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Inserito il 04/09/2008 17:43:01 Mostra Profilo  Invia a autore un Messaggio Privato   Segnala contenuto non adatto   Rispondi Quotando  Nuovo Commento 
Cronistoria di un tumore in fase avanzato

http://www.nienteansia.it/news-utenti/viewart.php?idart=71&idpag=1&pag=1
Cronistoria di un tumore in fase avanzata (04.09.08)
Circa quindici giorni fa mi recai nel Lazio per intervenire con le mie tecniche di neuro- programmazione digitale su un tumore al retto, emorragico, con semiocclusione intestinale ed inoperabile. Data l’età avanzata della paziente, era stato sconsigliato un trattamento chemioterapico.
Non potevo garantire alcun successo, essenzialmente perché non utilizzavo simili metodiche da tempo. Tuttavia, successivamente al mio intervento, l’emorragia si arrestò per due giorni, ma poi riprese più forte che prima, tanto che il figlio della signora dovette accompagnarla all’ospedale. Stando alla sua ricostruzione, la signora fu trattata, a livello umano, in modo pessimo tanto da firmare e portarsela nuovamente a casa. Fortunatamente, grazie all’uso di antiemorragici il flusso di sangue si arrestò.
Appena venni a conoscenza degli sviluppi del caso, il primo pensiero fu quello che le mie tecniche non funzionassero. Anzi, forse, apparivano peggiorative. In ogni modo decidemmo di fare un ulteriore tentativo, ma questa volta per telefono (dovevo dare istruzioni circa l’alleviamento del dolore addominale). Alle ore 14.00, ricevetti la chiamata, cioè nel momento della giornata ove il dolore si faceva più acuto. Dissi al figlio che ero pronto, ma doveva far sedere la mamma su un posto comodo. La signora si sedette sul letto con i piedi poggiati sul pavimento.
Le chiesi, quindi, se ricordava qualche esperienza traumatica che poteva essere collegata alla patologia. Le venne in mente un ricordo doloroso. L’invitai ad allontanare l’immagine del ricordo sempre di più, fino a farlo diventare un puntino nello spazio e poi sostituire il vecchio ricordo con una rappresentazione piacevole del suo aspetto. Appena dopo scomparve il dolore, quindi la ringraziai, per la collaborazione, e la salutai.
La mattina successiva il figlio mi fece sapere che il benessere era durato dieci minuti, ma il dolore si era intensificato più di prima. Pensai subito che ci fosse qualcosa che non andava, come se la paziente rispondesse ad effetto contrario.
Tuttavia mi chiese cosa poteva fare quando sarebbe giunta l’ora in cui il dolore assumeva il picco massimo e se era il caso di far parlare lei nuovamente con me.
Voi cosa avreste risposto? Una bella domanda, vero?
Non mi persi d’animo e replicai: “Quando il dolore raggiunge l’acme, la devi far sedere sul letto nella stessa posizione di ieri". Se il dolore non scompare entro trenta secondi, devi farle ricordare il suono della mia voce mentre ero telefono. Se il dolore non dovesse fare la sua scomparsa, allora fammi chiamare.
Erano passati poco più di cinque minuti dalle ore 14.00, ma non ricevetti alcuna chiamata, attesi ancora, ma niente. Passò qualche ora ma nulla.
Cosa pensare: un altro fallimento o un piccolo miglioramento?
Non avevo il coraggio di chiamare, temevo che le cose si fossero messe ancora male.
Il giorno dopo mi arrivò la telefonata, avevo già preparato il discorso per scusarmi, ma con sorpresa il figlio mi comunicò che la cosa aveva funzionato, aveva fatto quanto da me consigliato e il dolore si era indebolito a tal punto da non arrecarle fastidio. Aveva inoltre provato a far sedere la mamma sul letto anche di sera, il dolore si era indebolito e poi si era addormentata.
Chiesi se aveva capito il motivo per cui avevo consigliato di far sedere la mamma nella stessa posizione di quel giorno. Rispose di sì, cioè per associazione.
Dissi che la sua interpretazione era giusta, ma aggiunsi che se avessi detto: “Cervello mettiti a lavorare!" Il cervello non avrebbe compreso, in quanto non comprende il linguaggio verbale, ma quello gestuale.
Ulteriore aggiornamento
Oggi 4 settembre, ore 15 e 12 minuti, ho ricevuto la telefonata del figlio della mia cara e affettuosa anziana paziente. Subito mi ha passato la madre, cioè la sofferente, perché accusava nuovamente dolori nella parte bassa dell’addome. Le ho spiegato che avevamo trattato l’esperienza dolorosa, quella che pensavamo collegata alla patologia, in modo poco professionale, cioè veloce e superficiale, quindi dovevamo correggerla nuovamente e con maggiore precisione. Pretendevo che la ricordasse al contrario, cioè dalla fine all’inizio. Ad esperimento eseguito, dolore crollato. Poi ho chiesto di immaginare lei stessa, in piedi mentre conversava con me a telefono e di allontanare l’immagine. Istantaneamente il dolore è scomparso del tutto. Non contento le ho chiesto di immaginarsi dall’alto e vedersi ancora a telefono conversare con me, quindi allontanare e rimpicciolire l’immagine gradualmente e con convinzione.
Il dolore non si è fatto sentire, allora, l’ho invitata a sedersi sul letto e verificare se comparisse il malessere. Risultato negativo. Allora abbiamo atteso qualche minuto per ulteriore verifica, risultato nuovamente negativo. A quel punto mi son fatto passare il figlio invitandolo a telefonarmi nel caso fosse comparso il dolore, ma prima di chiudere la comunicazione ho chiesto di controllare lo stato di salute della mamma: la dolenza risultava ancora assente.
Alle ore 15 e 50 ho chiamato il figlio perché avevo dimenticato di riferire qualcosa di importante, ma il cell. Era spento.
Ora 16.10, mi chiama l’interessato comunicando che la metodica era riuscita e che la madre dormiva serenamente senza aver accusato alcun disturbo. Ha aggiunto inoltre che la terapia era stata veramente istantanea. Una frase che non sentivo più dai tempi in cui collaboravo con il dott. Stefano Limontini.
Forse sono riuscito ad entrare nel sistema memoria, ma non bisogna farsi illusioni, improvvisamente la situazione potrebbe precipitare e pensare allora qualche antidolorifico. In certi casi, nemmeno la morfina riesce a lenire certe sofferenze. Occorrenza, quindi, essere preparati ad ogni evenienza.
A proposito, che cosa avevo dimenticato di dire al figlio della sofferente? Avevo dimenticato di comunicare che stavo documentanto il caso di sua mamma in rete, ovviamente rispettando le leggi sulla privacy.
Perché renderlo pubblico?
Risposta: "Il documento potrebbe essere utile a qualcuno da qualche parte!".
Elia Tropeano


Massimo

Utente non registrato
Inserito il 30/09/2006 14:37:03   Segnala contenuto non adatto   Rispondi Quotando  Nuovo Commento 
La medicina scientifica

dot. Ryke Geer Hamer nacque nel 1935 in Germania. A 18 anni conseguì la maturità ed iniziò gli studi di medicina e teologia all'università di Tubinger. A 24 anni superò l'esame di stato a Marbug e dopo aver praticato due anni in qualità d'assistente e conseguito il dottorato, ricevette nel 1961 l'abilitazione a praticare come medico.
Seguirono diversi anni d'intensa attività nelle cliniche universitarie di Tubinger e Heidelberg.
Nel 1972 conseguì la specializzazione in medicina interna e iniziò ad occuparsi quale primario in ginecologia di molti malati di cancro. Parallelamente coltivava un hobby molto particolare: quello dell'inventore.
A lui si devono l'invenzione dello scalpello a taglio atraumatico utilizzato in chirurgia plastica, con lama 20 volte più sottile di quella di un rasoio, della sega speciale per ossa utilizzato in chirurgia plastica, del lettino da massaggio che si adatta automaticamente alla forma del corpo, come pure di un apparecchio per la transcutanea del siero.
Nel 1976 il dott. Hamer, con la moglie ed i suoi quattro figli, volle ritirarsi in Italia, per curare gratuitamente i malati nei quartieri più poveri, dal momento che i brevetti depositati delle sue invenzioni gli permettevano un reddito sufficiente. Il 18 agosto 1978, alle tre del mattino il principe Vittorio Emanuele di Savoia, improvvisamente impazzito, sparò nel pressi dell'isola Cavallo al figlio del dott. Hamer, Dirk, che stava dormendo in barca.
Per più di tre mesi Dirk lottò tra la vita e la morte e alla fine il 7 dicembre morì. Questa perdita inaspettata cambiò la vita del dott. Hamer e della sua famiglia. Poco dopo la morte di suo figlio infatti si ammalò di cancro ai testicoli.
Lavorando come primario in ginecologia nella clinica oncologica universitaria di Monaco, gli venne il dubbio che la sua malattia potesse essere in rapporto allo choc della morte di suo figlio e quindi che il suo tumore al testicolo non fosse scaturito da una "cellula impazzita", ma dovesse essere in relazione al cervello.
Iniziò a chiedere ai suoi pazienti se anch'essi avessero vissuto un avvenimento terribile e scoprì che tutti, in effetti, avevano subito un evento traumatico prima di ammalarsi.
Nell'ottobre 1981, quando volle portare la sua scoperta ad una conferenza medica, il dott. Hamer fu richiamato dal direttore della clinica e posto davanti alla scelta di negare le sue conclusioni ed affermazioni o di lasciare la clinica.
Non potendo certo rinnegare la casistica ,i dati da lui raccolti e verificati, conscio dell'immenso potenziale di beneficio per tutti i pazienti contenuto nelle sue sintesi, decide, suo malgrado di lasciare la clinica.
Prima di partire riuscì a raccogliere i dati di tutti i suoi pazienti affetti da cancro ed i relativi risultati. Egli presentò quindi la sua ricerca all'università di Tubingen e Heidelberg, dove insegnava da diversi anni, allo scopo di continuare casistica e verifica della la fondatezza delle sue tesi a livello universitario.
Pochi mesi dopo i decani dell'università respinsero in circostanze misteriose le sue teorie sulla correlazione tra cancro e psiche, senza nemmeno verificarne l'esattezza.( questo è un vecchio problema che ha visto coinvolti personaggi come Freud, Otto Rank,Jungh,Raik,Groddek ecc ecc. ecc.ecc.ecc.ecc.ecc.ecc.ecc.ecc.ecce,sono teorie condivise da molti psicosomatisti )
Incurante delle opposizioni nazionale ed internazionali, degli attentati alla sua vita, dei 67 tentativi d'internamento psichiatrico forzato e alle campagne mediatiche calunniatrici, il dott. Hamer, dal canto suo, ha continuato l'assidua ricerca e verifica delle leggi biologiche da lui scoperte, indagato su più di 30mila pazienti e verificato in ogni caso l'esatta corrispondenza e fondatezza delle sue scoperte.
Infine, il 11 settembre 1998, presso l'istituto oncologico S. Elisabetta a Bratislava e il dipartimento oncologico di Trnava si è proceduto alla verifica delle cinque leggi biologiche della Nuova Medicina a livello universitario, trovandole perfettamente confermate
Prima legge: Il trauma è il detonatore
Ogni malattia è causata da un trauma emotivo che ci coglie impreparati, ci prende in contropiede, un trauma che viviamo in solitudine e che non sappiamo come risolvere.
Allo scopo di continuare la specie, l'uomo ha sviluppato col passare del tempo dei programmi biologici di sopravvivenza che sono diventati automatici e si sono inscritti nel suo cervello, nelle sue cellule.
Esiste una triade indissociabile: mente-cervello-corpo, tre unità che funzionano sempre insieme.
a) Il cervello non è in grado di distinguere tra reale e simbolico, tra realtà e immaginazione.b) Siamo programmati per sopravvivere, quindi la malattia è la soluzione perfetta del cervello in termini biologici di sopravvivenza.c) Tutte le volte che un individuo viene colpito da un trauma emotivo che abbia le seguenti caratteristiche:- vissuto in maniera drammatica- ci colga impreparati- l'emoziona abbia il sopravvento sulla ragione- sia vissuto in solitudine, rimuginando continuamente il problema- non si trovi una soluzione soddisfacenteAllora e solo allora il cervello entra in azione mettendo in moto uno speciale programma biologico per la sopravvivenza dell'individuo.L'intensità del trauma emotivo determinerà la gravità della malattia, mentre il tipo di emozione determinerà la localizzazione nel corpo.
Quindi la malattia è un simultaneo squilibrio a livello psichico, cerebrale e fisico dovuto ad un trauma emotivo.Senza una situazione conflittuale che agisce come detonatore , ammalarsi è più difficile ( rendersene conto è il primo passo verso la guarigione)
Seconda legge: niente esiste senza il suo contrario ( legge degli opposti, vecchia come il mondo)
Viviamo in un mondo polare, non esiste il giorno se non c'è la notte, la salute non ha senso senza la malattia, ecc. La medicina ufficiale ha individuato circa un migliaio di malattie, suddividendole in malattie "fredde" e malattie "calde". Quelle "fredde" sono: stato continuo di stress, insonnia, cancro, angina pectoris, neurodermatiti, psicopatologie, ecc. quelle "calde" sono: infezioni, reumatismi, allergie, esantemi, ecc. In verità non esiste una malattia "fredda" o una malattia "calda", ma piuttosto esistono fasi alterne "fredde" e "calde".
Tutte le malattie presentano appunto due fasi: fase "fredda" detta simpaticotonia, e fase "calda" detta vagotonia. E' sempre la fase "fredda" che arriva per prima, seguita dalla fase "calda" di riparazione una volta superato il trauma. Il superamento del trauma è la chiave di volta per passare in fase di riparazione.
FASE FREDDA:
Al verificarsi di un trauma emotivo che ci coglie impreparati, ci prende in contropiede, che viviamo in solitudine e che non sappiamo come risolvere, i tre livelli dell'essere (mente-cervello-corpo) entrano in una fase di reazione per poter sopravvivere:- a livello psichico: il paziente continua a rimuginare il suo problema, è stressato, non ha più fame, dimagrisce, fa fatica ad addormentarsi. In questo continuo stato di allarme tutte le energie sono mobilitate al solo fine di superare il trauma.- a livello cerebrale: si producono dei cerchi concentrici (focolai) in una certa area del cervello che presiede al funzionamento di un organo ben preciso. Alla TAC cerebrale senza liquido di contrasto i focolai di Hamer sono chiaramente visibili.- a livello fisico: il cervello può dare solo quattro ordini: creare una massa (tumore, ciste, ecc) scavare un buco (lisi), bloccare, sbloccare un organo.
FASE CALDA
Questa fase ha inizio solamente al momento della soluzione del conflitto.-a livello psichico: iniziamo a tirare il fiato. Lo stress si dilegua, il conflitto è stato risolto. Torna l'appetito, le estremità del corpo riprendono ad essere calde.-a livello cerebrale: nell'area del cervello dove si è verificato il "cortocircuito" comincia a formarsi l'edema di riparazione. Una volta terminata la riparazione una crisi epilettoide (tremori, sudori freddi, stress, evacuazioni urinarie) verificherà se l'evento conflittuale è stato completamente superato; in caso affermativo l'edema sarà evacuato tramite la diuresi, in caso negativo si manifesterà con fasi alterne di ricadute e risoluzioni che avranno come conseguenza il formarsi di una cisti cerebrale al posto dell'edema.-livello fisico: già prima della crisi epilettoide la malattia smette di progredire ed il cervello si ripara. Nella fase di vagotonia (fase calda) il paziente entra in uno stato di infiammazione; tutte le energie sono ora tese alla risoluzione cerebrale e fisica: può avere stati febbrili, dolori diffusi o localizzati e molta stanchezza. Tutti gli stati infiammatori sono delle riparazioni, ivi comprese le malattie infettive. E' da tener presente che la fase di riparazione può essere anche più pericolosa della fase di malattia.
Terza legge: Il sistema ontogenetico dei tumori e delle malattie equivalenti
Il termine ontogenetico si riferisce alla vita embrionale dell'individuo e si parla di "malattie equivalenti" perché non solo i tumori, ma tutte la malattie, si comportano secondo l'enunciato delle cinque leggi.
La ragione di tutti i comportamenti biologici risale alla notte dei tempi e comincia con l'apparizione della prima cellula sul nostro pianeta.
Abbiamo già detto che l'uomo non sarebbe potuto sopravvivere fino ad oggi se non avesse integrato nel suo cervello programmi biologici di sopravvivenza volti al superamento di ogni genere di ostacoli che nel corso dei millenni si sono presentati sul cammino della sua evoluzione. Una volta superato l'ostacolo, la soluzione viene trasmessa alle generazioni future: nei primi due mesi di vita intrauterina il feto incarna tutta questa memoria dall'inizio della vita ad oggi.
Prima tappa dell' evoluzione:
La cellula per continuare deve respirare, mangiare, eliminare e riprodursi. Col passare dei secoli la nostra cellula si associa ad altre cellule e diventa un organismo pluricellulare adattandosi così alle situazioni contingenti. Se, per esempio, esso vive in un luogo dove l'ossigeno scarseggia, entra in una fase di stress e trova la soluzione al problema moltiplicando le cellule specializzate nella respirazione.
Creerà una specie di tumore, una proliferazione cellulare. Dunque a questo stadio della vita, la sopravvivenza è assicurata da un aumento delle cellule là dove è necessario e l'ordine di proliferazione viene impartito da una struttura cerebrale arcaica che diverrà il tronco cerebrale.
Ciò che avviene nel ventre materno in qualche modo ripercorre tutti gli stadi dell'evoluzione, tant'è vero che, nel corso del suo sviluppo, l'embrione sembrerà di volta in volta un'ameba, un girino, ecc.
Cos'à ereditato l'uomo moderno dalla prima tappa dell'evoluzione della vita sulla Terra? Quali sono gli eventi conflittuali? Sono conflitti che riguardano il...boccone! Un boccone di cibo, d'aria, un boccone da espellere, un boccone in senso figurato (nutrirsi, respirare, eliminare). L'uomo quando si sente crollare tutto addosso, il cervello trattiene i liquidi. Per quanto riguarda la funzione riproduttiva, i conflitti interesseranno l'endometrio e parte della prostata.
Seconda tappa dell'evoluzione:
Qui assistiamo al passaggio degli organismi viventi dall'ambiente acquatico a quello terrestre. Ora deve proteggersi dal nuovo mondo che lo circonda: là dove sarà aggredito dai raggi solari, il cervello produrrà un ispessimento delle membrane per evitare di morire bruciato. Nel ventre materno, l'embrione continua a perfezionarsi irrobustendo tutte le membrane: derma, pleura, peritoneo, pericardio.
Quali tracce psichiche rimarranno registrate nella memoria dell'uomo moderno ? La pelle è la parte del nostro corpo che per prima entra in contatto con gli altri individui
In generale tutti i conflitti relativi alla paura di venire aggrediti, di subire un'aggressione contro l'integrità fisica all'altezza del torace (mesotelioma pleurico), della cavità addominale (mesotelioma peritoneale), del cuore (mesotelioma del pericardio). Fanno ancora parte tutti i conflitti relativi al sentirsi in qualche modo colpiti nella propria integrità morale, insozzati: attacchi vissuti sulla pelle che daranno luogo a melanomi.
Terza tappa dell'evoluzione:
Per il nostro piccolo organismo è ora di muoversi, esplorare l'ambiente circostante. Dovrà quindi sviluppare uno scheletro, dei muscoli e dei tendini. Ma se il mondo verso il quale tende (la terra) non è migliore di quello dal quale proviene (l'acqua), deciderà di tornare indietro e dovrà quindi perdere gli organi che aveva espressamente sviluppato: dovrà fare una lisi (riduzione cellulare, necrosi), perdere sostanza.
Nel ventre materno comincia è il momento in cui compare il sistema osseo e muscolare. Questa fase corrisponde allo sviluppo del proprio valore. Qui i conflitti sono di svalutazione di sé (osteoporosi).
Quarta tappa dell'evoluzione:
E' un ulteriore precisarsi di tutte le tappe precedenti, il passaggio da: "mi sposto sulla superficie e mi misuro con il nuovo ambiente" a "entro in comunicazione con altri individui". Si affinano gli organi sensoriali:
Sul piano psichico assistiamo ad una proiezione di sé in un contesto sempre più vasto e complesso.
In sintesi:
Al verificarsi di un conflitto inatteso, senza soluzione apparente, vissuto in solitudine, la patologia si esprime contemporaneamente a livello mentale, cerebrale e organico. ( dissociazione cellulare )- a livello mentale c'è uno stato di stress permanente- a livello cerebrale si verifica un corto circuito in una specifica area del cervello- a livello organico avviene la proliferazione cellulare (tumore) oppure la lisi (perdita di sostanza) o ancora un blocco funzionale (paralisi).
L'eliminazione del conflitto è la chiave di svolta che permette di passare alla fase di riparazione.
Quarta legge: I microbi sono al servizio del cervello:
I microbi sono nostri alleati, sono loro che si occupano di riparare i danni durante la seconda fase. E' il cervello che invia l'ordine ai nostri amici virus, funghi o batteri. ( vedi fondamenti della Medicina Ayurvedica e Medicina Tibetana )Tutti i microbi arrivano, proliferano e scompaiono per favorire la riparazione secondo una logica ben precisa in sincronia con il nostro cervello e il nostro corpo. Essi fanno parte del programma biologico della Natura.l'uomo convive con i microbi: il nostro corpo contiene dieci volte più batteri che cellule umane: centomila miliardi
Quinta legge: della quintessenza:
Tutti i comportamenti dell'uomo (e malattie) sono determinati da programmi speciali di sopravvivenza inscritti nel cervello fin dalla notte dei tempi. La malattia è una soluzione biologica del cervello, l'ultima possibilità di sopravvivenza.Ogni organismo vivente possiede un cervello più o meno sviluppato, in grado di captare inconsciamente le informazioni provenienti dal mondo che lo circonda. Le cellule i batteri che abitano in noi, i vari organi, tutto funziona all'unisono, con lo steso ritmo del cervello principale.
La malattia di origine psicosomatica ha sempre un senso. Essa è come un'ultimo tentativo creativo di modificare una situazione bloccata ,disarmonica ,dolorosa ,conflittuale , un tentativo distruttivo (di riparazione ) però per il corpo fisico , ma che il cervello ritiene vitale.
Tratto da La medicina sottosopra. E se Hamer avesse ragione? di Giorgio Mambretti e Jean Séraphin ed. Amrita
Sostanze cancerogene?
secondo Hamer non esiste alcuna prova dell'esistenza di sostanze cancerogene. Le argomentazioni a sostegno di questa tesi sono:1) non è possibile provocare tumori su organi le cui connessioni nervose con il cervello sono state tagliate (organi trapiantati)2) le sostanze inoculate agli animali per indurre il cancro non inducono nulla se non c'è l'intervento del cervello. Esse possono distruggere, avvelenare ma non indurre il tumore. Le radiazioni distruggono le cellule ma non provocano i tumori.
Metastasi e chemioterapia:
Secondo la medicina ufficiale le cellule cancerogene migrano dal cancro primario per via arteriosa o linfatica; ma questa è solo un'ipotesi, mai dimostrata in laboratorio.
Per di più il cancro al seno è una massa mentre il cancro alle ossa è una lisi: queste cellule tumorali devono essere molto intelligenti per modificarsi strada facendo! Secondo Hamer le metastasi sono nuovi conflitti provocati da nuovi choc conflittuali, provocati cioè dallo choc da diagnosi e prognosi mediche apparentemente ineluttabili.
Il paziente cui viene diagnosticato il cancro, cioè viene preso dal panico del "brutto male che prolifera in modo anarchico e dal quale apparentemente non c'è scampo", e "questo panico" sarebbe il nuovo choc all'origine di quelle che vengono chiamate metastasi: autosvalutazione, "non ho più alcuno valore"--> cancro alle ossa, paura di morire --> cancro ai polmoni, tutto mi crolla addosso --> patologia renale, mi sento ai margini della società --> patologia della pelle.
Secondo Hamer il 30% dei cancri operati, sono vecchi cancri senza pericolo. Se questo 30% è sottoposto a sedute di chemioterapia, una parte di questi subirà un nuovo conflitto di panico e morirà, ma coloro che non avranno vissuto un nuovo trauma emotivo (malgrado l'intervento e la chemioterapia che elimina il vecchio cancro incapsulato) certamente guariranno.
Tratto da: http://asac.multimania.com/, http://www.krebsinformation.de/ e La medicina sottosopra. E se Hamer avesse ragione? di Giorgio Mambretti e Jean Séraphin ed. Amrita
Operazioni:
Le operazioni eseguite sono in gran parte delle cosiddette operazioni tumorali.
Sappiamo che tutte le necrosi dirette dal midollo cerebrale nella fase di riparazione danno dei tumori sin qui chiamati maligni (linfomi, osteosarcomi, cisti renali, cisti ovariche); per la Nuova Medicina sono tutti "tumori di riparazione", cioè delle innocue proliferazioni cellulari che è consentito operare solo se causano un impedimento meccanico o se sono psichicamente inaccettabili al paziente.
Nei tumori diretti dal paleoencefalo abbiamo ancora bisogno del chirurgo proprio come abbiamo bisogno del cacciatore da quando non ci sono più lupi nel bosco: occorre distinguere esattamente, ad esempio quanto è grande il tumore intestinale, se si arrivasse alla soluzione del conflitto.
Se il tumore è ancora relativamente piccolo si può ritenere che anche in assenza di TBC non si possono presentare delle complicazioni.
Se però il tumore è grosso e in qualunque momento può causare una occlusione intestinale allora si deve valutare con molto attenzione se attendere la fase di riparazione.
Il caso sicuramente più favorevole per un'operazione chirurgica si ha quando il paziente si trova nella fase attiva, perché nella fase di riparazione l'anestesia presenta dei rischi più elevati a causa della vagotonia.
Questo processo è stato mal interpretato come "crescita tumorale maligna infiltrante".
La prova si è avuta proprio quando dopo l'ablazione della ciste tali "parti tumorali" infiltrate continuavano a crescere per il resto dei nove mesi e in seguito dovevano essere operate di nuovo rivelandosi così come particolarmente maligne.
Ma se lasciamo che trascorrano i nove mesi, allora le piccole cisti fino a 12 cm possibilmente non dovranno essere operate perché queste cisti assolvono la funzione della produzione ormonale, rispettivamente, per il rene, della eliminazione dell'urina, come appunto l'organismo prevede.
Tratto da "Il capovolgimento diagnostico, la genesi delle malattie e in particolare il cancro" del dott. Ryke Geer Hamer, ed. "Amici di Dirk" Fuengirola, Spagna
Ago aspirato:
In base alla conoscenza della Nuova Medicina riguardo al fatto che anche nel caso di un cancro si trova sempre la stessa formazione istologica nel medesimo punto dell'organo, diventano praticamente del tutto superflue delle prove mediante ago aspirato o escissione. In base alla nostra esperienza sappiamo che la TAC cerebrale può fornire dati più sicuri su una formazione istologica rispetto a una biopsia.
Un'escissione, nel caso di un osteosarcoma, costituisce quasi sempre l'inizio di una catastrofe, perché il liquido del callo che si trova sotto pressione si fa strada attraverso il periosto aperto versandosi nel tessuto circostante e li causa un enorme sarcoma.
Se non fosse stata fatta nessuna prova di escissione il tessuto circostante esternamente sarebbe stato "solo" gonfio perché il liquido fuoriesce attraverso il periostio ma non le cellule del callo
Avremo un processo, come nel caso di un reumatismo articolare acuto, che dopo un certo periodo di tempo regredisce spontaneamente.
L'aspirazione con l'ago può avere delle conseguenze fatali ad esempio dove viene aperto verso l'esterno un cosiddetto ascesso freddo del seno, cioè un adenocarcinoma della ghiandola mammaria nella fase post conflittuale.
Appare quindi una secrezione tubercolotica maleodorante dal seno.
Come nel caso dell'osteolisi in fase di riparazione che viene aperta e dove la fuoriuscita di callo può essere impedita momentaneamente con la chemio, va a finire perlopiù con l'amputazione, così anche nel caso del seno agoaspirato si arriva spesso all'amputazione.
Tratto da "Il capovolgimento diagnostico, la genesi delle malattie e in particolare il cancro" del dott. Ryke Geer Hamer, ed "Amici di Dirk" Fuengirola, Spagna
Condanna a cinque anni di carcere Il 5 ottobre 2001 il dott. Hamer è stato giudicato in appello, colpevole di "abuso della professione medica" da un giudice del tribunale francese, e conTratto da "Il Capovolgimento diagnostico ; la genesi delle malattie e in particolare del cancro". Edizioni "Amici di Dirk" Fuengirola, Spagna. 11 settembre 1998 dannato a cinque anni di carcere.


Massimo

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Inserito il 28/09/2006 09:01:29   Segnala contenuto non adatto   Rispondi Quotando  Nuovo Commento 
Riconoscimento della nuova medicina germanica di simone

Riconoscimento della nuova medicina germanica
MANIFESTAZIONE INTERNAZIONALE PER IL
RICONOSCIMENTO DELLA NUOVA MEDICINA GERMANICA®
DEL DOTT. RYKE GEERD HAMER:
LA MEDICINA SCIENTIFICA!
ROMA – SABATO 21 OTTOBRE 2006
Cari amici, vi inviamo le ultime informazioni per l’organizzazione della manifestazione.
Percorso richiesto: dal Circo Massimo via Piazza Venezia fino a Montecitorio.
Percorso concesso: corteo dal Colosseo a Piazza Madonna di Loreto! Poi solo una piccola delegazione di 100 persone, in ordine sparso (quindi senza striscioni…) potrà andare fino alla Piazza della Colonna (adiacente Montecitorio) dove potremo tenere un breve discorso presentando le nostre richieste.
Ci hanno quindi dimezzato il tragitto lasciandoci sfilare allegramente per soli 800 metri, tra le rovine e i turisti… Abbiamo deciso di accettare, consapevoli che tali limiti non potranno che stimolare il nostro ingegno e la nostra fantasia per permetterci di essere visti e sentiti dalla popolazione.
In questo momento di forti pressioni mondiali per impedire che venga alla luce la NMG, non possiamo tirarci indietro!
Contiamo su di voi, numerosi, grandi e piccini, colorati e gioiosi, presenti e pronti a sostenerci affinché tutti i pazienti, i medici "con le mani calde" e i parlamentari rispettosi del loro mandato e della loro responsabilità, possano essere correttamente informati di questa immensa opportunità per l'umanità intera!
Ritrovo: ore 12°°, Piazza del Colosseo (vicino all’arco di Costantino). Per facilitare il vostro orientamento, potete scaricare da www.albanm.com, stampare e portare con voi la cartina del percorso della manifestazione. Partenza del corteo verso le 14.30 .
Preparativi: gonfieremo i palloncini e spiegheremo gli striscioni. Verranno distribuiti i volantini e sarà organizzata la raccolta firme per una medicina scientifica.
Potranno essere acquistate anche le nostre magliette e polo con “Grazie al dott. Hamer non ho più paura!”
Sussistenza: ci saranno i venditori ambulanti che ci hanno garantito almeno 1000 piadine e panini; bibite a volontà!
Ulteriori indicazioni vi verranno fornite nelle prossime comunicazioni come pure direttamente in piazza del Colosseo.
Grazie alla vostra presenza, per un passo avanti verso una medicina scientifica,
nel rispetto e per il bene di tutti i pazienti del mondo!


Massimo

Utente non registrato
Inserito il 26/09/2006 15:01:08   Segnala contenuto non adatto   Rispondi Quotando  Nuovo Commento 
La relazione mente-corpo come risorsa terapeutica dalle antiche tradizioni alle nuove proposte per i

Titolo: “La relazione mente-corpo come risorsa terapeutica dalle antiche tradizioni alle nuove proposte per il mondo di oggi”
Docente: Dott. Lucio Sotte
Ginnastiche mediche cinesi e prevenzione: effetti speficifi sulla percezione di sé, l’efficienza locomotoria, il tono dell’umore e il benessere generale nella popolazione anziana del Comune di Macerata
In Cina da millenni sono state studiate ed utilizzate delle metodiche di ginnastiche mediche con lo scopo di mantenere lo stato di salute e combattere l’insorgenza delle malattie.
Il “volo della fenice” è un protocollo di ginnastiche mediche cinesi messo a punto allo scopo di fornire al mondo medico ed accademico occidentale un metodo semplice per la loro diffusione ed applicazione.
Il protocollo di quattro serie di esercizi del “volo della fenice” è stato praticato due volte a settimana da un gruppo di anziani del Comune di Macerata per una durata di sei mesi . Riportiamo gli effetti di questo protocollo che sono stati monitorati in collaborazione col reparto di geriatria della ASL di Macerata in relazione alla percezione di sé, all’efficienza locomotoria, al tono dell’umore ed allo stato di benessere generale.


Massimo

Utente non registrato
Inserito il 26/09/2006 09:02:52   Segnala contenuto non adatto   Rispondi Quotando  Nuovo Commento 
La medicina scientifica

Terza legge: Il sistema ontogenetico dei tumori e delle malattie equivalenti
Il termine ontogenetico si riferisce alla vita embrionale dell'individuo e si parla di "malattie equivalenti" perché non solo i tumori, ma tutte la malattie, si comportano secondo l'enunciato delle cinque leggi.
La ragione di tutti i comportamenti biologici risale alla notte dei tempi e comincia con l'apparizione della prima cellula sul nostro pianeta.
Abbiamo già detto che l'uomo non sarebbe potuto sopravvivere fino ad oggi se non avesse integrato nel suo cervello programmi biologici di sopravvivenza volti al superamento di ogni genere di ostacoli che nel corso dei millenni si sono presentati sul cammino della sua evoluzione. Una volta superato l'ostacolo, la soluzione viene trasmessa alle generazioni future: nei primi due mesi di vita intrauterina il feto incarna tutta questa memoria dall'inizio della vita ad oggi.
Prima tappa dell' evoluzione:
La cellula per continuare deve respirare, mangiare, eliminare e riprodursi. Col passare dei secoli la nostra cellula si associa ad altre cellule e diventa un organismo pluricellulare adattandosi così alle situazioni contingenti. Se, per esempio, esso vive in un luogo dove l'ossigeno scarseggia, entra in una fase di stress e trova la soluzione al problema moltiplicando le cellule specializzate nella respirazione.
Creerà una specie di tumore, una proliferazione cellulare. Dunque a questo stadio della vita, la sopravvivenza è assicurata da un aumento delle cellule là dove è necessario e l'ordine di proliferazione viene impartito da una struttura cerebrale arcaica che diverrà il tronco cerebrale.
Ciò che avviene nel ventre materno in qualche modo ripercorre tutti gli stadi dell'evoluzione, tant'è vero che, nel corso del suo sviluppo, l'embrione sembrerà di volta in volta un'ameba, un girino, ecc.
Cos'à ereditato l'uomo moderno dalla prima tappa dell'evoluzione della vita sulla Terra? Quali sono gli eventi conflittuali? Sono conflitti che riguardano il...boccone! Un boccone di cibo, d'aria, un boccone da espellere, un boccone in senso figurato (nutrirsi, respirare, eliminare). L'uomo quando si sente crollare tutto addosso, il cervello trattiene i liquidi. Per quanto riguarda la funzione riproduttiva, i conflitti interesseranno l'endometrio e parte della prostata.
Seconda tappa dell'evoluzione:
Qui assistiamo al passaggio degli organismi viventi dall'ambiente acquatico a quello terrestre. Ora deve proteggersi dal nuovo mondo che lo circonda: là dove sarà aggredito dai raggi solari, il cervello produrrà un ispessimento delle membrane per evitare di morire bruciato. Nel ventre materno, l'embrione continua a perfezionarsi irrobustendo tutte le membrane: derma, pleura, peritoneo, pericardio.
Quali tracce psichiche rimarranno registrate nella memoria dell'uomo moderno ? La pelle è la parte del nostro corpo che per prima entra in contatto con gli altri individui
In generale tutti i conflitti relativi alla paura di venire aggrediti, di subire un'aggressione contro l'integrità fisica all'altezza del torace (mesotelioma pleurico), della cavità addominale (mesotelioma peritoneale), del cuore (mesotelioma del pericardio). Fanno ancora parte tutti i conflitti relativi al sentirsi in qualche modo colpiti nella propria integrità morale, insozzati: attacchi vissuti sulla pelle che daranno luogo a melanomi.
Terza tappa dell'evoluzione:
Per il nostro piccolo organismo è ora di muoversi, esplorare l'ambiente circostante. Dovrà quindi sviluppare uno scheletro, dei muscoli e dei tendini. Ma se il mondo verso il quale tende (la terra) non è migliore di quello dal quale proviene (l'acqua), deciderà di tornare indietro e dovrà quindi perdere gli organi che aveva espressamente sviluppato: dovrà fare una lisi (riduzione cellulare, necrosi), perdere sostanza.
Nel ventre materno comincia è il momento in cui compare il sistema osseo e muscolare. Questa fase corrisponde allo sviluppo del proprio valore. Qui i conflitti sono di svalutazione di sé (osteoporosi).
Quarta tappa dell'evoluzione:
E' un ulteriore precisarsi di tutte le tappe precedenti, il passaggio da: "mi sposto sulla superficie e mi misuro con il nuovo ambiente" a "entro in comunicazione con altri individui". Si affinano gli organi sensoriali:
Sul piano psichico assistiamo ad una proiezione di sé in un contesto sempre più vasto e complesso.
In sintesi:
Al verificarsi di un conflitto inatteso, senza soluzione apparente, vissuto in solitudine, la patologia si esprime contemporaneamente a livello mentale, cerebrale e organico. ( dissociazione cellulare )- a livello mentale c'è uno stato di stress permanente- a livello cerebrale si verifica un corto circuito in una specifica area del cervello- a livello organico avviene la proliferazione cellulare (tumore) oppure la lisi (perdita di sostanza) o ancora un blocco funzionale (paralisi).
L'eliminazione del conflitto è la chiave di svolta che permette di passare alla fase di riparazione.
Quarta legge: I microbi sono al servizio del cervello:
I microbi sono nostri alleati, sono loro che si occupano di riparare i danni durante la seconda fase. E' il cervello che invia l'ordine ai nostri amici virus, funghi o batteri. ( vedi fondamenti della Medicina Ayurvedica e Medicina Tibetana )Tutti i microbi arrivano, proliferano e scompaiono per favorire la riparazione secondo una logica ben precisa in sincronia con il nostro cervello e il nostro corpo. Essi fanno parte del programma biologico della Natura.l'uomo convive con i microbi: il nostro corpo contiene dieci volte più batteri che cellule umane: centomila miliardi
Quinta legge: della quintessenza:
Tutti i comportamenti dell'uomo (e malattie) sono determinati da programmi speciali di sopravvivenza inscritti nel cervello fin dalla notte dei tempi. La malattia è una soluzione biologica del cervello, l'ultima possibilità di sopravvivenza.Ogni organismo vivente possiede un cervello più o meno sviluppato, in grado di captare inconsciamente le informazioni provenienti dal mondo che lo circonda. Le cellule i batteri che abitano in noi, i vari organi, tutto funziona all'unisono, con lo steso ritmo del cervello principale.
La malattia di origine psicosomatica ha sempre un senso. Essa è come un'ultimo tentativo creativo di modificare una situazione bloccata ,disarmonica ,dolorosa ,conflittuale , un tentativo distruttivo (di riparazione ) però per il corpo fisico , ma che il cervello ritiene vitale.
secondo Hamer non esiste alcuna prova dell'esistenza di sostanze cancerogene. Le argomentazioni a sostegno di questa tesi sono:1) non è possibile provocare tumori su organi le cui connessioni nervose con il cervello sono state tagliate (organi trapiantati)2) le sostanze inoculate agli animali per indurre il cancro non inducono nulla se non c'è l'intervento del cervello. Esse possono distruggere, avvelenare ma non indurre il tumore. Le radiazioni distruggono le cellule ma non provocano i tumori.
Metastasi e chemioterapia:
Secondo la medicina ufficiale le cellule cancerogene migrano dal cancro primario per via arteriosa o linfatica; ma questa è solo un'ipotesi, mai dimostrata in laboratorio.
Per di più il cancro al seno è una massa mentre il cancro alle ossa è una lisi: queste cellule tumorali devono essere molto intelligenti per modificarsi strada facendo! Secondo Hamer le metastasi sono nuovi conflitti provocati da nuovi choc conflittuali, provocati cioè dallo choc da diagnosi e prognosi mediche apparentemente ineluttabili.
Il paziente cui viene diagnosticato il cancro, cioè viene preso dal panico del "brutto male che prolifera in modo anarchico e dal quale apparentemente non c'è scampo", e "questo panico" sarebbe il nuovo choc all'origine di quelle che vengono chiamate metastasi: autosvalutazione, "non ho più alcuno valore"--> cancro alle ossa, paura di morire --> cancro ai polmoni, tutto mi crolla addosso --> patologia renale, mi sento ai margini della società --> patologia della pelle.
Secondo Hamer il 30% dei cancri operati, sono vecchi cancri senza pericolo. Se questo 30% è sottoposto a sedute di chemioterapia, una parte di questi subirà un nuovo conflitto di panico e morirà, ma coloro che non avranno vissuto un nuovo trauma emotivo (malgrado l'intervento e la chemioterapia che elimina il vecchio cancro incapsulato) certamente guariranno.
Operazioni:
Le operazioni eseguite sono in gran parte delle cosiddette operazioni tumorali.
Sappiamo che tutte le necrosi dirette dal midollo cerebrale nella fase di riparazione danno dei tumori sin qui chiamati maligni (linfomi, osteosarcomi, cisti renali, cisti ovariche); per la Nuova Medicina sono tutti "tumori di riparazione", cioè delle innocue proliferazioni cellulari che è consentito operare solo se causano un impedimento meccanico o se sono psichicamente inaccettabili al paziente.
Nei tumori diretti dal paleoencefalo abbiamo ancora bisogno del chirurgo proprio come abbiamo bisogno del cacciatore da quando non ci sono più lupi nel bosco: occorre distinguere esattamente, ad esempio quanto è grande il tumore intestinale, se si arrivasse alla soluzione del conflitto.
Se il tumore è ancora relativamente piccolo si può ritenere che anche in assenza di TBC non si possono presentare delle complicazioni.
Se però il tumore è grosso e in qualunque momento può causare una occlusione intestinale allora si deve valutare con molto attenzione se attendere la fase di riparazione.
Il caso sicuramente più favorevole per un'operazione chirurgica si ha quando il paziente si trova nella fase attiva, perché nella fase di riparazione l'anestesia presenta dei rischi più elevati a causa della vagotonia.
Questo processo è stato mal interpretato come "crescita tumorale maligna infiltrante".
La prova si è avuta proprio quando dopo l'ablazione della ciste tali "parti tumorali" infiltrate continuavano a crescere per il resto dei nove mesi e in seguito dovevano essere operate di nuovo rivelandosi così come particolarmente maligne.
Ma se lasciamo che trascorrano i nove mesi, allora le piccole cisti fino a 12 cm possibilmente non dovranno essere operate perché queste cisti assolvono la funzione della produzione ormonale, rispettivamente, per il rene, della eliminazione dell'urina, come appunto l'organismo prevede.
Ago aspirato:
In base alla conoscenza della Nuova Medicina riguardo al fatto che anche nel caso di un cancro si trova sempre la stessa formazione istologica nel medesimo punto dell'organo, diventano praticamente del tutto superflue delle prove mediante ago aspirato o escissione. In base alla nostra esperienza sappiamo che la TAC cerebrale può fornire dati più sicuri su una formazione istologica rispetto a una biopsia.
Un'escissione, nel caso di un osteosarcoma, costituisce quasi sempre l'inizio di una catastrofe, perché il liquido del callo che si trova sotto pressione si fa strada attraverso il periosto aperto versandosi nel tessuto circostante e li causa un enorme sarcoma.
Se non fosse stata fatta nessuna prova di escissione il tessuto circostante esternamente sarebbe stato "solo" gonfio perché il liquido fuoriesce attraverso il periostio ma non le cellule del callo
Avremo un processo, come nel caso di un reumatismo articolare acuto, che dopo un certo periodo di tempo regredisce spontaneamente.
L'aspirazione con l'ago può avere delle conseguenze fatali ad esempio dove viene aperto verso l'esterno un cosiddetto ascesso freddo del seno, cioè un adenocarcinoma della ghiandola mammaria nella fase post conflittuale.
Appare quindi una secrezione tubercolotica maleodorante dal seno.
Come nel caso dell'osteolisi in fase di riparazione che viene aperta e dove la fuoriuscita di callo può essere impedita momentaneamente con la chemio, va a finire perlopiù con l'amputazione, così anche nel caso del seno agoaspirato si arriva spesso all'amputazione

Giovanni

Utente non registrato
Inserito il 25/09/2006 10:34:41   Segnala contenuto non adatto   Rispondi Quotando  Nuovo Commento 
Le malattie ormai comprese come programmi speciali biologici sensati di uomini, animali e piante qua

Le malattie ormai comprese come programmi speciali biologici sensati di uomini, animali e piante quali eventi che si svolgono a tre livelli
Psiche .......cervello..... organo
programmazione.....computer.......macchina
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La medicina tradizionale si è sin qui occupata esclusivamente degli organi. Se un organo non funziona come avrebbe dovuto, si supponeva che avesse un disturbo meccanico o che fosse attaccato da batteri o da virus oppure reagisce in modo allergico contro qualche anticorpo. Non era mai venuto in mente a nessuno il che l'organo potesse forse essere controllato da un computer, dal cervello stesso.
Se oggi qualcuno afferma che già da molti anni avevano creduto che il cancro fosse da mettere in relazione con lo stress o tristezza o conflitti, ciò non ha nulla che da vedere con le cinque leggi biologiche della Nuova medicina. Perché da un lato della medicina moderna ciascuno ritiene, come sta scritto in ogni testo, che occorre da 10 a 20 anni prima che il cancro sa manifesti. Dall'altro lato si aveva e si ha definizione diversa di conflitto.
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Quando parlo di una Nuova Medicina in contrapposizione ad una "vecchia medicina", devo innanzi tutto motivare in che cosa consiste la novità di questa medicina.
S’intende un nuovo concetto di medicina che va considerato come una unità composta di: psiche, che integra tutte le funzioni degli ambiti comportamentali e conflittuali; cervello, quale computer che controlla tutte queste funzioni degli ambiti comportamentali e conflittuali; organi, quale somma di tutti questi processi.
Di fatto la questione è naturalmente ancor più complicata, perché il nostro cervello-computer governa il programmatore (la psiche) e quindi se stesso. Infine è ancora un po' più difficile immaginare che di norma tutto ciò avviene in modo sincrono ossia contemporaneamente.
In verità ci si accorge facilmente che non potrebbe essere in altro modo. Più incomprensibile è il fatto che la cosiddetta "medicina moderna" si è sempre data da fare solo intorno agli organi, come un apprendista stregone intorno all'opera del maestro, in spensierata ignoranza e nella convinzione di essere mostruosamente "sapiente".
Solo così si può immaginare l'enorme e sciocca arroganza di chi inculca senza pietà nella testa di poveri pazienti delle prognosi nefaste gettandoli così nella più profonda disperazione. Tale tipo di medici aveva semplicemente dimenticato, con tutto il suo da fare, di considerare l'anima e il computer cervello!
I medici moderni hanno soprattutto disimparato ad esaminare davvero il singolo paziente; non solo i suoi organi quindi, ma anche la sua psiche e il suo cervello. Pertanto non hanno mai potuto trovare una relazione fra psiche e organi, né in particolare fra conflitti e organi. con il ragionamento del tutto unidimensionale della medicina sintomatica si possono fare degli ottimi affari nel campo farmaceutico (il paziente deve continuare a restare sotto tutela e ignaro!).
Si conosceva e si conosce appunto solo un livello, quello degli organi, e non si può quindi fare, a differenza dalla Nuova Medicina, alcuna dichiarazione effettiva sulle cause delle nostre malattie.
Se nel corso dei secoli si fosse anche una sola volta esaminato bene a fondo un singolo paziente, si sarebbe potuto o dovuto in effetti scoprire come si originano le malattie.
In retrospettiva si deve ammettere che i più intelligenti sono stati gli antichi medici-sacerdoti dei nostri antenati, che con rituali, formule di scongiuro e runiche tentavano di curare come prima cosa l'anima.
Gli stregoni della foresta, da noi così volentieri derisi, erano dei medici molto più intelligenti di noi. Nessuno dei medici della foresta vergine nell'Africa tratterebbe un paziente in modo sintomatico senza avere prima curato la sua anima.
I miei colleghi del passato credevano che avrei letteralmente capovolto l'intera medicina, nel vero sénso della parola. E' proprio così.
Ma ci sono già stati molti medici saggi che hanno espresso delle opinioni simili alle mie. Io le ho raccolte in una sistematica, in una forma riproducibile e comprovabile in ogni momento e, poiché i miei vecchi colleghi non mi hanno affatto o quasi per nulla aiutato, sono stato costretto a riesaminare anche le diverse malattie e tutti i relativi dettagli.
La Nuova Medicina non comprende solo il rapporto fra psiche, cervello e organi; fornisce inoltre le spiegazioni embriologico-ontogenetiche spiegando perché i singoli centri di relè si trovano in determinati punti del cervello. Spiega inoltre le relazioni fra i diversi foglietti embrionali e le varie formazioni istologiche tumorali o di tessuti normali. Infatti in ogni tessuto tumorale troviamo il modello istologico di tessuto corrispondente dal punto di vista embriologico.
Pertanto ogni tessuto, che deriva dal foglietto embrionale interno (_ endoderma), è tessuto adenoideo, cioè nel caso di malattia cancerosa produce un adenocarcinoma.
Ogni tessuto che deriva dal foglietto embrionale esterno (= ectoderma), che produrrà un carcinoma epiteliale in fase di riparazione, ha come manifestazione l'ulcera dell'epitelio pavimentosol3, perché anche il tessuto
iniziale è costituito da epitelio pavimentoso.
Il cosiddetto carcinoma dell'epitelio pavimentoso è già la fase di riparazione, cioè il riempirsi dell'ulcera.
Tra l'endoderma e 1'ectoderma si trovano i tessuti del foglietto embrionale medio (= mesoderma).
Gli organi controllati dal cervelletto producono tessuto "in eccesso" nella fase di conflitto attivo, come gli organi controllati dal tronco cerebrale. Gli organi mesodermici controllati dal neoencefalo nella fase di conflitto attivo, analogamente all'epitelio pavimentoso dell'ectoderma, producono anch'essi delle "riduzioni", cioè osteolisi39, necrosi del tessuto connettivo, depressione dell'emopoiesi35.
Nella fase di riparazione vediamo un'eccessiva crescita di cicatrizzazione dei tessuti ossei e connettivi, chiamata assurdamente con il termine negativo di "sarcoma", sebbene sia in genere innocua.
Tenere conto dell'aspetto istologico rappresenta un modo di vedere del tutto nuovo, che per quanto ne so non è stato ancora mai considerato pur essendo così semplice e palesemente logico!
Nella Nuova Medicina abbiamo due grandi ambiti di coordinazione. Il primo ambito comprende la correlazione tra psiche, cervello e organi; il secondo la correlazione tra modelli comportamentali e conflittuali in relazione ai corrispondenti foglietti embrionali. Possiamo però considerare un terzo ambito di coordinazione più vasto, a livello cosmico comprendente da una parte vari modelli comportamentali e conflittuali in senso più lato (famiglia, stirpe, orda, branco, gregge, ecc.) e d'altra parte la crescita e l'evoluzione simbiotica con le altre razze, specie e creature dell'universo durante milioni di anni.
Da questo punto di vista è assurdo e scandaloso parlare riguardo ai nostri animali di "produzione di carne" o "produzione animale". Ciò è così del tutto contro ogni codice della nostra natura che non abbiamo più il diritto di chiamarci uomini fino a quando non abbiamo di nuovo sistemato questa deformazione religiosa della nostra razza umana.
http://www.nuovamedicina.com/


Massimo

Utente non registrato
Inserito il 23/09/2006 16:29:19   Segnala contenuto non adatto   Rispondi Quotando  Nuovo Commento 
Senso della guarigione

SENSO DELLA GUARIGIONE
Il senso di una malattia è: dare della sopravvivenza in una soluzione biologica, e dunque allontanare la morte (senza la malattia, questa morte sarebbe molto, ma molto più rapida), e rispondere al progetto di ritorno alla salute normale. Il funzionamento del “modulo malattia” non ha più ragione di essere quando il conflitto è risolto. Mentre il paziente è malato, lui è nella fase immateriale della sua guarigione. Lui è il “Dio creatore” della propria guarigione (è il suo conflitto, la sua storia e il suo cervello).
È in quel momento che fa il progetto della sua guarigione. Da che il progetto è fatto in certezza assoluta di guarigione, l’oggetto è creato ed il senso dell’oggetto è espresso, la guarigione si mette in moto e la si vede apparire, ed allora la malattia diminuisce, diminuisce e se ne va.
Intanto che non si è avuto “basculamento” capovolgimento (termine di Biologia Totale, che esprime che si può essere arrivati all’età del capovolgimento) allo stadio del progetto, non si arriva mai alla guarigione.
È per questo motivo che le persone che arrivano e dicono: “Io sono cartesiano, aspetto di vedere per credere!”, essi sono già morti o, in ogni caso, condannati ad essere dei malati cronici.
Ricordate: “Dottore, con voi faccio dei progressi, spero di guarire, ho la speranza di guarire!” Questa persona è sempre nel dubbio e muore o resta malata. Se ho la certezza di guarire, è dal livello della fede, il cervello invia il programma per far basculare nella guarigione.
La signora malata di cancro mi dice: “Dottore, mi fa bene parlarvi, perché con voi ho la speranza di guarire, in effetti, lei pure è nel sistema del dubbio. Io le dico allora: “Ti spiego il sistema. Dopo di questo resti nel progetto della tua malattia o in quello della tua guarigione”. Cambiate il sistema. Mettetevi nel progetto della vostra guarigione e la vostra malattia se ne andrà.
In un piatto della bilancia, lei mette la sua speranza di guarire e nell’altro piatto la sua certezza. Lei sa che la sua nonna è morta per un cancro al seno 27 anni fa e lei ha seguito tutte le fasi di questo cancro che l’ha portata alla cachessia e alla morte. Sua madre è morta di un cancro al seno 11 anni fa. Sua zia ha seguito da poco sua madre perché ne è morta 9 anni fa. La sua più cara vicina, compagna d’infanzia è morta dello stesso cancro 9 mesi fa.
Dunque la sua certezza è che il cancro, è una cosa molto grave, che questo si diffonde e che di esso si muore. Il piatto della sua certezza pesa molto di più di quello della sua speranza, ed è così che essa resta nel progetto della sua malattia. Inesorabilmente lei ricade e muore nel più profondo di se stessa, malgrado le sue parole rassicuranti e l’apparenza di auto-controllo, lei è “già morta” di paura… ecco dunque di nuovo fase attiva del conflitto, ecc.
Il piatto della certezza è preponderante su quello della speranza.
Si può “basculare” dalla malattia verso la guarigione in ogni momento, ma il progetto della guarigione si elabora durante la fase della malattia; essa è nella sua fase immateriale. Si manifesta e diventa materiale dopo “il basculamento ossia il capovolgimento” dalla malattia alla guarigione.
Ed ora torno alla parole di Michelle Noel, allo scopo di fare una sintesi importante. Citerò poi altri autori e metterò altre mie idee.
“Il bambino viene al mondo caricato di un senso. Il bambino è dunque il bersaglio della mamma e del papà. Noi esprimiamo il senso di un’idea, di un progetto, di un conflitto.
Come e cosa si fa per guarire?
Il senso della vostra malattia è ciò che mettete a sinistra nel vostro albero genealogico: non fantasie, ma fatti… Esempio: ho un eczema, si vede, mi gratto.. Nessun dubbio quindi che il mio eczema sia in una fase materiale. Il mio eczema dà un senso al progetto dei miei genitori. I miei genitori in uno stadio immateriale volevano separarsi; allora, cosa devo fare per guarire?
Vado a mettere nella fase immateriale della guarigione l’esatto contrario della separazione, vale a dire “riunione” La malattia non ha più senso. Vado a capire, vado a risolvere.
Cito una frase molto bella di Claude Sabbah, che io ho preso come un’invariabile: “Se io ho in mano un cristallo, e lo lascio cadere, ovviamente si rompe. Sono istruita, conosco un sacco di cose, che non impediscono però il fatto che il cristallo si rompa se lo lascio cadere”.
È PER QUESTO CHE SAPERE NON CONTA NULLA, È QUELLO CHE VOI FATE CHE CONTA
Questa è la frase più importante della biologia totale perché capire e sapere non serve a nulla. Se voi guarite e comunque continuate a detestare vostra suocera, detestaste il governo, i vicini, alcune cose e continuate a fare quello che facevate prima, la malattia ritornerà.
Se voi siete tutti i giorni stressati per la stessa cosa, ad esempio, se guarisco dal mio cancro al seno sinistro e continuo ad avere paura che mio figlio abbia un incidente e muoia, io ricadrò esattamente nella stessa malattia (cancro al seno sinistro in una destrimane: dramma per il figlio).
A questo punto ho tradotto anche qualche altro autore e, riassumendo, inserisco l’elaborazione della materia da parte di un medico psico-somatista, che ha scritto diversi libri in Francia sulla materia il cui nome è Salomon Sellam. Anche lui riporta molti casi.
LA PROGRAMMAZIONE DELLA MALATTIA O IL RIEMPIMENTO DELLA “BOTTE” PSICOSOMATICA, I CONFLITTI RIEMPIENTI
Una “Botte” psicosomatica debordante standard possiede schematicamente 4 livelli di riempimento. Noi abbiamo visto l’ultimo livello, il conflitto scatenante. Nel tempo, una botte si riempie con un fluido conflittuale proveniente generalmente da:
- conflitti programmanti ritmati da cicli biologici cellulari memorizzati
- dallo strato del Progetto senso
- dallo strato transgenerazionale
I CONFLITTI PROGRAMMANTI
Nel corso della nostra vita, siamo regolarmente confrontati con conflitti di ogni ordine e grado. Essi non sono sufficientemente importanti, ma sufficientemente forti per depositarvi una certa quantità di liquido conflittuale. È il riempimento goccia a goccia, cucchiaino dopo cucchiaino. Il loro solo punto in comune è che essi riempiono la stessa botte, vale a dire che questi differenti conflitti hanno lo stesso tenore. Il risentito è identico ogni volta, anche se non vediamo rapporti flagranti tra loro. In altri termini, non ci è impedito di avere dei risentiti diversi. In questo caso, ogni risentito riempirà la sua botte specifica. Voi sapete come lo so io, che noi possiamo sviluppare diverse malattie e ciascuno di noi possiede la sua “botte - teca”. Rassicuratevi, certe botti sono poco riempite. Un lavoro su di sé, sulla propria storia, può permetterci di vuotarla o vuotarle!
C’è un’osservazione da fare: a volte, la botte è praticamente riempita ed è sufficiente una goccia conflittuale per farla stravasare. Spesso, in questi casi, non sarà ovvio difendere un’attitudine biologica dove un piccolo avvenimento ha fatto traboccare il vaso. Ho dovuto aiutare un signore che aveva scatenato una sclerosi multipla in seguito ad un’inquietudine giudicata molto moderata riguardante sua zia. Dopo l’analisi psicosomatica dettagliata, ha compreso che la sua botte era già ben carica.
Studiando questi conflitti programmati da vicino, chiaramente in rapporto alla data esatta dalla loro insorgenza, è apparso qualcosa di incredibile! A partire da adesso il sign. “ caso” è pregato di non incrociare più la mia “ strada neuronale”.
In effetti nessuno potrà contestare una data esatta del calendario: quella di un incidente, della comparsa di una malattia, di una ricaduta, di un decesso, di una nascita, di un trasloco, di un divorzio, di una promozione professionale o di un licenziamento. Senza saperlo noi siamo presi nei CICLI BIOLOGICI CELLULARI MEMORIZZATI - C.B.C.M.
I CICLI BIOLOGICI MEMORIZZATI
Esistono una miriade di cicli nella natura e certi sono conosciuti da lunga data o scoperti con i progressi della scienza: alternanza giorno/notte, il ciclo mestruale, prove temporali a sostegno, non si cade mai ammalati per caso. Per meglio comprendere l’esistenza di questi cicli vediamo lo stressogramma.
Come l’EEG (elettro-encefalogramma) o l’ECG (elettrocardiogramma) misurano l’attività elettrica a livello del nostro cervello o del nostro cuore, così lo stressogramma registra e misura a livello cerebrale l’intensità di tutti gli stress che ho conosciuto nella mia vita, sia che siano piccoli, grandi o molto grandi, sono stati messi in memoria nella nostra scatola cranica. Ad ogni onda di stress, un risentito è ugualmente registrato ed una certa quantità di liquido conflittuale va a versarsi nella botte corrispondente in funzione delle nostre capacità personali ad assorbire più o meno completamente gli effetti psicologici riscontrati.
Ci sono molti esempi, ed eccone altri due.
Esempio n. 1: legato alla storia della Signora Frigo, 49 anni, che viene per alcuni dolori addominali che durano da più di tre mesi ed un’infezione delle vie urinarie alta, affezioni per le quali né il suo medico di famiglia né l’urologo riescono a sollevarla, anche con la somministrazione di antibiotici o di antispastici.
Ecco le sue onde di stress:
Onda di stress n.1: un giorno all’età di 12,5 anni, lei era in cucina dietro il frigo (da qui il suo nome fittizio, Sig.ra Frigo) ed apprende che i suoi genitori vogliono divorziare. L’indomani parte con sua madre per andare a vivere in un’altra casa.
“Quel giorno là, sono passata dal paradiso all’inferno. Tutto mi è crollato addosso, ho sentito il suolo aprirsi sotto i miei piedi.”
Onda di stress n.2: all’età di 24 anni divorzia. “È stato un sollievo per me, è stata una specie di liberazione!”
Per la Sig.ra Frigo, queste date non avevano alcuna relazione tra di loro. Ma se noi analizziamo con più attenzione, nel mese successivo, scopro ciò che avrebbe potuto essere trovato subito con una calcolatrice.
49 anni: inizio dei sintomi. Divido 49 per due e trovo 24 anni e sei mesi che è la data esatta del suo divorzio.
24 anni e 6 mesi divisi per due, trovo 12 anni e tre mesi che è la data della sua prima onda di stress.
La Sig.ra Frigo è presa in una memoria ciclica memorizzata. Il punto culminante della sua patologia di oggi, a 49 anni, è una “rilettura somatica” del primo episodio, psicologico, che ha sconvolto la sua vita a 12,5 anni. Il risentito, o meglio i risentiti sono certamente stati:
- Crollo dell’esistenza all’origine dell’infezione urinaria alta.
- Conflitto indigesto, non posso digerire il boccone che rappresenta il divorzio dei miei genitori.
È l’aver fatto il legame tra queste manifestazioni dolorose ed il divorzio dei suoi genitori che ha permesso una sedazione significativa dei dolori addominali e dell’infezione urinaria.
Il bersaglio è stato preciso, una specie di impatto chirurgico nel corso dell’operazione “tempesta del deserto psicosomatico”
L’esempio n.2 illustrerà uno degli aspetti speciali dei cicli biologici memorizzati e concerne madame Lavie. Lei è venuta per comprendere il perché della comparsa, nell’ottobre 1999, del suo cancro al seno. Lei aveva 58 anni (al momento della comparsa) e suo figlio 25. Si è diviso 58 per due = 29. Non ha ritrovato nulla di preciso, ma se si divide l’età di suo figlio per due, ne esce 12,5. Cos’ha passato suo figlio in quel periodo?
Mia madre – la nonna del ragazzo – è deceduta brutalmente per una trombosi cerebrale. All’epoca la si definì congestione cerebrale. Mio figlio che la adorava, ha smesso di crescere ed aveva iniziato uno sviluppo le cui previsioni erano che diventasse più alto di suo padre (come ora realmente è). Ero molto inquieta per lui e questo è durato almeno 1 anno.
Qui, esiste una specie di trasposizione della memoria ciclica ritmata su un ciclo proveniente dallo stressogramma di suo figlio.
C’è stato un amalgamarsi tra la morte della nonna –separazione definitiva dal nido (seno sx), In Biologia totale si parla di pre-riscaldamento per un conflitto di nido in un contesto di separazione, per il cervello questo significa: cancro duttale infiltrante.
Come questi esistono un sacco di altri cicli e sottocicli. Siamo nell’era dei computer ed alla luce del loro funzionamento siamo molto più in grado di comprendere tutto questo.
Segue la traduzione della pagina 109 (dal libro di Salomon Sellam, Enquetes psychosomatiques)
Dalla nostra nascita noi abbiamo vissuto tutta una serie di avvenimenti più o meno gradevoli. Il vostro cervello li ha analizzati e li ha messi in memoria, con i relativi “risentiti”, che sono ad essi associati. Si trova che questi avvenimenti vanno a riprodursi sotto la stessa forma o sotto una forma simbolica, e devo proprio dirlo, secondo un calendario molto preciso e a nostra totale insaputa. Io stesso, all’inizio non lo credevo ma a forza di constatare l’esistenza di diversi tipi di cicli, ho dovuto ARRENDERMI. In pratica, li riscontro quotidianamente e li utilizzo abbondantemente.
E’ per questa ragione che uno degli strumenti indispensabili a una persona pratica del decodage biologico è la calcolatrice.
MEMORIA: significa che gli avvenimenti sono registrati dal nostro cervello. Per ognuno di essi, questa memorizzazione riguarda l’avvenimento stesso, la data esatta, il vissuto e i risentiti associati. Si potrebbe paragonare questo tipo di funzionamento a quello di un computer. Ad ogni dato preso, lo strumento ne registra l’ora ed il contenuto; vissuto/risentito.
CICLICO: vuol dire che c’è un inizio, una fine ed un periodo entro questi 2 punti. Per noi, questi saranno spesso dei periodi acalcolati in anni e mesi: quel giorno avevo 35 anni e due mesi.
MUSICALE: (è un termine che usa solo Sellam, Sabbah lo definisce in altro modo ed anche gli altri) perché questo tipo di ciclo obbedisce alle teorie musicali concernenti la composizione degli accordi perfetti. Funzioneremo con terzine, quintine, ottave inferiori e superiori.
Prendiamo un semplice esempio, un avvenimento successo il giorno del mio 30^ compleanno.
· Se voglio conoscere l’ottava inferiore, divido 30:2 = 15 : cos’è successo in torno ai miei 15 anni?
· Se considero che i miei 30 anni rappresentano la quintina, divido 30:5 ed ottengo le quattro date seguenti:, 6, 12, 18,24 anni… cos’è successo in questi periodi?
Se considero che i miei 30 anni rappresentano la t
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Giovanni

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Inserito il 23/09/2006 10:44:55   Segnala contenuto non adatto   Rispondi Quotando  Nuovo Commento 
Non si muore di tumore

Il sarcoma e l'osteosarcoma è la ricostruzioni delle necrosi sia nell'osso che nel tessuto, il problema per questi tumori è grave solo se s’interviene nel modo sbagliato, bisogna evitare l’ago aspirazione, sarebbe una vera catastrofe, questi tumori sono gia nella fase riparativa non è da preoccuparsi anche se il gonfiore è molto forte e crescita rapida, si tratta solo di aspettare, la massa potrebbe anche essere eliminata in tempi brevi se l'organismo non avesse subito delle mutazioni in questi anni con tutti questi farmaci contro i microbi e in particolare della TBC o vaccini inutili
Attenzione per leucemie, spesso quando il malato e debole e nel sangue si verificano dei valori fuori della norma, bisogna valutare bene, perché dopo due settimane i valori si normalizzano, e da e evitare la chemioterapia in questi casi, il malato ha bisogno solo di riposare, di essere sereno senza panico
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Massimo

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Inserito il 23/09/2006 09:51:28   Segnala contenuto non adatto   Rispondi Quotando  Nuovo Commento 
Errori che non dobbamo evitare per guarire i tumori

Le metastasi o secondo tumore che dobbiamo chiarire, si può evitare, prima di tutto dobbiamo assicurare il malato che di tumore non si muore, questo l'abbiamo riscontrato anche per la tubercolosi. Molti studi sono stati fatti per le cause dei tumori,. anche se la medicina tradizionale non parla di questi studi. In molti casi ci sono stati dei pazienti che con la prima tac si notava solo un piccolo tumore principale, dopo tre settimane in un secondo controllo gia si sono riscontrate delle metastasi in altri organi, queste metastasi non sono state per la causa delle cellule che si sono staccate dal tumore principale, perché nessun ricercatore non ha mai trovato nessuna cellula tumorale nel sangue. Se il primo tumore è provocato da un conflitto spirituale, di sicuro la paura del tumore ha provocato un secondo conflitto, esempio ho paura di morire, guarirò, il cervello è il gran computer che gestisce tutto. In un paese Europeo dieci anni fa una dottoressa ha modificato l'esito di 110 malati di tumore maligno in benigno, è stato un gran sollievo per tutti questi malati, nessun malato è morto di tumore. Se evitassimo di fare tanto terrorismo per il tumore i malati sopporterebbero meglio la malattia, ma anche le cure invasive come la chemio non possono aiutare il malato, è tutto inutile dire e non è grave la sua malattia se poi comincia con la chemioterapia, e la chirurgia devastante, capisce che è molto grave.


Giovanni

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Inserito il 22/09/2006 16:25:09   Segnala contenuto non adatto   Rispondi Quotando  Nuovo Commento 
Troppi dubbi nella medicina classica

Mi colpisce il fatto dei microbi TBC sono i nostri lavoratori specializzati per eliminare le masse tumorali inerti, pensatoci bene ai tempi della tubercolosi che era pericolosa per la persona che non potevano nutrirsi con patene animali. Ma non avevamo tanti casi di tumore al polmone, eppure esistevano fumatori anche il quel periodo, ma non solo dei tumori il polmone ma anche d’altri tumori, insomma abbiamo eliminato i microbi come nemici, ora non ci sono più difese per i tumori.

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