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Le notizie e gli eventi scientifici della settimana - 24 Marzo 2014

La posta di MolecularLab


Newsletter del 24 Marzo 2014 di MolecularLab.it con notizie ed eventi del mondo scientifico su Biotech, Ricerca, Biochimica, Genetica, Medicina

Buongiorno a tutti.
Con questa settimana vi segnalo un radicale cambiamento nel sito: ho modificato infatti l'intestazione, semplificando le voci e rendendo la navigazione più efficace e con uno stile più moderno.
Fatemi sapere cosa ne pensate
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Su Facebook spopolano alcune delle nostre immagini, come quella degli effetti collaterali portati da Curie.. curiosi? Andate a vederla
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Sono più di 16.000 i fan che ci seguono, che aspettate ad aggiungervi :-)

Buona settimana, tra studi, esercizi, elettroforesi, ...
Riccardo

Correre stimola la produzione di nuove cellule del cervello
21/03/2014 - Che l'esercizio fisico giovi non solo al corpo ma anche al cervello, grazie alla produzione di nuovi neuroni, è cosa nota. I ricercatori dell'Istituto di biologia cellulare e neurobiologia del Consiglio nazionale delle ricerche (Ibcn-Cnr) di Roma hanno però dimostrato per la prima volta che la corsa è in grado perfino di bloccare il processo di invecchiamento cerebrale e di stimolare la produzione di nuove cellule staminali, che migliorano le capacità mnemoniche. Lo studio è stato pubblicato sulla rivista 'Stem Cells'.
"Questa ricerca ha scardinato un dogma della neurobiologia: finora si pensava che il declino della neurogenesi nell'età adulta fosse irreversibile", ha spiegato Stefano Farioli-Vecchioli dell'Ibcn-Cnr, coordinatore dello studio. "Con il nostro esperimento, lavorando su un modello murino con deficit neuronali e comportamentali, causati dalla mancanza di un freno proliferativo delle cellule staminali (il gene Btg1), abbiamo invece constatato - ha continuato - che nel cervello adulto un esercizio fisico aerobico come la corsa blocca il processo d'invecchiamento e stimola una massiccia produzione di nuove cellule staminali nervose nell'ippocampo, aumentando le prestazioni mnemoniche. In sostanza la neurogenesi deficitaria riparte quando, in assenza di questo gene, si compie un'attività fisica che non solo inverte totalmente il processo di perdita di staminali ma scatena un'iper-proliferazione cellulare con un effetto duraturo".
Lo studio, realizzato nel laboratorio diretto da Felice Tirone che da anni studia alcuni meccanismi molecolari che regolano i processi di proliferazione e differenziamento nella neurogenesi adulta, in collaborazione con Vincenzo Cestari dell'Università La Sapienza, apre nuovi scenari nella medicina rigenerativa del sistema nervoso centrale. "La scoperta pone le basi per ulteriori ricerche mirate ad aumentare la proliferazione delle staminali adulte nell'ippocampo e nella zona sub ventricolare. I risultati avranno delle implicazioni molto importanti per la prevenzione dell'invecchiamento e della perdita di memorie ippocampo-dipendenti", ha detto Farioli-Vecchioli. Per quanto riguarda le patologie neurodegenerative, "le potenzialità terapeutiche di queste cellule sono davvero ampie, anche se a breve termine non possono scaturire terapie mirate. Il prossimo passo sarà validare la scoperta su altri modelli murini con malattie quali Alzheimer, Parkinson oppure in cui un evento ischemico abbia provocato un'elevata mortalità neuronale, isolando e trapiantando le cellule staminali iper-attivate", ha concluso.
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I chemioterapici hanno effetti contrastanti?
20/03/2014 - Vari farmaci chemioterapici potrebbero avere un insospettato effetto collaterale: da un lato contrastano la crescita del cancro, dall'altro iperattivano le staminali che abitano nell'organo bersaglio, con il rischio di scatenare ricadute. A gettare un'ombra su farmaci autorizzati dall'americana Fda è uno studio Usa pubblicato su 'Pnas', finanziato dai National Institutes of Health, coordinato da Michele Markstein dell'University of Massachusetts Amherst e Norbert Perrimon della Harvard Medical School. Utilizzando un inedito modello sperimentale, l'intestino del moscerino della frutta, gli scienziati hanno scoperto che "diversi agenti chemioterapici in grado di stoppare tumori a crescita rapida hanno un effetto opposto sulle cellule staminali dello stesso animale, portandole a dividersi troppo velocemente" con il pericolo di una nuova neoplasia.
"Abbiamo scelto il moscerino della frutta - spiega Markstein - perchè le staminali intestinali della Drosophila sono molto simili alle staminali dell'intestino umano. Inoltre, è molto più semplice condurre esperimenti nei moscerini che negli uomini o nei topi. Quando si parla di staminali - precisa la scienziata - è importante condurre esperimenti sugli animali perchè le staminali vivono 'in simbiosi' con le altre cellule del microambiente circostante. E infatti l'effetto collaterale che abbiamo osservato è causato proprio da un danno dei farmaci chemioterapici alle cellule del microambiente, danno al quale le staminali reagiscono iperproliferando". I moscerini, in particolare, forniscono di questo microambiente un modello "difficile o impossibile" da riprodurre 'in provetta'. Markstein e colleghi hanno quindi inserito nel Dna dell'insetto un gene che causa il cancro negli uomini, e lo hanno 'acceso' nelle staminali intestinali in modo da ottenere modelli di tumore a rapida crescita. Per valutare più comodamente la dimensione della neoplasia, hanno utilizzato una nuova tecnica che sfrutta la fosforescenza della luciferasi, l'enzima della lucciola.
I ricercatori hanno poi chiesto al National Cancer Institute campioni di farmaci chemioterapici, ricevendone 88 utilizzati in clinica. "Abbiamo nutrito sistematicamente i moscerini con farmaci approvati dalla Fda - riporta Markstein - e abbiamo visto che inibivano la crescita del tumore nell'intestino". Ma "abbiamo anche osservato che metà di questi prodotti avevano un effetto opposto sulle cellule staminali non tumorali, causandone la iperproliferazione. Ciò si traduceva nella crescita di piccoli 'tumori' che, in presenza di un determinato background genetico, potrebbero potenzialmente diventare cancerose".
Il risultato può sorprendere ma un lavoro recente, sottolinea la scienziata, ha evidenziato un effetto simile per il chemioterapico doxorubicina nei topi. Nei moscerini, invece, l'iperproliferazione delle staminali veniva innescata da diversi farmaci compresa la doxorubicina, attraverso vie metaboliche ben conservate nella scala evolutiva fino all'uomo, che scatenano una risposta infiammatoria generalmente associata al cancro. Il team Usa ha anche testato oltre 6 mila piccole molecole della library dell'Harvard Institute of Chemistry and Cellular Biology, per cercare di selezionare nuovi principi attivi candidati. Hanno così identificato vari composti, 3 dei quali estratti della medicina cinese, che nei moscerini della frutta bloccano la crescita del tumore senza iperattivare le staminali.
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Il cioccolato fa bene davvero, anche al cuore
19/03/2014 - John Finley e colleghi della Lousiana State University hanno scoperto che il bifidobacterium ed i fermenti lattici fermentano il cioccolato fondente producendo un composto anti-infiamatorio. "Abbiamo scoperto che ci sono due tipi di microbi nell'intestino: quelli buoni e quelli cattivi – ha spiegato nel comunicato LSU, Maria Moore, coautrice ...
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Nuove informazioni sull'aterosclerosi
20/03/2014 - Nuovo studio condotto da ricercatori dell'università di Verona, svela i meccanismi che stanno alla base dell'aterosclerosi le cui complicanze determinano patologie diffuse quali infarto del miocardio, e ictus ischemico. Il lavoro "I derivati ossidati degli acidi grassi polinsaturi agiscono sull' apoptosi mediata dallo stress del reticolo ...
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La memoria meccanica delle cellule staminali
20/03/2014 - Le cellule staminali potrebbero possedere una "memoria meccanica" e differenziarsi sulla base delle condizioni in cui sono state conservate in un determinato ambiente.
A rivelarlo uno studio pubblicato sulla rivista Nature Materials da parte di un gruppo di scienziati della University of Colorado di Boulder. Studi precedenti hanno mostrato che ...
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Bando per ricercatori Armenise-Harvard
19/03/2014 - Il finanziamento per il perfezionamento della carriera è offerto al fine di sostenere scienziati con particolari capacità, permettendo loro di apportare contributi significativi ai propri settori di ricerca in Italia.
Il programma avrà inizio il 1° Luglio 2015 e garantirà dai 3 ai 5 anni di sostegno a scienziati resisi ...
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Dalle mestruazioni staminali per la angiogenesi

L'ossitocina contro l'anoressia

L'albumina è utile contro le setticemie

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Redazione MolecularLab.it (24/03/2014)
Pubblicato in Medicina e Salute
Tag: newsletter, molecularlab
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