| Ricercatrice 
 Per quanto attiene alla ricerca svolta sui succhi di frutta e/o verdura puri al 100 % e al loro effetto sulla salute e sulla cura e prevenzione delle malattie cardiovascolari e tumorali rispetto alla frutta e verdura fresca, mi preme precisare alcuni punti:
 1) La titolazione in principi attivi (vitamine e altri micronutrienti) di frutta e verdura subisce importanti variazioni nei seguenti casi:  qualità dei terreni di coltivazione, maturazione in pianta, coltivazione in pieno sole e non in serra, tempo intercorso tra la raccolta e il consumo, modalità di conservazione, modalità di lavorazione.
 2) Le modalità di produzione industriale dei succhi di frutta e/o verdura, prevedono il passaggio del prodotto ad alte temperature per garantirne la durata nel tempo, con la conseguente perdita dei micronutrienti termolabili e dei preziosissimi enzimi.
 3) L’Ossidazione che viene a crearsi nei succhi a causa dei processi di lavorazione è generalmente molto alta, si aggira tra i + 200 e i +300 ORP. Può essere misurata  (è utilizzato l'ORP Oxidation Reduction Potential - Potenziale di Ossidazione o Riduzione.)
 Un valore positivo + ORP è negativo per l'organismo ed aiuta ad accelerare l'entropia e il processo di invecchiamento, mentre un valore -ORP è positivo e può effettivamente rallentare il processo di invecchiamento.
 Le ricerche svolte hanno in realtà dimostrato che malattie cardiovascolari e tumorali risentono positivamente all'assunzione di micronutrienti contenuti in frutta e verdura e loro derivati.
 Alla luce di quanto sopra, mentre si può tranquillamente asserire che il consumo di succhi di frutta e/o verdura al 100% possa avere degli effetti positivi sulla salute, è assolutamente scorretto affermare che sia equivalente al consumo di frutta e verdura freschi, soprattutto se questi ultimi provengono da una filiera corta o, ancor meglio da agricoltura biologica e in plenair.
 Sara Salvadori
 
 
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