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Celiachia, in arrivo pillola che la sconfiggera


Pane e pasta, molto presto, non saranno piu off-limits per i milioni di malati di celiachia in tutto il mondo. E ormai vicino, infatti, il traguardo di una pillola da assumere prima dei pasti e che

Pane e pasta, molto presto, non saranno piu' off-limits per i milioni di malati di celiachia in tutto il mondo. E' ormai vicino, infatti, il traguardo di una pillola da assumere prima dei pasti e che permette di bloccare l'effetto tossico del glutine, consentendo cosi' a questi pazienti di alimentarsi in modo normale. L'annuncio, frutto di una ricerca italiana, e' stato dato in occasione del Congresso mondiale sulla celiachia in corso a Firenze. Una svolta fondamentale per il miglioramento della qualita' di vita di questi pazienti, quella della pillola anti-celiachia, che deriva da uno studio condotto negli Usa dall'equipe di Alessio Fasano, Direttore del Mucosal Biology Research Centre all'Universita' del Maryland, e recentemente pubblicato sulla rivista internazionale 'Proceedings of National Academy of Science'. Brevi anche i tempi previsti: i test sull'uomo inizieranno infatti nel 2006 e la pillola, annunciano gli esperti, potrebbe dunque vedere la luce entro un anno.
Ma come funzionera' la 'pasticca anti-celiachia'? La chiave e' nella scoperta di una proteina in grado di bloccare la tossicita' del glutine impedendo il suo ingresso nella parete intestinale. I ricercatori italiani hanno infatti dimostrato l'effettiva capacita' di alcune molecole di bloccare l'aumento di permeabilita' intestinale, indotta dal glutine, in animali da laboratorio, aprendo cosi' le porte alla sperimentazione sull'uomo gia' a partire dal prossimo anno.
La celiachia colpisce in Italia circa 55 mila persone ma, in realta', sono oltre mezzo milione gli italiani che non sanno di essere malati.
I celiaci sono costretti a una dieta rigorosa, che mette al bando numerosi alimenti: dalla pasta al pane ai biscotti, ma anche le salse e tutto cio' che puo' essere 'contaminato' con la farina, come ad esempio la frittura. I sintomi della malattia (vomito, diarrea, perdita di peso) nascondono difetti di malassorbimento intestinale degli alimenti e provocano di conseguenza gravi complicanze: dall'osteoporosi agli aborti spontanei al temuto linfoma intestinale.
I futuri trial clinici sull'uomo si basano su studi relativi alla zonulina, la proteina che regola l'apertura dei 'cancelli' dell'intestino. La zonulina, ha spiegato Fasano, ''e' una specie di chiave che apre le porte tra una cellula e l'altra della parete intestinale. L'intestino e' infatti coperto da un singolo strato di cellule, che formano una barriera formidabile contro gli attacchi esterni, ma i celiaci perdono questa caratteristica proprio perche' producono troppa zonulina. Ed e' per questo - prosegue l'esperto - che 'invasori' come il glutine entrano nell'organismo''. Poiche' non esistono modelli animali di celiachia, ha aggiunto il ricercatore, ''l'azione della zonulina e la perdita della barriera intestinale sono state studiate su ratti diabetici, dato che ci sono caratteristiche simili di reazione immunitaria in entrambe la malattie''.
L'ipotesi confermata dallo studio, ha spiegato Fasano, ''e' che l'aumentata permeabilita' intestinale, causata dalla zonulina, permette il passaggio di sostanze dall'ambiente, che inducono il processo autoimmunitario. Abbiamo cosi' trattato ratti diabetici con l'inibitore della zonulina, una proteina sintetizzata in laboratorio, prima della perdita della funzione di barriera. Gli animali trattati - ha proseguito - non solo hanno mantenuta inalterata la barriera intestinale, ma non hanno prodotto neppure gli autoanticorpi che scatenano la reazione immunitaria''. Da qui l'idea di una pillola per i celiaci, contenente un inibitore della zonulina da assumere prima di pasti a base di farine pericolose, in modo da evitare il contatto tra la zonulina stessa e le cellule intestinali. In questo modo, ha sottolineato il ricercatore, si impedisce il passaggio di glutine nel corpo, la successiva reazione immunitaria e quindi il danno alla mucosa intestinale: ''E' come mettere della ceralacca sulla toppa di una serratura: la molecola non puo' attivare le cellule''. Ma il grande vantaggio, ha concluso Fasano, ''e' che l'azione dell'inibitore e' momentanea, per cui tutto torna nelle condizioni di partenza una volta passato l'effetto''.

Fonte: Ansa (19/04/2005)
Pubblicato in Medicina e Salute
Tag: Celiachia
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