068250
l'ipertermia con il Prof. Pigliucci centro pubblico
oncologia massa carrara Asl1 massa oncologia carrara
Diagnosi e cura dei malati con tumori
Per una Prima Visita Oncologica contattare l' ITT :
Istituto Toscano Tumori,Piazza Manzoni 1
(presso il vecchio civico a Carrara)
tel: 0585/767654 ore 9-14 dal lunedi al venerdi.
ATTIVITÀ DI CHEMIOTERAPIA LOCO-REGIONALE (terapia in infusione arteriosa che colpisce direttamente l'organo malato) efficace e poco tossica. Il nostro è uno dei principali centri in Italia ad eseguire tale tipo di terapia ed accoglie pazienti provenienti da tutte le regioni. Attività di IPERTERMIA ONCOLOGICA ESTERNA: trattamento locoregionale non invasivo che aumenta l'efficacia della terapia standard. Attività multispecialistica nell'ambito del Dipartimento Oncologico con 5 Gruppi Oncologici Multidisciplinari per la valutazione collegiale dei casi e dei percorsi diagnostico- terapeutici nei seguenti tumori: mammella, polmone, colon-retto, apparato ginecologico ed urinario. Attività del Servizio di Psiconcologia per la presa in carico globale del paziente e dei familiari attraverso l' accoglienza, l' ascolto, la comunicazione, il supporto psicologico, il counseling e i colloqui individuali. Attività scientifica : negli ultimi 3 anni pubblicazione di 20 lavori su riviste nazionali ed internazionali e presentazione di relazioni e comunicazioni in più di 30 convegni scientifici da parte di Medici ed Infermieri.Relazione diretta con i Medici di Famiglia tramite la creazione di un indirizzo di posta elettronica dedicato. Creazione della figura del Data Manager , del Farmacista Clinico e dell' Infermiere di Ricerca .
I nostri Progetti
Attivazione dell' Ambulatorio di Genetica Oncologica per i tumori della mammella e dell'ovaio. Attivazione del Registro Tumori nell'ambito del Registro Tumori Toscano. Formazione continua per tutto il personale al fine di migliorare la prestazione del servizio e rinforzare la rete di collaborazione multidisciplinare.Potenziamento dell' attività di ricerca clinica . Potenziamento dell'attività di prevenzione e screening tramite una maggiore collaborazione con i Medici di Famiglia. Potenziamento dell'attività delle cure domiciliari tramite una maggiore collaborazione con i Servizi Territoriali ed i Medici di Famiglia.
http://www.sanitaecultura.com/cartereparto/oncologia--massa-carrara/oncologia-massa-carrara.asp?gclid=CKmx3PP1kYUCFTxWMAodxBUwJg
L'ipertermia, con l'avvento di nuove apparecchiature più performanti, si propone oggi, in patologie selezionate, come possibile scelta terapeutica in campo oncologico, non come alternativa, ma in associazione con le terapie tradizionali (chemioterapia e radioterapia).
Attraverso l'uso di campi elettromagnetici a radiofrequenza, focalizzati da apposite antenne (Ipertermia transcutanea loco-regionale), l'organo bersaglio è riscaldato fino ad una temperatura vicina o superiore ai 43° C, per circa 60 minuti. Il trattamento, cioè il riscaldamento alle temperature suddette, può essere eseguito più volte, secondo i protocolli, ma generalmente non viene ripetuto più di tre volte alla settimana, per evitare il fenomeno della termotolleranza, cioè la maggiore resistenza cellulare al calore nelle 48 ore successive alla terapia (46).
E' possibile anche, con apparecchiature differenti, riscaldare tutto l'organismo (Ipertermia corporea totale) (54) o direttamente le lesioni tumorali, introducendo appositi aghi, sotto guida ecografica, per via transcutanea (Ipertermia interstiziale).
L'interesse dell'Ipertermia in oncologia è andato crescendo, in questi ultimi anni; è stato, infatti, dimostrato che la radioterapia e la chemioterapia, se utilizzate in associazione con trattamenti di Ipertermia, possono avere, a parità di dose, una maggiore efficacia o conservare la stessa efficacia, a dosi inferiori.
Il calore potenzia gli effetti della radioterapia e della chemioterapia sul tumore, senza aumentare gli effetti collaterali (cioè gli effetti debilitanti su tessuti ed organi sani derivanti dalla citotossicità della chemioterapia e radioterapia), permettendo un significativo miglioramento nel controllo della crescita tumorale.
Ciò è reso possibile dalle caratteristiche della neovascolarizzazione tumorale: i vasi tumorali, infatti, privi dell'impalcatura muscolare; non consentono, per mancanza di elasticità, quella vasodilatazione fisiologica che permette un'adeguata dissipazione del calore introdotto. In altri termini, il calore rimane intrappolato nelle lesioni tumorali generando morte cellulare. L'effetto di necrosi avviene per inibizione dell'attività di riproduzione delle cellule neoplastiche, con meccanismo di apoptosi (rottura del DNA) sulle cellule neoplastiche quiescenti, che appaiono particolarmente sensibili alle alte temperature (7).
Il fenomeno bene s'integra con l'azione delle terapie convenzionali (chemio e radioterapia) che espletano la loro azione citotossica sulle cellule in attiva proliferazione.
Un altro considerevole vantaggio dell'Ipertermia è costituito dal fatto che la reattività immunitaria del malato tumorale, solitamente depressa dalla malattia stessa e/o dalle cure messe in atto per controllarla, viene potenziata dall'Ipertermia: questa, mimando il meccanismo di difesa fisiologica rappresentato dalla febbre, provoca la liberazione di sostanze immunoregolatrici (citochine), le quali hanno effetto protettivo per l'organismo del malato.
La sinergia, quindi, dei trattamenti combinati di Ipertermia + Chemio, Radioterapia (17) o Immunoterapia (31) può consentire il raggiungimento dello stesso risultato, utilizzando le terapie convenzionali a dosaggi ridotti, con conseguente riduzione dei loro, spesso pesanti, effetti collaterali (11).
Non va infine dimenticato che, in fase preoperatoria, l'applicazione dell'ipertermia può ridurre la massa tumorale, facilitando l'opera del chirurgo e consentendo a volte interventi anche in casi che ad una prima valutazione vengono giudicati inoperabili.
Le proprietà terapeutiche del calore erano già conosciute nel passato: l'uso dei ferri caldi nella cura del cancro è riportato Da Galeno ed Ippocrate e n'esistono tracce anche nel 2000 avanti Cristo.
Coley nel 1983 provò ad iniettare tossine batteriche per ottenere elevati stati febbrili in pazienti con tumori. Alcuni autori giapponesi sostengono che la bassa incidenza di alcuni tipi di tumori nella popolazione nipponica è determinata dall'uso continuo di bagni molto caldi.
La ricerca di nuove modalità di trattamento che avessero come caratteristica l'assenza pressoché totale di effetti collaterali, ha fatto rinascere l'interesse per l'ipertermia come modalità terapeutica antitumorale (19), a partire da ricerche di base sui meccanismi con cui il calore è in grado di uccidere le cellule tumorali o renderle più sensibili ad alcuni farmaci ed alle radiazioni (35, 36).
Negli anni '70 sono stati pubblicati numerosi studi biologici, che hanno meglio precisato gli effetti cellulari provocati dal calore (7,11).
Questi studi hanno confermato l'efficacia dell'ipertermia e dimostrato il vantaggio terapeutico derivante dall'associazione con radioterapia e la chemioterapia (14).
La sperimentazione clinica e l'avvio dei primi studi clinici randomizzati hanno portato alla formazione, in Europa, negli Stati Uniti ed in Giappone di società di ipertermia affiliate alle organizzazioni per la ricerca ed il trattamento del cancro.
A livello internazionale sono stati completati molti studi biologici sugli effetti del calore, nell'intervallo di temperature compreso tra 42 e 45 gradi C, in associazione con le radiazioni ionizzanti (35).
L'integrazione tra ipertermia e radiazioni trae origine dall'attivazione di due diversi fenomeni: il calore induce un effetto citotossico diretto, dovuto alle particolari condizioni ambientali delle cellule tumorali, caratterizzate da scarsa nutrizione per via vascolare, carenza di ossigeno ed aumentata acidità; in secondo luogo il calore induce un effetto radiosensibilizzante che consente di utilizzare l'ipertermia come terapia adiuvante per distruggere cellule tumorali radioresistenti.
I dati di laboratorio derivanti dalle evidenze sperimentali, hanno mostrato un incremento di efficacia, secondo i tipi tumorali e dei protocolli terapeutici, pari a circa una volta e mezzo a tre volte, rispetto alle sole radiazioni ionizzanti.
Dati interessanti provengono dai primi studi cimici sperimentali negli anni ottanta con più di 25.000 tumori trattati. Le evidenze raccolte dai protocolli iniziali Americani ed Europei, testimoniano che la combinazione di calore e radiazioni nel trattamento di carcinomi squamosi del collo (25), di melanomi, e di carcinomi della mammella (18), determina un miglioramento nel controllo locale della malattia.
L'interazione tra ipertermia e chemioterapia è più complessa ed è fondata su diversi meccanismi. Uno dei principali effetti del riscaldamento sembra essere l'aumento della permeabilità cellulare, che consente una maggiore possibilità di passaggio di farmaci all'interno della cellula (14).
Diversi studi hanno confermato l'efficacia dell'ipertermia su grossi tumori della zona addominale e pelvica
L'ipertermia, con l'avvento di nuove apparecchiature più performanti, si propone oggi, in patologie selezionate, come possibile scelta terapeutica in campo oncologico, non come alternativa, ma in associazione con le terapie tradizionali (chemioterapia e radioterapia).
Attraverso l'uso di campi elettromagnetici a radiofrequenza, focalizzati da apposite antenne (Ipertermia transcutanea loco-regionale), l'organo bersaglio è riscaldato fino ad una temperatura vicina o superiore ai 43° C, per circa 60 minuti. Il trattamento, cioè il riscaldamento alle temperature suddette, può essere eseguito più volte, secondo i protocolli, ma generalmente non viene ripetuto più di tre volte alla settimana, per evitare il fenomeno della termotolleranza, cioè la maggiore resistenza cellulare al calore nelle 48 ore successive alla terapia (46).
E' possibile anche, con apparecchiature differenti, riscaldare tutto l'organismo (Ipertermia corporea totale) (54) o direttamente le lesioni tumorali, introducendo appositi aghi, sotto guida ecografica, per via transcutanea (Ipertermia interstiziale).
L'interesse dell'Ipertermia in oncologia è andato crescendo, in questi ultimi anni; è stato, infatti, dimostrato che la radioterapia e la chemioterapia, se utilizzate in associazione con trattamenti di Ipertermia, possono avere, a parità di dose, una maggiore efficacia o conservare la stessa efficacia, a dosi inferiori.
Il calore potenzia gli effetti della radioterapia e della chemioterapia sul tumore, senza aumentare gli effetti collaterali (cioè gli effetti debilitanti su tessuti ed organi sani derivanti dalla citotossicità della chemioterapia e radioterapia), permettendo un significativo miglioramento nel controllo della crescita tumorale.
Ciò è reso possibile dalle caratteristiche della neovascolarizzazione tumorale: i vasi tumorali, infatti, privi dell'impalcatura muscolare; non consentono, per mancanza di elasticità, quella vasodilatazione fisiologica che permette un'adeguata dissipazione del calore introdotto. In altri termini, il calore rimane intrappolato nelle lesioni tumorali generando morte cellulare. L'effetto di necrosi avviene per inibizione dell'attività di riproduzione delle cellule neoplastiche, con meccanismo di apoptosi (rottura del DNA) sulle cellule neoplastiche quiescenti, che appaiono particolarmente sensibili alle alte temperature (7).
Il fenomeno bene s'integra con l'azione delle terapie convenzionali (chemio e radioterapia) che espletano la loro azione citotossica sulle cellule in attiva proliferazione.
Un altro considerevole vantaggio dell'Ipertermia è costituito dal fatto che la reattività immunitaria del malato tumorale, solitamente depressa dalla malattia stessa e/o dalle cure messe in atto per controllarla, viene potenziata dall'Ipertermia: questa, mimando il meccanismo di difesa fisiologica rappresentato dalla febbre, provoca la liberazione di sostanze immunoregolatrici (citochine), le quali hanno effetto protettivo per l'organismo del malato.
La sinergia, quindi, dei trattamenti combinati di Ipertermia + Chemio, Radioterapia (17) o Immunoterapia (31) può consentire il raggiungimento dello stesso risultato, utilizzando le terapie convenzionali a dosaggi ridotti, con conseguente riduzione dei loro, spesso pesanti, effetti collaterali (11).
Non va infine dimenticato che, in fase preoperatoria, l'applicazione dell'ipertermia può ridurre la massa tumorale, facilitando l'opera del chirurgo e consentendo a volte interventi anche in casi che ad una prima valutazione vengono giudicati inoperabili.
Le proprietà terapeutiche del calore erano già conosciute nel passato: l'uso dei ferri caldi nella cura del cancro è riportato Da Galeno ed Ippocrate e n'esistono tracce anche nel 2000 avanti Cristo.
Coley nel 1983 provò ad iniettare tossine batteriche per ottenere elevati stati febbrili in pazienti con tumori. Alcuni autori giapponesi sostengono che la bassa incidenza di alcuni tipi di tumori nella popolazione nipponica è determinata dall'uso continuo di bagni molto caldi.
La ricerca di nuove modalità di trattamento che avessero come caratteristica l'assenza pressoché totale di effetti collaterali, ha fatto rinascere l'interesse per l'ipertermia come modalità terapeutica antitumorale (19), a partire da ricerche di base sui meccanismi con cui il calore è in grado di uccidere le cellule tumorali o renderle più sensibili ad alcuni farmaci ed alle radiazioni (35, 36).
Negli anni '70 sono stati pubblicati numerosi studi biologici, che hanno meglio precisato gli effetti cellulari provocati dal calore (7,11).
Questi studi hanno confermato l'efficacia dell'ipertermia e dimostrato il vantaggio terapeutico derivante dall'associazione con radioterapia e la chemioterapia (14).
La sperimentazione clinica e l'avvio dei primi studi clinici randomizzati hanno portato alla formazione, in Europa, negli Stati Uniti ed in Giappone di società di ipertermia affiliate alle organizzazioni per la ricerca ed il trattamento del cancro.
A livello internazionale sono stati completati molti studi biologici sugli effetti del calore, nell'intervallo di temperature compreso tra 42 e 45 gradi C, in associazione con le radiazioni ionizzanti (35).
L'integrazione tra ipertermia e radiazioni trae origine dall'attivazione di due diversi fenomeni: il calore induce un effetto citotossico diretto, dovuto alle particolari condizioni ambientali delle cellule tumorali, caratterizzate da scarsa nutrizione per via vascolare, carenza di ossigeno ed aumentata acidità; in secondo luogo il calore induce un effetto radiosensibilizzante che consente di utilizzare l'ipertermia come terapia adiuvante per distruggere cellule tumorali radioresistenti.
I dati di laboratorio derivanti dalle evidenze sperimentali, hanno mostrato un incremento di efficacia, secondo i tipi tumorali e dei protocolli terapeutici, pari a circa una volta e mezzo a tre volte, rispetto alle sole radiazioni ionizzanti.
Dati interessanti provengono dai primi studi cimici sperimentali negli anni ottanta con più di 25.000 tumori trattati. Le evidenze raccolte dai protocolli iniziali Americani ed Europei, testimoniano che la combinazione di calore e radiazioni nel trattamento di carcinomi squamosi del collo (25), di melanomi, e di carcinomi della mammella (18), determina un miglioramento nel controllo locale della malattia.
L'interazione tra ipertermia e chemioterapia è più complessa ed è fondata su diversi meccanismi. Uno dei principali effetti del riscaldamento sembra essere l'aumento della permeabilità cellulare, che consente una maggiore possibilità di passaggio di farmaci all'interno della cellula (14).
Diversi studi hanno confermato l'efficacia dell'ipertermia su grossi tumori della zona addominale e pelvica.
Cancer Centermprehensive Cancer Center
I ricercatori del duca Comprehensive Cancer Center hanno condotto da Mark Dewhirst, DVM, PhD, hanno dimostrato come il calore può aumentare drammaticamente la capacità di radiazione di ristringere i tumori ricorrenti nel seno, la parete della cassa, la testa ed il collo e la pelle e molti altri tumori aggressivi. Recentemente, uno studio pilota del duca ha indicato che l'ipertermia amplifica l'alimentazione d’uccisione di radiazione e della chemioterapia fino a dieci volte più grande che senza calore. Questo studio è costituito un fondo per da una concessione di continuazione 19 milioni di dollari al duca dall'istituto nazionale del cancer (NCI) per studiare ed applicare i benefici di usando il calore, o l'ipertermia, per curare i pazienti con cancro.
http://www.corriere.it/openxlink.shtml?
http://www.bsdmedical.com/


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