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		   Il corteggiamento tra maschi è regolato dal genoma 
		  
  
  Il gene sphinx dei moscerini, derivato da una traslocazione genetica, è in grado di inibire il comportamento di corteggiamento tra maschi  
 Conducendo una ricerca, ora pubblicata sui Proceedings of the National Academy of Sciences, i biologi dell'Università di Chicago e del Sussex hanno scoperto che il silenziamento di un gene, chiamato sphinx, presente nel moscerino della frutta, porta a un aumento del comportamento di corteggiamento reciproco fra i maschi della specie. Il corteggiamento fra maschi è molto diffuso fra i moscerini, ma il moscerino della frutta non presenta tale comportamento e, come scoperto dal gruppo diretto da Manyuan Long nel 2002, anche a livello genetico presenta un gene, lo sphinx, che è espresso nelle gonadi del maschio, e che è assente nelle altre specie di moscerini, e mai espresso nelle femmine. Per condurre lo studio su questo gene i ricercatori hanno creato una linea di moscerini nei quali esso è silenziato. Hanno potuto così osservare che i moscerini appaiono normali ma i maschi di questa variante si mostrano interessati agli altri maschi eseguendo fra loro tutte le fasi del corteggiamento fra maschio e femmina, ad eccezione dell'accoppiamento.
 
   I ricercatori hanno anche notato che i gruppi di maschi privi di una copia funzionale di spihnx tendono a comportarsi differentemente, formando catene di moscerini incolonnati uno dietro l'altro, una posizione tipica del corteggiamento maschile che non si osserva in quello maschio-femmina, e che i maschi tornano ad interessarsi delle femmine solo dopo che il corteggiamento fra maschi non ha portato all'accoppiamento. Manyuan Long sostiene che "Il corteggiamento maschio-maschio può essere stato comune nella popolazione ancestrale di D. melanogaster. Il gene sphinx sembra essersi evoluto per portare questa popolazione a essere una singola specie". A sostegno di questa teoria vi è l'evidenza che il gene Sphinx è un gene chimerico funzionale recente, risalente a circa tre milioni di anni fa, derivato dall'inserzione di un frammento del gene per la ATP sintetasi presente sul cromosoma 2 in un altro gene collocato sul cromosoma 4. Tre milioni di anni fa D. melanogaster si è separata dalle specie affini probabilmente anche in virtù di questa mutazione che ha eliminato un comportamento comune nei moscerini fin da 25-30 milioni di anni fa. Tutto cio fa supporre che il corteggiamento maschile sia un sistema in evoluzione, che possa esitare in nuove componenti genetiche e modificare i comportamenti di corteggiamento, almeno dal punto di vista genetico. Ovviamente altri fattori, come l'ambiente, possono aver influito.
  Redazione  (05/09/2008) 
Pubblicato in Genetica, Biologia Molecolare e Microbiologia 
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