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I neuroni che regolano la fame

Neuroni


Un gruppo di neuroni che si trovano in un'area del cervello chiamata ipotalamo ha un ruolo importantissimo nel controllo dell'appetito e in loro assenza la fame cala bruscamente.
Come riv

Un gruppo di neuroni che si trovano in un'area del cervello chiamata ipotalamo ha un ruolo importantissimo nel controllo dell'appetito e in loro assenza la fame cala bruscamente.
Come rivelato in una ricerca condotta sui topi da Serge Luquet della University of Washington presso il laboratory di Richard Palmiter del Howard Hughes Medical Institute, i neuroni chiamati NPY/AgRP , si trovano nel nucleo arcuato dell'ipotalamo.
Negli esperimenti pubblicati sulla rivista Science, i neuroni NPY/AgRP sono stati eliminati dal cervello di topi adulti e cio' ha indotto gli animali a mangiar meno e perdono peso senza mostrare altri problemi, segno che l'attivita' di questi neuroni e' circoscritta al controllo dell'assunzione di cibo.
Alla luce di queste scoperte si chiarisce dunque l'identita' dei centri nervosi che regolano l'appetito: sono costituiti da due gruppi di neuroni entrambi nel nucleo arcuato e sensibili a ormoni quali insulina, leptina, grelina importanti nel metabolismo e nel controllo di zuccheri e grassi, i neuroni pro-opiomelanocortina (POMC) e, quindi, i neuroni NPY/AgRP.
Da tempo si conoscono entrambi i gruppi di neuroni del nucleo arcuato, i POMC che riducono l'appetito ed ai quali e' stato incontestabilmente assegnato un ruolo da protagonisti nel controllo dei comportamenti dell'alimentazione, e i neuroni NPY/AgRP, cosi' chiamati perche' producono il neuropeptide Y (NPY) e la proteina agouti-associata (AgRP) finora considerati non importanti.
Per la verita' gli esperti del settore per anni hanno sperato di trovare in loro un ruolo opposto a quello dei POMC e di pari importanza.
Ma anni ed anni di ricerca non avevano dato i risultati sperati e alla fine gli scienziati avevano abbandonato l'idea di un sistema di controllo dell'appetito basato su due forze opposte, da una parte i neuroni POMC che riducono la fame, dall'altra gli NPY/AgRP che la aumentano. I neuroni NPY/AgRP sono quindi usciti di scena, screditati come di scarsa importanza nel controllo dell'alimentazione.
Ma questo nuovo studio li fa rientrare dalla porta principale proprio con quel ruolo da protagonisti che a torto per molto tempo gli e' stato negato: di fatto i neuroni NPY/AgRP, con meccanismi che rimangono misteriosi, controllano l'appetito, aumentandolo. Infatti quando topi adulti sono trattati in modo da perdere questi neuroni essi cominciano a mangiare sempre meno e in 6-8 giorni perdono il 20 per cento del loro peso.
Finora non era stato possibile dimostrare la loro importanza perche' semplicemente nessun esperto aveva pensato ad eliminarli sperimentalmente ma ci si era concentrati, senza grossi risultati, sulle due proteine prodotte da questi neuroni, NPY e AgRP che pero' non si erano dimostrate granche' coinvolte nel controllo della fame.
Alla luce del nuovo studio gli esperti hanno capito non solo che questi neuroni servono a indurre l'appetito al contrario dei POMC che lo riducono, ma che fanno solo questo in modo selettivo tanto che eliminandoli i topolini mangiano meno ma non risentono in altro modo di questa eliminazione.
Poiche' gli esperti si dicono convinti che questi centri di controllo dell'appetito lavorino esattamente alla stessa maniera nei topi e nell'uomo, questo tipo di studi sara' molto utile per capir malattie legate al comportamento alimentare e contro l'obesita'; ma resta da capire il meccanismo d'azione dei neuroni NPY/AgRP di certo basato su molecole ancora non note, altre insomma rispetto a NYP e AgRP che per anni hanno portato gli scienziati sulla cattiva strada lasciandogli credere che questi neuroni non fossero poi cosi' determinanti nel controllo della fame.

Fonte: Ansa (28/10/2005)
Pubblicato in Biochimica e Biologia Cellulare
Tag: fame, alimentazione, obesità
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