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Il meccanismo azione di nitroglicerina e nitrati usati nei problemi cardiaci

Attacco cardiaco


Gli effetti di questi elementi, secondo somministrazione, possono essere sia positivi che negativi.

Sono tra i farmaci piu' utilizzati nel mondo e una recente ricerca condotta a Siena potrebbe cambiarne l'utilizzo in campo medico. Stiamo parlando della nitroglicerina e dei nitrati, sostanze che vengono utilizzate per la cura di problemi cardiaci. La ricerca e' stata coordinata dal dottor Tommaso Gori, presso il Dipartimento di Medicina Interna, Cardiovascolare e Geriatrica del policlinico Santa Maria alle Scotte di Siena, diretto dal professor Sandro Forconi ma e' il frutto di una collaborazione internazionale con il Canada e la Germania.
''Sino ad oggi - spiega Gori - si credeva che i nitrati funzionassero principalmente causando vasodilatazione e che non avessero importanti effetti collaterali. Le ricerche del nostro gruppo invece hanno confermato che la vasodilatazione e' solo una faccia della medaglia, e che i nitrati hanno anche effetti biologici.
La cosa interessante e' che questi effetti, secondo come si somministrano i nitrati, possono essere sia positivi che negativi''. Il rilievo della ricerca quindi e' racchiuso proprio nel fatto che cambia il modo di utilizzare questi farmaci''.
''Se somministrati in maniera continua e in dosi elevate - aggiunge Gori - i nitrati non solo smettono di funzionare ma hanno anche l'effetto collaterale di danneggiare le arterie. Questo tipo di danno e' causato da radicali liberi dell'ossigeno rilasciati dai nitrati''. Utilizzandoli in piccole dosi pero' questi radicali producono paradossalmente effetti protettivi. ''In sostanza - prosegue Gori - oltre a causare vasodilatazione, i nitrati 'costringono' l'organismo a proteggersi ma, se usati troppo a lungo, lo danneggiano''.
La ricerca e' stata pubblicata sulle maggiori riviste scientifiche in cardiologia, come ''Circulation'', ''Journal of the American College of Cardiology'', ''British Journal of Clinical Pharmacology''. ''Crediamo - conclude Gori - che i nostri risultati abbiano importanza pratica: esempi? Chi prende nitrati dovrebbe prendere anche antiossidanti, per evitare i danni causati dai radicali liberi. Oppure dovrebbe prendere nitrati solo per due ore, anziche' per 12 (come si fa normalmente): in quel caso i radicali liberi aiutano l'organismo a proteggersi contro l'infarto''. Una terapia, per cosi' dire, ''radicale''.

Fonte: AdnKronos (22/02/2007)
Pubblicato in Biochimica e Biologia Cellulare
Tag: nitroglicerina, nitrati, cuore
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