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Le notizie e gli eventi scientifici della settimana - 26 Novembre 2012

La posta di MolecularLab


Newsletter del 26 Novembre 2012 di MolecularLab.it con notizie ed eventi del mondo scientifico su Biotech, Ricerca, Biochimica, Genetica, Medicina

Buon inizio di settimana a tutti.
E' appena passato una domenica di scelta per le primarie e anche MolecularLab appoggia il progetto Dibattito Scienza con il quale i candidati premier vengono interrogati su alcune domande di Scienza.
Le risposte dei premier del centrosinistra, anche in vista del ballottaggio, come quelle che verranno da quelli del centrodestra sono disponibili qui
http://www.molecularlab.it/dibattito-scienza/

La settimana scorsa c'è stato il raggiungimento di 9000 fan sul gruppo di Facebook, che si è arricchito di continue immagini ironiche e divertenti sulla scienza: un motivo in più per entrare a far parte del gruppo.
http://www.facebook.com/MolecularLab.it

Infine quella che viene è l'ultima settimana per partecipare alla votazione dei lavori inseriti nel Calendario dei Ricercatori: un modo per contribuire alla scelta delle foto che saranno presenti nei laboratori e nelle stanze di geek molecolari ed appassionati.
http://www.molecularlab.it/calendario2013/

Buona settimana!

Oh My God! Science! - Bugie, panzane e statistiche
21/11/2012 - Benvenuti nel regno della hard science. Qui su OMg!S! si fa divulgazione, ma ogni tanto è giusto ragionare su numeri e dettagli, anche se magari si parla di concetti che non sono ancora alla portata di tutti.Armatevi dunque di carta, penna e pazienza, e seguite il ragionamento di Giuseppe: la vostra visione dei test diagnostici potrebbe non esser ...

L'aspirina contro il tumore alle ovaie
22/11/2012 - Un nuovo studio condotto da ricercatori europei in Danimarca suggerisce che l'uso regolare di farmaci analgesici come l'aspirina, può portare a una riduzione del rischio di cancro alle ovaie grave nelle donne. È una notizia importante perché nonostante i significativi progressi nel campo delle cure del cancro ginecologico durante gli ultimi decenni, la prognosi rimane scarsa e molti hanno sottolineato l'urgente necessità di strategie preventive.
Il cancro alle ovaie è un carcinoma aggressivo che interessa la superficie dell'ovaia, è la malignità ginecologica più letale e la quinta causa di morte per cancro nelle donne dei paesi sviluppati. Si stima che i tassi standardizzati per età dell'incidenza del cancro alle ovaie in Europa vadano da 12 donne su 100.000 nell'Europa meridionale a 17 donne su 100.000 nell'Europa settentrionale nel 2008. I paesi con la più alta incidenza sono Lettonia e Lituania (circa 19 su 100.000) mentre quelli con il tasso di incidenza più basso sono Cipro e Portogallo (circa 7 su 100.000). Secondo i Centri per il controllo e la prevenzione delle malattie (CDC), a 20.000 donne negli Stati Uniti viene diagnosticato un cancro alle ovaie ogni anno, il 90% dei casi sono donne oltre i 40 anni di età e il numero maggiore è nelle donne dai 60 anni in su.
"Il cancro alle ovaie ha un tasso di mortalità alto. Capire quali fattori siano coinvolti nello sviluppo di questa malattia e studiare gli interventi preventivi per le donne sono misure importantissime," ha detto l'autore principale, la dott.ssa Susanne Kjær, del Centro di ricerca della Società danese per il cancro. "Il nostro studio ha esaminato il ruolo degli analgesici nello sviluppo del cancro alle ovaie." Lo studio è stato pubblicato su Acta Obstetricia et Gynecologica Scandinavica, una rivista della Federazione nordica delle Società di ostetrica e ginecologia, e ha osservato che i farmaci antinfiammatori non aspirinici e non steroidei (FANS non aspirinici), il paracetamolo (acetaminofene) o altri analgesici non fanno diminuire il rischio di cancro alle ovaie.
Ai fini dello studio, i ricercatori hanno usato dati dello studio sul cancro alle ovaie maligno (MALOVA), uno studio basato sulla popolazione e caso-controllo che ha studiato questo tipo di cancro nelle donne danesi tra il 1995 e il 1999. Studi precedenti riportano che la Danimarca ha tassi di incidenza e mortalità di 11 e 7 su 100.000 donne rispettivamente. Il team ha analizzato dati provenienti da 756 donne con cancro ovarico epiteliale, classificati per tipo di tumore ghiandolare (adenocarcinomi), 447 erano gravi, 138 erano mucinosi e 171 erano di altro tipo. È stato estratto dalla popolazione un campione casuale di 1.564 donne di età compresa tra i 35 e i 79 anni come gruppo di controllo. Con questo campione il team ha fatto colloqui personali per determinare l'uso di farmaci analgesici.
I risultati di questi colloqui indicano che le donne che prendono aspirina regolarmente hanno un rischio minore di sviluppare un tipo di cancro ovarico grave (odds ratio, OR=.60). I ricercatori però non hanno riscontrato una diminuzione del rischio di cancro alle ovaie nelle donne che assumono regolarmente FANS non aspirinici, acetaminofene o altri tipi di analgesici.
La dott. Kjær conclude: "I nostri risultati suggeriscono un potenziale effetto protettivo dell'uso di analgesici sul rischio di cancro alle ovaie, ma questo beneficio dovrebbe essere equilibrato con gli effetti nocivi dell'uso di farmaci, come il rischio di emorragie e ulcere peptiche." Gli autori avvertono che sono necessari ulteriori studi, che valutino con accuratezza il dosaggio, la frequenza e la durata dell'assunzione degli analgesici, per capire l'impatto dell'uso di questi farmaci sul cancro alle ovaie.
Il dott. Magnus Westgren dell'Ospedale universitario Karolinska di Stoccolma, Svezia, si associa agli autori dello studio nel suo editoriale e osserva che le strategie per prevenire il cancro alle ovaie sono imperative. Il dott. Westgren parla di procedure preventive come la salpingectomia bilaterale (BSE) - la rimozione delle tube di Falloppio - nelle donne a rischio di cancro alle ovaie.
"Se informiamo le donne sulla possibilità di fare una BSE in caso di taglio cesareo ripetuto per la prevenzione del cancro alle ovaie, probabilmente molte donne opteranno per questa procedura," scrive il dott. Westgren. Suggerisce che i ginecologi dovrebbero discutere il cambiamento delle politiche e fissare esperimenti randomizzati per capire meglio come la BSE possa ridurre il rischio di cancro alle ovaie.
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Il meccanismo degli antidepressivi
21/11/2012 - Da più di vent'anni sono utilizzati nella cura della depressione, talvolta apprezzati e soprannominati "le pillole della felicità", talvolta contestati: sono i farmaci antidepressivi, che nei paesi occidentali, per esempio negli Stati Uniti, occupano le prime posizioni tra i farmaci in assoluto più prescritti. Nonostante ciò, il loro preciso meccanismo d'azione non è ancora del tutto noto ed è oggetto di approfonditi dibattiti. Conoscere come un farmaco allevia i sintomi della depressione è importante per capire le origini biologiche del "male oscuro". Si sa che i farmaci antidepressivi supportano l'ipotesi serotonina (livelli bassi di serotonina causano depressione), poiché esercitano i loro effetti clinici benefici aumentando i livelli di amine nel cervello. Tuttavia, nonostante il ruolo conosciuto delle amine, e particolarmente della serotonina, nell'eziologia della depressione l'ipotesi serotonina non spiega totalmente gli effetti di questi farmaci nell'alleviare la depressione, e, recentemente, "l'ipotesi serotonina" come meccanismo scatenante della depressione ha un po' perso forza.
Alberto Bacci, scienziato rientrato nel 2005 in Italia all'EBRI (European Brain Research Institute) grazie ai finanziamenti della Fondazione Armenise-Harvard e attualmente presso l'Institut du Cerveau et de la Moelle épinière, Hôpital Pitié-Salpêtrière, Parigi, ha condotto una ricerca che ha messo in luce come due farmaci antidepressivi ampiamente usati in clinica e appartenenti a due famiglie farmacologiche diverse (l'imipramina e la fluoexetina, rispettivamente commercializzati come Trofanil e Prozac) alterino in ratti e topi, il rilascio del GABA, il neurotrasmettitore inibitorio più comune nel cervello. Questo effetto, studiato nell'ippocampo, un'area della corteccia cerebrale pesantemente affetta da depressione, avviene direttamente sui terminali presinaptici dei neuroni inibitori GABAergici senza coinvolgere nessuno dei trasmettitori (le monoamine), per i quali questi farmaci sono noti avere effetti antidepressivi. In particolare, questa ricerca, appena pubblicata su The Journal of Neuroscience, Alberto Bacci e i suoi collaboratori Pablo Mendez, Antonio Pazienti, Gabor Szabo hanno dimostrato che entrambi questi farmaci alterano il rilascio di GABA da un circuito inibitorio specifico dell'ippocampo, quello responsabile della sincronizzazione di gruppi di neuroni durante attività globali (di rete), che sono alla base di numerose funzioni cognitive.
E' importante ricordare che questa ricerca non ha dimostrato che questo effetto sull'inibizione corticale sia di fatto antidepressivo (studi in questa direzione sono in corso). Tuttavia, questi risultati evidenziano come il sistema dell'inibizione corticale possa essere un importante fattore coinvolto nell'eziologia dei disturbi depressivi, come suggerito dal fatto che farmaci di 'famiglie' diverse hanno un effetto comune. Recentemente, alterazioni dello sviluppo e del funzionamento di specifici circuiti GABAergici (cioè inibitori) corticali sono stati proposti come responsabili dell'insorgenza di diverse malattie neuropsichiatriche, come la schizofrenia e l'autismo. Sarà quindi importante capire se anche la depressione possa essere inclusa tra le malattie psichiatriche affette da alterazioni di specifici circuiti inibitori della corteccia cerebrale.
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Allo studio nuove cure per l'epilessia
22/11/2012 - Si stanno usando nuovi metodi per la cura dell'epilessia, una devastante malattia neurologica che colpisce 50 milioni di persone in tutto il mondo, delle quali 6 milioni sono in Europa. Questa ricerca che si occupa dell'epilessia comporta l'uso di virus per infettare le cellule cerebrali e il trapianto delle cellule nel cervello.
Il ...
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Un progetto europe per i protein-chip
21/11/2012 - Lo studio delle proteine (che si trovano in ogni cellula e ogni tessuto del corpo) è di particolare interesse per gli scienziati poiché esse sono parte integrante della maggior parte dei processi biologici. Le proteine sono composte da aminoacidi legati insieme chimicamente, mentre tratti più brevi di aminoacidi sono chiamati comunemente ...
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Creati tessuti antimicrobici
22/11/2012 - Scienziati dell'Universitat Politécnica de Catalunya BarcelonaTech (UPC) in Spagna sono riusciti a eliminare batteri infettivi dai tessuti medici usando un pretrattamento enzimatico associato alla simultanea deposizione di nanoparticelle e biopolimeri sotto una radiazione ultrasonica. Si tratta di uno dei risultati del progetto SONO ("A pilot ...
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Screening generalisti non sempre utili
22/11/2012 - I controlli di salute generali non sono una garanzia per ridurre il numero di morti per malattie gravi come il cancro e le malattie cardiache, lo sostiene uno studio sistematico sull'argomento condotto da un team internazionale di ricerca per The Cochrane Library. Anche se i controlli generali di salute sono offerti in molti paesi, i ricercatori ...
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Redazione MolecularLab.it (26/11/2012)
Pubblicato in Medicina e Salute
Tag: newsletter, molecularlab
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