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Combattere la tubercolosi con una nuova tecnica

Mycobacterium, batteri della tubercolosi


Con il progetto PREDICT-TB si fa ricerca sulla tubercolosi facendo l'uso dell'imaging molecolare quantitativo per biomarcatori di questa malattia

Un team di scienziati europei sta lavorando per far diventare realtà le nuove cure per la tubercolosi sviluppando una migliore tecnologia di diagnostica per immagini. Lo studio è sostenuto dal progetto PREDICT-TB ("Model-based preclinical development of anti-tuberculosis drug combinations"), che ha ricevuto quasi 14,8 milioni di euro dall'Iniziativa in materia di medicinali innovativi (IMI) nell'ambito del Settimo programma quadro (7° PQ) dell'UE. L'IMI è un partenariato pubblico-privato tra l'UE e la Federazione europea delle industrie e delle associazioni farmaceutiche (EFPIA).

Il team di PREDICT-TB sta lavorando insieme all'industria farmaceutica europea, il coordinatore del progetto è la GlaxoSmithKline, che ha sede nel Regno Unito ed è una delle principali aziende farmaceutiche del mondo. I risultati aiuteranno i numerosi pazienti che soffrono di questa malattia infettiva che si contagia per via aerea: quasi 9 milioni di persone in tutto il mondo hanno la tubercolosi.

I ricercatori stanno sviluppando una serie di esperimenti in vitro e in vivo che daranno loro le informazioni di cui hanno bisogno per prendere le decisioni fondamentali sull'efficacia delle cure. Hanno anche in programma di ottimizzare gli studi clinici di nuove combinazioni di farmaci per combattere la malattia.

"Questi dati innanzi tutto ci offriranno una prima valutazione dell'efficacia delle combinazioni di farmaci usate per curare la tubercolosi e, in secondo luogo, ci permetteranno di ottimizzare gli studi clinici con i pazienti," ha detto Juan José Vaquero del Dipartimento di bioingegneria e ingegneria aerospaziale dell'Università Carlos III di Madrid (UC3M) in Spagna, uno dei partner di PREDICT-TB.

Il gruppo di UC3M sta studiando e sviluppando la nuova tecnologia di imaging preclinico e sta lavorando sui metodi per elaborare e analizzare le immagini per la valutazione e il follow-up della malattia in modelli animali.

"Svilupperemo nuovi dispositivi di imaging molecolare in vivo e lavoreremo inoltre sulla sintesi di sonde molto specifiche per i biomarcatori di questa malattia che sono stati identificati da altri partner del consorzio," ha detto il professor José Vaquero.

"Stiamo lavorando in stretta collaborazione con la GlaxoSmithKline, i cui laboratori useranno le nostre attrezzature, e con specialisti del Servizio di malattie infettive e microbiologia dell'Ospedale universitario Gregorio Marañón di Madrid, che hanno molta esperienza negli aspetti biologici e clinici della tubercolosi.
Questo facilita la trasformazione dei nostri risultati in applicazioni cliniche."

L'obiettivo di UC3M, a breve termine, è sviluppare una tecnica tomografica a raggi X per uno screening veloce e poco costoso. Questa tecnica darà ai ricercatori l'opportunità di tenere d'occhio l'evoluzione della malattia e di determinare quanto efficaci sono le cure nei modelli animali. L'obiettivo a lungo termine del team è perfezionare questa tecnica e renderla più sensibile e specifica. Sarà inclusa anche la tomografia a emissione di positroni (PET), una tecnica di imaging medico nucleare che genera un'immagine tridimensionale dei processi funzionali del corpo. Le misurazioni quantitative possono essere fatte con questa tecnica più sensibile.

Il gruppo ha inoltre in programma di introdurre cambiamenti nella tecnologia di imaging per assicurare che si ottenga una migliore risoluzione. "In questo modo, con appena un esame, saremo in grado di visualizzare il polmone completo di un topo o di un porcellino d'India, con dettagli sufficienti a rilevare la malattia il più precocemente possibile," ha spiegato il professor José Vaquero.

Il progetto PREDICT-TB sta facendo da pioniere nella ricerca sulla tubercolosi studiando l'uso dell'imaging molecolare quantitativo.

Ogni anno, la tubercolosi colpisce 5 milioni di persone nei paesi in via di sviluppo. Le cure sono possibili solo per il 60% di loro e una delle più grandi difficoltà nella lotta contro la tubercolosi è assicurare che i malati siano curati per un periodo da 6 a 24 mesi. Sia il sostegno che i finanziamenti per gli esperimenti sono limitati.

Redazione MolecularLab.it (18/07/2012)
Pubblicato in Medicina e Salute
Tag: tubercolosi, polmoni, imaging
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