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Eurodeputati chiedono di sospendere gli esperimenti sui primati nell'UE

Scimpanze


La Commissione europea ha risposto a una dichiarazione scritta del Parlamento europeo sull'impiego di primati negli esperimenti ponendo l'accento sulle procedure di revisione etica che sono

La Commissione europea ha risposto a una dichiarazione scritta del Parlamento europeo sull'impiego di primati negli esperimenti ponendo l'accento sulle procedure di revisione etica che sono entrate in vigore per la ricerca finanziata con fondi comunitari e che hanno già portato al divieto della ricerca che coinvolge i primati.

La dichiarazione, sottoscritta da più di 400 europarlamentari, esorta la Commissione, il Consiglio dei ministri e il Parlamento europeo a cogliere l'opportunità offerta dalla direttiva sugli animali utilizzati a fini scientifici e altri fini sperimentali quale occasione per:
- accordare urgente priorità alla cessazione dell'impiego di primati e scimmie catturati allo stato selvatico negli esperimenti scientifici;
- definire uno scadenziario relativo alla sostituzione di tutti i primati impiegati negli esperimenti scientifici con metodi alternativi.

La Commissione dichiara di essere al momento impegnata in una revisione della direttiva e aggiunge che «tutte le attività di ricerca condotte nell'ambito del programma quadro devono essere svolte in conformità dei principi etici fondamentali».

La Commissione sollecita una revisione etica di tutte le proposte di ricerca che sollevano questioni etiche sensibili. «La ricerca che comporta l'impiego di primati è sempre oggetto di revisione etica. Di fatto, l'unico progetto a titolo del Sesto programma quadro che è stato respinto per motivi etici implicava l'utilizzo di primati, a dimostrazione del fatto che la revisione etica della Commissione europea è in grado di limitare l'impiego dei primati nella ricerca», si legge in una dichiarazione della Commissione.


«Inoltre, il ricorso ad alternative disponibili è sempre obbligatorio, in conformità dell'applicazione del principio delle 3 R (reduction, refinement e replacement, ossia riduzione, perfezionamento e infine sostituzione definitiva degli animali nella ricerca) quale parte della revisione scientifica ed etica.»

Secondo il Parlamento, ogni anno nei laboratori dell'UE sono utilizzati in esperimenti oltre 10 000 primati. Tuttavia, l'opinione pubblica è ampiamente contraria a tali pratiche: la dichiarazione precisa che più dell'80% degli intervistati nell'ambito di un sondaggio pubblico condotto nel 2006 ha ritenuto inaccettabile l'impiego dei primati negli esperimenti.

Le principali argomentazioni contro l'utilizzo dei primati negli esperimenti sono: le prove che confermano che i primati patiscono grandi sofferenze in cattività, il fatto che il 26% delle specie di primati è a rischio di estinzione e che continuano a essere impiegati nei laboratori primati catturati allo stato selvatico, il fatto che sarà difficile proteggere i primati da ulteriori minacce quali il consumo umano se l'Occidente continuerà contemporaneamente a utilizzare tali specie negli esperimenti, il fatto che esistono differenze importanti tra gli esseri umani e altri primati, il che significa che i risultati degli studi che utilizzano i primati non sono sempre applicabili agli umani e infine la considerazione che le tecnologie e le tecniche avanzate offrono attualmente metodi alternativi che si dimostrano più efficaci e affidabili rispetto alla sperimentazione sui primati.

L'eurodeputato britannico, uno dei sostenitori della dichiarazione, ha accolto con favore la sua adozione da parte del Parlamento, affermando: «I progressi in campo tecnologico hanno fornito metodi di test alternativi che si stanno dimostrando più efficaci e affidabili degli esperimenti sui primati; porre fine all'uso dei primati e delle scimmie nelle sperimentazioni scientifiche deve ora diventare prioritario.»

Il suo collega, l'eurodeputato britannico David Martin, ha aggiunto: «I primati sono così simili agli umani nelle loro funzioni sociali, mentali ed emotive che sottoporli al trauma estremo dei test scientifici dovrebbe essere impensabile. A parte tale considerazione, spesso i test scientifici sui primati sono cattiva scienza e molte delle specie che vengono utilizzate sono in pericolo nel loro habitat naturale.»

Il direttore di Eurogroup for Animals ha accolto con favore la dichiarazione e ha esortato la Commissione a mettere a punto una strategia e ad approntare risorse adeguate per abolire gradualmente gli esperimenti sui primati quale questione urgente.



Fonte: Cordis (12/09/2007)
Pubblicato in Percezione e problemi biotech
Tag: primati, Europa, ricerca
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