Darei qualsiasi cosa per avere le foto delle nostre facce della notte prima della partenza…sarebbe proprio divertente, perché nessuno in cuor suo credeva che saremmo partiti davvero…tanto meno noi! E chissà che facce stravolte avevamo…
E’ successo tutto in una settimana…il progetto, la
ricerca della “vacanza perfetta ed…economica”(più
che altro economica), la decisione, la partenza.
Ultimi giorni frenetici e ansiosi, telefonate, liste, programmi…a
volte anche ripensamenti.
E chi ha dormito la notte prima della partenza??
Forse senza neanche crederci ci siamo ritrovati, io e Riky, in
macchina con mio padre (e la pazza di mia sorella che ci ha accompagnato!)
alle 3.30 del mattino del 30 luglio…veloci sotto casa di
Madda…e poi via, verso l’aeroporto!
Siamo arrivati a Malpensa con un “lieve” anticipo
di circa 30 minuti (i classici…conoscendo mio padre!). A
quel punto era quasi fatta…non so gli altri ma la mia paura
del volo ha toccato in quei minuti di attesa vertici impossibili.
Saluti, baci e abbracci a mio papà e mia sorella.
Prima coda per il ritiro dei biglietti (miracolo…ci hanno
dato i biglietti…allora non era una bidonata!), poi coda
al check-in (ed è proprio qua che Riky ha incontrato due
ragazze di sua conoscenza…strano…vero??).
Imbarcate le valigie, abbiamo aspettato l’orario barcamenandoci
tra la ricerca di una ricarica telefonica, due chiacchiere, e
un ultimo messaggino…
Poi imbarco (in perfetto orario!)…a questo punto la mia
tensione si è totalmente sciolta e la gioia ha preso il
sopravvento. L’aereo non era certo dei più comodi…ma
poco importava, l’importante era che faccesse il suo lavoro
e ci portasse sani e salvi a…Sharm El Sheikh!!
Dopo il decollo eravamo totalmente scimuniti, almeno io e Riky…perché
la Madda più che altro tentava di dormire (anche per evitare
pericolosi effetti collaterali del volo).
Le quattro ore di volo sono…volate!!
Già arrivati sopra l’Egitto, non stiamo più
visibilmente nella pelle! Tutti e tre…increduli e felici!
Atterraggio e applauso, usanza piuttosto scema che però
abbiamo voluto rispettare più che altro per ringraziare
il pilota di averci portati a terra, sani e salvi.
Già in volo ci siamo accorti che là ci sarebbe aspettato
qualcosa di totalmente diverso…paesaggi dipinti in soli
tre colori…ma con migliaia di sfumature. Il giallo della
sabbia del deserto, il marrone dei rilievi più impervi
e l’azzurro, indimenticabile, del mare!
Scendiamo dall’aereo…ci saranno quasi 50 gradi…ci
guardiamo intorno, non c’è nulla salvo una serie
di hotel sulla riva del mare e qualche sporadica strada. Tutto
è deserto!
Ancora tre code, per visto, controllo documenti ecc…e poi
siamo stati “sbattuti” su un pullman che ci ha portato
verso l’Hotel.
Subito accolti dalla guida, Hamir, in pullman con notizie ben
poco rassicuranti quali: “non bevete l’acqua del rubinetto”…peccato
cha abbiano tralasciato l’informazione più preziosa,
della quale avrò modo di parlare approfonditamente in seguito!!
Ecco l’Hotel, mi pare di vederlo ancora chiaro davanti agli
occhi!!
Ragazzi…Ci siamo davvero!!!
Il caldo è torrido ma ben sopportabile grazie anche ad
un preziosissimo vento sempre costante…da noi battezzato
(più o meno giustamente, chissà…) “phon”.
Camera 902, vicina alla piscina…un pochino meno dal mare.
Decidiamo, mentre aspettiamo le valigie, di andare a pranzare
(là erano già le 14 circa).
Primo di una lunga serie di pasti sospetti, stressanti e…pericolosissimi.
Decidiamo di fidarci di un po’ di riso, carne (per loro)
e cose molto cotte e in apparenza abbastanza sicure. I sapori
non sono tutti molto piacevoli ma bisogna pur abituarsi!!
Eccoci in camera, dove arriva il terzo lettino…il più
scomodo che toccherà al povero Riccardo…che gentiluomo!!
Un veloce cambio…e dopo aver infilato il costume…
via verso il tanto sognato…Mar Rosso!!
Scendiamo e ciò che ci appare alla vista è un sogno…e
invece siamo proprio qua, pronti a tuffarci!. Mai viste così
tante tonalità d’azzurro…
E certo, adesso dovremmo aspettare di digerire…ma chissenefrega…via
verso quella splendida acqua cristallina, trasparente e pullulante
di vita.
Primo bagno…ragazzi, che bello! L’acqua è salatissima
e “profuma”!
Ma come diavolo passa veloce qua il tempo…se corre così, torneremo con i capelli bianchi!
Cena egiziana e acqua Baraka (la nostra salvezza!)…insieme
ad una CocaCola non proprio deliziosa! Ci avviciniamo sospettosi
allo sterminato buffet… “questo no…però
ha un ottimo aspetto…anche questo è invitante…senti
che profumino”, e alla fine abbiamo chiuso gli occhi, fatto
un segno della croce e mangiato di tutto! Abbiamo anche cercato
di farci spiegare dai cuochi in cosa consistessero quelle vivande
ma, forse per loro omertà, o forse per incompatibilità
di linguaggio, non siamo riusciti ad ottenere grandi chiarimenti
a riguardo.
Comunque, niente da dire… c’erano piatti molto buoni
ma anche cose che eviterei anche dopo giorni di digiuno.
A quel punto sentiamo il richiamo del mare, il mare di notte.
Ci siamo seduti sulla riva e abbiamo assaporato la poesia di quel
mare e di quel cielo…momenti di splendido silenzio, in cui
ognuno di noi pensava a chissà cosa, a chissà chi…
Momento “romantico”, emozionante… concluso però
con il divertentissimo assopimento (o coma?) di Riky.
Prima notte in Egitto.
Il risveglio è brusco…bussano alla porta, è l’’uomo delle pulizie che vuol sapere a che ora può rifare la stanza. Noi pensiamo, beh…è la prima mattina, è giusto che ce l’abbia chiesto! Peccato che il rito si sarebbe poi ripetuto ogni santa mattina!
Prima colazione…c’era di tutto ma noi decidiamo di fidarci di ben poche cose. Saremo paranoici?? Tutte le lezioni tenute dalla Galli sui batteri ci hanno spaventato troppo?? I nostri studi stanno condizionando eccessivamente i nostri comportamenti?? Chissà…
Poi giornata bellissima, sole, mare, lunghi bagni ecc…
Ed eccoci alla cena…incriminata! Ci avviciniamo al buffet…”ragazzi
che dolci che ci sono…saranno almeno 20 tipi diversi”.
Ci guardiamo e decidiamo tacitamente di mangiare poco per dedicarci
ai tanto invitanti dolci.
“Uhm, Riky…senti che buono questo creme caramel…ottimo,
ne prenderei ancora!”.
Decidiamo di andare a vedere la vicina Naama Bay, conosciuta
come una specie di Rimini egiziana, affollata di ogni sorta di
negozio. E il nostro intento è proprio quello di curiosare
e di fare piccoli acquisti…
Ci ritroviamo sulla navetta (la stessa che qualche sera dopo ci
avrebbe lasciato a piedi a Naama!) che dall’hotel ci porta
al piccolo centro. E’ notte, si vedono distese interminabili
buie e luci ai margini. Io e la Madda ci sentiamo improvvisamente
Lilli Gruber inviata di guerra. La vista che ci offre questa escursione
non è molto diversa dalle tristi immagini che ci sono arrivate
in tempo di guerra da Bagdad e zone limitrofe. Fa una certa impressione…
Arriviamo a Naama…che caldo!! Ma dov’è l’escursione termica tanto celebrata da tutti? Insomma abbiamo tutti messo in valigia un maglione…ma qua fa un caldo atroce!
Il piccolo centro turistico è, in poche parole, una specie
di grande centro commerciale a cielo aperto.
Ci fermiamo nel primo, o quasi, negozietto incontrato “Il
settimo papiro” ( ma per noi ora ha cambiato nome…).
Curiosiamo…la Madda vede un bello scarabeo, chiede il prezzo:
7 euro…ma glielo lascia per “soli” 5 euro (pensate
che gentile!).
Ci guardiamo smarrite, è il momento di contrattare. Qua
si usa così, lo sappiamo…e qualcuno ;-) mi ha ben
istruito a proposito.
Ci interessiamo anche alle spezie poste in sacchi di iuta all’ingresso.
C’è del profumatissimo the nero e il karkadè
di cui abbiamo sempre sentito parlare e mai assaggiato. Insomma,
vi risparmio le trattative (patetiche a ripensarci dopo!), il
succo del discorso è che ci allontaniamo quasi contenti
di aver comprato a 15 euro: uno scarabeo, due etti di karkadè
e uno di the.
Quasi orgogliosi dell’acquisto arriviamo davanti ad un enorme
negozio di spezie, bello e coloratissimo. Diamo una sbirciata
mentre Riky stressa il proprietario chiedendo notizie su ogni
singola erba presente (e nonostante ciò abbiamo fatto la
foto con lui!): immaginate la nostra faccia quando vediamo che
in quel negozio il prezzo reale del karkadè è ben
cinque volte inferiore di quanto abbiamo pagato il nostro (e non
avevamo ancora scoperto che lo scarabeo della Madda costava solo
1 euro…ovunque)!!!
Lo sapevo…io inizio a ridere di gusto, la Madda ha un attacco
di ira pura! Chiacchieriamo e “facciamo amicizia”
con i proprietari di quel bellissimo negozio di spezie che ci
hanno anche offerto del the…che simpatici e gentili!
Il giorno dopo ci siamo svegliati con il solito “toc-toc”
dell’’”uomo delle pulizie”.
Costume, colazione e al mare! Distesi al mare, sembra di essere
in un’altra dimensione. Tutti i problemi sembrano lontani
o forse addirittura inesistenti!
E qui viene il “bello” della vacanza…
A pranzo io inizio ad avvertire un fastidioso mal di stomaco,
niente di terribile però.
Nel pomeriggio le mie condizioni peggiorano: fastidiosi problemi
“intestinali”, mal di stomaco…fino a sera quando
mi ritrovo in uno stato pietoso. Febbre a 38.5°C e tutti i
dolori possibili e immaginabili!!
Ragazzi che fifa! Premetto che io, anche in patria, tendo ad essere
ipocondriaca…figuratevi in Egitto senza un medico in Hotel...
Io sono preoccupatissima…nella mia mente passo in rassegna
tutte le cose studiate sul libro di microbiologia (colera, salmonella,
tifo, tossine botuliniche e ciò che di peggio esiste) e
ne esco a dir poco terrorizzata!! Se solo mi fossi iscritta a
lettere…
Riky spavaldo e sicuro di sé dice “Dai Sara, di che
ti preoccupi?”, la Madda cerca di tranquillizzarmi ma non
è molto convincente….
Tra la sofferenza fisica e la paura non ho passato una gran notte!
Ma per fortuna c’era la mitica Tachipirina da 1000 della
Madda…grazie paracetamolo!!!
Mi sveglio e sto decisamente meglio anche se permangono dei disturbi.
Riky si sveglia e…sta decisamente peggio!!! Ebbene sì,
il maledetto batterio ha fatto un’altra vittima. Vomito,
cagotto e poche linee di febbre…e già è meno
tranquillo!!
“Dai Riky, di che ti preoccupi???”. Tremenda vendetta…
Passiamo metà giornata (o tutta?) a letto e scopriamo
finalmente a cosa serve la tv satellitare in un hotel sul Mar
Rosso! A noi sembrava totalmente inutile…mai dire mai!
Siamo dei cadaverini. La Madda, che sta bene, ride mediamente
ogni due minuti trascinando anche me in una risata isterico-disperata!!
La situazione a questo punto è comica!!
Siamo a Sharm El Sheikh, fuori c’è uno splendido
sole, il mare più bello del mondo a due passi e noi?? Stiamo
guardando un film alla tv!!
La Madda, per fortuna, rimane indenne a tutto (“Riky…che dici? E’ stato il Creme Caramel tanto buono che lei non ha mangiato?”)!!
Insomma non sono state 24 ore meravigliose ma sono passate!!
Tutto è ripreso alla normalità…
L’indomani Riky fa un’immersione…posso solo
immaginare lo spettacolo! Torna euforico, troppo perché
si possa dare la colpa allo spettacolo marino osservato…forse
ha sniffato troppo ossigeno??
Io e la Madda nel frattempo cerchiamo di abbronzarci (e lei ci
riesce meglio di me!), chiacchierando del più e del meno,
e facendo programmi (che mai manterremo) sugli esami da dare…
Ora non mi rimane che raccontare la nostra memorabile gita nel
deserto…Penultima sera.
Dovevamo partire con il gruppo alle 18 ma noi volevamo assolutamente
vedere le stelle quindi la guida si è offerta di organizzare
una gita notturna solo per noi!
Alle 21 partiamo dall’Hotel…noi tre e la guida Mauro
che, nonostante il nome italianizzato, è rigorosamente
egiziano. Naturalmente mastica solo poche parole di italiano,
poche di inglese e il tutto mischiato con l’arabo!! Un cocktail
incomprensibile…ma io, non so come, qualcosa riesco ad afferrare!
Forse merito degli anni passati ad improvvisare traduzioni di
latino e greco! Ah, ecco cosa serve il liceo classico…
Arriviamo poco fuori Naama Bay, deposito moto…tutto illuminato
e pieno di gente…ops…salvo un posto buio e solitario
dove, guarda caso, si sta dirigendo il nostro pulmino!!
Qua rimpiangiamo la nostra voglia di fare gli “alternativi”…chissà,
forse le stelle le vedremo in tutti i sensi!
Compriamo le kefie (ma si scrive così??) e Mauro ce le
avvolge in faccia…siamo comici!
Saliamo sulle moto: io e la Madda su una, Riky sull’altra.
Partiamo seguendo la guida. A me non risulta così facile
guidare quell’aggeggio a quattro ruote, forse la guida se
ne accorge e decide di far salire Madda con Riky e di salire lui
con me.
Si parte, sparati…lui mi incita ad accelerare “Dai,
Sara, gas…veloce…no paura!”.
No paura?? Ad ogni duna si fanno certi salti…
A quel punto forse troppo adrenalina mi va in circolo, spalanco
il gas…e via a 60 km/h nel deserto!! Che figata!! Ogni tanto
chiedo alla guida se ci sono gli altri due “no, preocùpa,
vai, vai”.
No preocùpa?? Quest’uomo non ha il senso del pericolo…
Intanto un paio di volte li perdiamo, chissà dove sono
finiti…Ah, niente di preoccupante…sono solo finiti
in una buca!! Sarò ansiosa ma forse ogni tanto ho ragione!
Prima sosta: accampamento beduino…una piccola ragazza ci
vuole vendere bibite varie (alla faccia dei beduini…) e
collanine. Non vediamo nulla…buio totale. Salvo un orrendo
fascio di luce che parte da una discoteca poco distante da lì
(ragazzi…noi occidentali riusciamo a rovinare tutto!).
Decidiamo di fare un giro sul cammello. Prima sale Riky…non
sembra un’esperienza terribile e anche per la Madda è
così. Sembrano divertiti!
Poi salgo io ma per me diventa davvero un’esperienza traumatica!!
Che “comodo”…Si alza e…”Aiutooooo!!!
Voglio scendere immediatamente da questo stupido animale!!”.
Che paura! 30 secondi di terrore puro…
No, non fa per me! Scusa cammellino, sei carino e simpatico ma
preferisco guardarti da terra!!
Ci sediamo per terra, su delle stuoie, accanto a quella famiglia di beduini. Scambiamo qualche parola (ma facciamo fatica a capirci).
Alzo gli occhi…mi sembra di nuotare tra le stelle.
Migliaia di stelle, più di quante io non ne abbia mai viste
in tutte le notti della mia vita. Si distingue chiaramente la
via lattea…miriadi di puntini luminosi. E la luna…una
mezza luna si staglia nel cielo nero, con dei contorni netti.
Sembra quasi di poterla toccare.
Che spettacolo grandioso! Mi sento piccola piccola e insignificante.
Qualche lacrima spunta…Penso a chi è lontano…
Ripartiamo con le moto, non sappiamo dove stiamo andando. Mauro
continua a dirmi di correre e di stare sulla strada. La strada???
Ma sei pazzo?? Qua c’è solo sabbia, una distesa immane
di sabbia e nient’altro! Insomma, io guido a Milano…corso
Buenos Aires non è proprio così…
Rimpiango per un momento il rassicurante traffico di Milano, i
semafori e la segnaletica!!
Altra tappa. Qua in apparenza non c’è niente e nessuno…facciamo
qualche passo e Mauro tenta di spiegarci qualche cosa ma qua,
anche il mio intuito nulla può!
Giungiamo davanti all’ingresso di una grotta…o così
sembra. Qua c’è un giovane beduino che accende una
candela e ci conduce all’interno…ci teniamo per mano.
Riky dice “qua scatta la violenza”! Mi sentirei più
tranquilla a Quarto Oggiaro!
All’interno la candela si spegne…panico! Ma poi ci
recuperano e usciamo subito (era una grotta ma lunga circa 5-6
metri). Ci portano sotto una tenda dove ci viene offerto dell’ottimo
thè (ma fa venire il diabete solo a vederlo…è
troppo dolce!) e ci fanno fumare il narghilè.
All’inizio non ne eravamo convinti ma poi abbiamo pipato
di brutto…e il fumo aveva un buon sapore di mela!
Ed è qua che la guida ci scatta la foto più bella
della vacanza (almeno secondo me!).
Ripartiamo per poi fermarci nella valle dell’eco dove abbiamo gridato a piena voce i nostri nomi…ma me ne vado delusa. Io avrei voluto gridare un’altra cosa…
Finisce questo splendido giro. Siamo sani e salvi!! A ripensarci siamo stati dei pazzi.
Scherzi a parte, non credo che mai potrò dimenticare quell’interminabile
distesa di sabbia, la luce di quelle stelle e della luna…la
sabbia in faccia e negli occhi.
Impossibile spiegare quell’emozione (quasi commozione, direi)
che mi ha colto, la pelle d’oca…
Le emozioni sono state davvero tante!
A questo punto la vacanza è quasi finita…ci rimane
solo un’ultima giornata di mare.
Ancora una nuotata, un’occhiata alle migliaia di pesci coloratissimi
e sconosciuti ai nostri mari.
Di nuovo un giro serale a Naama Bay, un’ultima fumata di
narghilè, poi le valigie, il magone che si affaccia…
Non voglio andar via. Qua sono lontana da tutto ciò che
mi spaventa.
Anche per loro è la stessa cosa…vorrebbero non dovere
partire o almeno aspettare ancora qualche giorno!A casa ci aspettano
i nostri problemi quotidiani, quasi dimenticati…i mille
esami da fare, i tormenti sentimentali. Ragazzi…ce la faremo??
Mi siedo sul letto e penso che preferirei davvero restare lì.
Poi penso ad un’altra cosa…
No, ho voglia di tornare. Devo tornare…
Ma solo una cosa mi è più chiara, non la dico a
nessuno…
Siamo in aereo, abbiamo una faccia poco allegra. Il viaggio è
più stancante e fastidioso di quello del ritorno. I panini
serviti sono meno buoni di quelli dell’andata. Il tempo
non passa più.
Chiudo gli occhi e improvvisamente ho voglia di tornare…chissà
perché?!
Sono pazza forse?
Là abbiamo lasciato un sogno, la libertà, la spensieratezza…ora
dobbiamo sistemare la nostra realtà…perché
prima o poi dai sogni ci si sveglia! Che nostalgia!!!
Ma…Madda, Riky?? Quando si riparte??
Sara