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Neggy
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10 Messaggi

Inserito il - 13 aprile 2010 : 20:41:56  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di Neggy Invia a Neggy un Messaggio Privato
Citazione:
Riguardo alla mutazione del gene SOD1, (cito studi dell'ASRIM) questo gene partecipa al metabolismo dell'ossigeno, quindi, ipotizzando la carenza di ossigeno ai Motoneuroni, è ammissibile che,
questa carenza provochi la mutazione del SOD1.


Citazione:
Io penso, che la mutazione del recettore dell'Acetilcolina,non provoca la SLA, ma al contrario, come il SOD1, avviene a causa della carenza di ossigeno ALLA CORTECCIA CEREBRALE MOTORIA.


Questa è ufficialmente fantascienza.

EDIT:
Io spero che tu ti renda conto che queste "tesi" che vai diffondendo su internet (non solo su questo forum) possono creare illusioni e false speranze in persone che si trovano a lottare costantemente, direttamente o indirettamente, contro questa difficile realtà. Pur non dubitando della buona fede con cui divulghi queste tue teorie, per altro affermandole con una certa sicurezza, ti inviterei a riflettere sul tuo operato e sulle conseguenze che questo può avere su alcune persone.
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chick80
Moderatore

DNA

Città: Edinburgh


11491 Messaggi

Inserito il - 13 aprile 2010 : 21:39:35  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di chick80 Invia a chick80 un Messaggio Privato
Citazione:
Riguardo alla mutazione del gene SOD1, (cito studi dell'ASRIM) questo gene partecipa al metabolismo dell'ossigeno, quindi, ipotizzando la carenza di ossigeno ai Motoneuroni, è ammissibile che, questa carenza provochi la mutazione del SOD1.


No! La mutazione della SOD (che è implicata nell'ALS familiale) è una causa genetica innata, se ce l'hai ce l'hai dalla nascita, non ti viene.
Inoltre il compito della SOD è quello di eliminare i radicali superossido che possono sì derivare dall'ossigeno, quindi è lo stress ossidativo piuttosto che la carenza di ossigeno che potrebbe essere interessante da studiare.

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Giuliano652
Moderatore

profilo

Prov.: Brescia


6940 Messaggi

Inserito il - 14 aprile 2010 : 06:32:32  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di Giuliano652 Invia a Giuliano652 un Messaggio Privato
PNEI? Dì un po', ma sei amico di un certo Markus? Comunque guarda, ti consiglio di evitare ulteriori interventi a riguardo, questa cosa si sta dimostrando abbastanza ridicola.

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Fronzi
Nuovo Arrivato

Città: Ancona


47 Messaggi

Inserito il - 15 aprile 2010 : 13:03:50  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di Fronzi Invia a Fronzi un Messaggio Privato
Da quattro anni faccio questa ricerca, pensando di fare il mio dovere, però, viste le reazioni, non insisterò ulteriormente.
Permettetemi un'ultima considerazione: verificando che il farmaco Carbolithium aumenta veramente i livelli di ossigeno nel sangue, non sarebbe il caso di iniziare la ricerca in questa direzione?
Cordiali saluti.

Pino Fronzi


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cami
Utente Junior

p

Città: roma


136 Messaggi

Inserito il - 15 aprile 2010 : 14:06:52  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di cami Invia a cami un Messaggio Privato
Citazione:
Messaggio inserito da Fronzi
c'è da considerare una realtà di semplice, determinante importanza, I PORTIERI NEL GIOCO DEL CALCIO, PUR ESSENDO A CONTATTO CON L'ERBA PIU' DEGLI ALTRI GIOCATORI, SONO TOTALMENTE IMMUNI ALLA SLA, IL LORO RUOLO INFATTI,NON PREVEDE FREQUENTI INTERRUZIONI DELLA RESPIRAZIONE.



perdonatemi se mi inserisco in questa discussione.. non sono assolutamente un'esperta di SLA, pertanto non entrerò nel merito di tutte le dissertazioni di base scientifica che state facendo, ma le lascio a voi che mi pare ve ne intendiate di più...
vorrei solo far notare a Fronzi che l'affermazione relativa ai portieri, in realtà è sbagliata... ti faccio i nomi di Narciso Soldan, Enzo Matteucci, Otello Milan, solo per quanto riguarda alcuni esempi di portieri di calcio italiani deceduti a causa della SLA..
per tutta una serie di motivi, la tua teoria non mi ha convinto più di tanto, ma ti ripeto, non voglio entrare nel merito di questa discussione, l'unico consiglio che mi sentirei di darti, e spero che la cosa non ti offenda, è che dovresti controllare molto bene le tue fonti prima di diffondere teorie così perentorie... da quanto ho capito ci tieni molto a questo studio, e non è detto che non porti a qualche risultato interessante, tuttavia penso che alcune delle cose che hai scritto denotino una certa confusione su alcuni punti, che potrebbero screditare l'intero lavoro... ti consiglio una maggiore attenzione, soprattutto per evitare di divulgare informazioni sbagliate...
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Fronzi
Nuovo Arrivato

Città: Ancona


47 Messaggi

Inserito il - 15 aprile 2010 : 14:16:09  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di Fronzi Invia a Fronzi un Messaggio Privato
Grazie Cami

Pino
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Fronzi
Nuovo Arrivato

Città: Ancona


47 Messaggi

Inserito il - 26 ottobre 2010 : 15:54:22  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di Fronzi Invia a Fronzi un Messaggio Privato
Continuando la ricerca per collaborazione, nel capire le cause della malattia neuromuscolare sclerosi laterale amiotrofica, posso ora precisare che, la causa della SLA, è la IPOSSIEMIA ARTERIOSA CEREBRALE, (carenza di ossigeno nel sangue che fluisce nel Cervello).
L'ipossiemia arteriosa la subiscono soprattutto i Motoneuroni della Corteccia Cerebrale, ai quali è INDISPENSABILE un maggiore apporto di ossigeno presente nel sangue, perchè hanno il compito di GENERARE E TRASMETTERE GLI IMPULSI, i quali, utilizzando le cellule del midollo spinale, e del tronco encefalico bulbare, AZIONANO I MUSCOLI.
Quando però, svolgendo le attività di lavoro, o attività sportive affaticanti e continuate, ma soprattutto ANAEROBICHE, abitualmente e SOGGETTIVAMENTE, a causa dell'intensa azione fisica, chiudendo la bocca nel compiere lo sforzo, LE PERSONE INTERROMPONO FREQUENTEMENTE LA RESPIRAZIONE, per alcuni secondi, nelle azioni di lavoro o azioni sportive, INSORGE LA CARENZA DI OSSIGENO NEL SANGUE, in seguito, questo CONTINUO DANNO IPOSSIEMICO causerà il deterioramento progressivo ai Motoneuroni della Corteccia Cerebrale, i quali non potendo più generare gli impulsi che azionano i muscoli, causeranno la progressiva atrofia muscolare che indica la sclerosi laterale amiotrofica.

Sappiamo che al Cervello, per svolgere le proprie funzionalità che sono quelle di generare gli impulsi DELL'AZIONE MOTORIA, e gli altri compiti, è indispensabile una maggiore quantità di ossigeno presente nel sangue, questo maggiore apporto di sangue-ossigeno è ottenuto per mezzo del SISTEMA DI AUTOREGOLAZIONE DEL CERVELLO, il quale, tramite i NEUROTRASMETTITORI e gli ASTROCITI, provvede alla vasodilatazione delle arterie nelle aree Cerebrali che ne fanno richiesta.
Nel caso però, svolgendo le abituali e affaticanti attività fisico-motorie, le persone interrompono frequentemente la respirazione, IL SISTEMA DI AUTOREGOLAZIONE DEL CERVELLO, ESSENDO PRESENTE L'IPOSSIEMIA ARTERIOSA, NON PUO' COMPENSARE TOTALMENTE il maggiore apporto di sangue-ossigeno richiesto soprattutto dai Motoneuroni della Corteccia Cerebrale, i quali, a causa della carenza di ossigeno si deteriorano, insorgendo in questo modo la sclerosi laterale amiotrofica.
Comprendiamo che, quando si svolgono le attività di lavoro, o attività sportive affaticanti e continuate, per esempio: SOLLEVANDO E TRASPORTANDO PESI, SCATTANDO NELLE CORSE, O COMUNQUE IN UN INTENSO IMPEGNO FISICO, E' INDISPENSABILE NON CHIUDERE LA BOCCA, si continuerà così a respirare sufficientemente, immunizzandoci in questo modo alla SLA.

Quale può essere la cura per la sclerosi laterale amiotrofica?

Essendo presente nelle persone ammalate della SLA, la persistente ipossiemia arteriosa Cerebrale, sarà indispensabile un adeguato aumento dei livelli di ossigeno nel sangue, necessariamente associato ad una maggiore intensità ed efficacia dell'afflusso Cerebrale, ottenibile per mezzo di certi dispositivi artificiali, impiantati chirurgicamente, i quali, aumentando anche solo minimamente LA PROPULSIONE DEL SANGUE CHE AFFLUISCE AL CERVELLO,
MIGLIORERANNO L'OSSIGENAZIONE CEREBRALE,IN SEGUITO, QUESTA OSSIGENAZIONE PIU' EFFICACE, PORRA' TERMINE ALLA PERSISTENTE IPOSSIEMIA ARTERIOSA AI MOTONEURONI DELLA CORTECCIA CEREBRALE, porrà termine in questo modo alla sclerosi laterale amiotrofica.

Pino Fronzi




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Giuliano652
Moderatore

profilo

Prov.: Brescia


6940 Messaggi

Inserito il - 26 ottobre 2010 : 16:28:11  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di Giuliano652 Invia a Giuliano652 un Messaggio Privato
Citazione:
Messaggio inserito da Fronzi

Continuando la ricerca per collaborazione, nel capire le cause della malattia neuromuscolare sclerosi laterale amiotrofica, posso ora precisare che, la causa della SLA, è la IPOSSIEMIA ARTERIOSA CEREBRALE, (carenza di ossigeno nel sangue che fluisce nel Cervello).



Se ti stai riferendo al lavoro del dottor Zamboni ti dico subito che è possibile che sia UNA DELLE CAUSE (della SM, non della SLA) ma è ancora un'ipotesi che sta cercando conferme, e inoltre potrebbe non essere l'unica causa. Lasciatelo lavorare in pace, per una volta che qualcuno ha un'idea rivoluzionaria e fa di tutto per confermarla con tutti i crismi (perché il dottor Zamboni pubblica su riviste scientifiche) si ritrova orde di facinorosi che rallentano il suo lavoro per fretta e propaganda.

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0barra1
Utente Senior

Monkey's facepalm

Città: Paris, VIIème arrondissement


3847 Messaggi

Inserito il - 26 ottobre 2010 : 20:32:22  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di 0barra1 Invia a 0barra1 un Messaggio Privato
Citazione:
Messaggio inserito da Fronzi


In alcune attività di lavoro e sportive affaticanti, la SLA si riscontra maggiormente perché, nel compiere lo sforzo fisico la persona contrae i muscoli addominali, contraendo però contemporaneamente e istintivamente, anche i muscoli della respirazione, interrompendo quindi la respirazione stessa.
Attività come: AGRICOLTORI, SALDATORI, OPERAI DELLE AZIENDE CALZATURIERE, in queste attività di lavoro, la persona può interrompere frequentemente la respirazione per non respirare I FUMI E LE ESALAZIONI dei materiali con i quali sta lavorando. Altre attività di lavoro: MURATORI, SOLLEVATORI E TRASPORTATORI DI PESI, LAVORATORI DEL CIRCO, GIOCOLIERI, GINNASTI, STUNTMEN, anche in queste attività, a causa dell'impegno, la persona può compiere lo sforzo fisico-motorio, CON BREVI E ISTINTIVE APNEE.
La SLA si riscontra maggiormente anche in attività sportive, alcune sono: GIOCATORI DI CALCIO, GIOCATORI DI BASEBALL, DI FOOTBALL, ARBITRI, in queste, e in altre attività sportive, l'atleta scattando nella corsa può interrompere frequentemente la respirazione.
SAPPIAMO INFATTI, CHE LA SCLEROSI LATERALE AMIOTROFICA, NON SI RISCONTRA IN ATTIVITA' SPORTIVE ATTUANDO LE QUALI NON SI COMPIONO SFORZI IMPROVVISI, ALCUNE SONO: I PORTIERI NEL GIOCO DEL CALCIO, GLI ATLETI DEL CICLISMO, I PROFESSIONISTI DELLA MARATONA, QUESTI ATLETI SONO IMMUNI ALLA SLA, PROPRIO PERCHE' NON INTERROMPONO FREQUENTEMENTE LA RESPIRAZIONE.
Quando la persona svolgendo le attività fisico-motorie affaticanti e continuate, interrompe frequentemente la respirazione, causa un GRAVE DANNO DA CARENZA DI OSSIGENO AI MOTONEURONI DELLA CORTECCIA
CEREBRALE, E ALLE ALTRE CELLULE CHE AZIONANO I MUSCOLI.








Allora, una teoria scientifica è valida solo se è in grado di fornire predizioni verificabili o falsificabili. Da quel che scrivi, potrei dedurre che pazienti che soffrono di apnea notturna, un disturbo del sonno per cui la persona soffre di ripetute ostruzioni delle vie aeree superiori con riduzioni della saturazione di Hb nel sangue, dovrebbero essere colpiti da SLA con elevata frequenza.
Non mi pare, però, che esistano evidenze scientifiche in tale senso,
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Fronzi
Nuovo Arrivato

Città: Ancona


47 Messaggi

Inserito il - 27 ottobre 2010 : 08:52:21  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di Fronzi Invia a Fronzi un Messaggio Privato
Rispondo riguardo alle considerazioni sulle apnee notturne.

Durante il sonno il Cervello non richiede un maggiore apporto di ossigeno per generare gli impulsi dell'azione muscolare, per questo motivo le apnee notturne non causano la SLA.
Altra cosa è, quando svolgendo determinate attività di lavoro, o attività sportive affaticanti, continuate e anaerobiche, a causa dello sforzo fisico-motorio, le persone frequentemente e soggettivamente, interrompono la respirazione per alcuni secondi, nelle azioni di lavoro o azioni sportive.
Quando si interrompe frequentemente la respirazione nell'attuare le attività fisico-motorie affaticanti, logicamente nella circolazione sanguigna sarà presente una minore quantità di ossigeno, questa carenza di ossigeno nel sangue, si chiama ipossiemia arteriosa.
L'ipossiemia arteriosa la subiscono principalmente i Motoneuroni della Corteccia Cerebrale, ai quali per generare gli impulsi dell'azione muscolare, è indispensabile un maggiore apporto di ossigeno presente nel sangue, quindi, il continuo danno ipossiemico causa il loro deterioramento progressivo, iniziando in questo modo la sclerosi laterale amiotrofica.

Quello che scrivo è dimostrabile, è necessario però l'impegno di altre persone nel verificare questo scritto, collaborando con me per indicare ai medici di competenza, le realtà di medicina che ho intuito svolgendo la ricerca.

Pino Fronzi


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Fronzi
Nuovo Arrivato

Città: Ancona


47 Messaggi

Inserito il - 09 maggio 2011 : 07:39:38  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di Fronzi Invia a Fronzi un Messaggio Privato
Continuando la ricerca che svolgo da autodidatta per capire le cause della malattia neuromuscolare SLA, vorrei precisare quanto segue.

Le ricerche Epidemiologiche, come ho gia avuto modo di scrivere, ci indicano che, la sclerosi laterale amiotrofica si riscontra in certe attività di lavoro affaticanti, e attività sportive intense, svolgendo le quali le persone si ammalano maggiormente, rispetto alle attività di lavoro e sportive che non sono faticose.
Un'importante realtà che si osserva nelle attività fisico-motorie affaticanti attuando le quali la SLA incide maggiormente, è che, queste attività sono PREVALENTEMENTE ANAEROBICHE.
Le persone attuano le azioni di lavoro affaticanti o azioni sportive intense, FREQUENTEMENTE IN ANAEROBIOSI.
Quando si svolgono le azioni fisico-motorie frequentemente in anaerobiosi, insorge LA DESATURAZIONE DI OSSIGENO NEL SANGUE, (diminuzione dell'ossimetria), conseguentemente le Cellule Neuronali, e tutte le altre Cellule, subiscono un danno da carenza di ossigeno.
Sappiamo che l'ossigeno nel sangue è presente in due forme, in gran parte, circa il 98%, l'ossigeno si lega chimicamente all'emoglobina formando in questo modo L'OSSIEMOGLOBINA, e, questa forma di ossigeno è utilizzata dalle Cellule per la respirazione, ma, l'ossigeno nel sangue è PRESENTE IN MINIMA PARTE ANCHE IN FORMA DISCIOLTA, circa il 2%, e come vedremo, questa forma di ossigeno può avere un'importanza determinante per quanto riguarda le cause della malattia neuromuscolare SLA.
Infatti, l'ossigeno disciolto nel sangue ha le stesse caratteristiche DELL'OSSIGENO LIQUIDO, IL QUALE E' FORTEMENTE PARAMAGNETICO, ora, se noi consideriamo, che LE MEMBRANE NEURONALI-CELLULARI SONO POLARIZZATE, possiamo intuire, che il paramagnetismo dell'ossigeno disciolto nel sangue, PUO' ESSERE IL REALE STIMOLO PER LE MEMBRANE NEURONALI, LE QUALI, ESSENDO POLARIZZATE SI ECCITANO A CONTATTO DELL'OSSIGENO DISCIOLTO PARAMAGNETICO, PRODUCENDO IN QUESTO MODO LE VIBRAZIONI CHE GENERANO GLI IMPULSI ELETTROCHIMICI, I QUALI DETERMINANO TUTTE LE FUNZIONALITA' CEREBRALI-ORGANICHE.
Quindi possiamo intuire, che non sono gli ioni SODIO, POTASSIO, MAGNESIO ed altri ad eccitare le membrane Cellulari, questi ioni sono semplicemente il nutrimento per tutte le Cellule, ma, per ottenere le vibrazioni delle MEMBRANE POLARIZZATE, a seguito delle quali si generano gli impulsi elettrochimici che determinano anche le funzionalità motorie, E' INDISPENSABILE QUELLA PICCOLA PERCENTUALE DELL'OSSIGENO LIQUIDO PARAMAGNETICO PRESENTE NEL SANGUE.
Si comprende in questo modo che, quando è presente la DESATURAZIONE DI OSSIGENO NEL SANGUE, causata dalle frequenti interruzioni della respirazione, che insorgono quando, attuando le abituali attività di lavoro affaticanti, o attività sportive intense, le persone compiono gli sforzi fisici FREQUENTEMENTE IN ANAEROBIOSI, SI VERIFICA NEL SANGUE, LA CARENZA DELL'OSSIGENO DISCIOLTO PARAMAGNETICO, CAUSANDO UN DANNO ALLE MEMBRANE NEURONALI, le quali, non avendo a disposizione il sufficiente apporto dell'ossigeno disciolto, SI DETERIORANO, NON POSSONO GENERARE GLI IMPULSI ELETTROCHIMICI che determinano le funzionalità motorie, causando in questo modo la progressiva atrofia muscolare a causa della quale insorge la sclerosi laterale amiotrofica.
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Lucaleo
Nuovo Arrivato



100 Messaggi

Inserito il - 09 maggio 2011 : 22:38:35  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di Lucaleo Invia a Lucaleo un Messaggio Privato
Piccoli consigli in amicizia:
1)Acquistare un libro di chimica e studiarlo
2)Acquistare un libro di fisica e studiarlo
3)Acquistare un libro di biochimica e studiarlo
4)Acquistare un libro di biologia cellulare e studiarlo
5)Acquistare un libro di genetica e studiarlo
6)Acquistare un libro di fisiologia e studiarlo
7)Visto l'argomento, acquistare un libro di NEUROfisiologia e studiarlo
8)Acquistare un libro di patologia generale e studiarlo
9)Acquistare un libro di neuroanatomia e studiarlo
10)Acquistare un libro di statistica applicata alle scienze della vita e studiarlo
11)Leggerti i punti del metodo scientifico moderno e comprenderli.
Una volta finito, inizia la tua carriera di osservatore/ricercatore indipendente geniale ma incompreso...
PS: potresti trovarli anche in biblioteca, in effetti tutti insieme costano un fracco.
PPS: ora potresti vantare ipotetici titoli di studio megagalattici, non fa niente, qualsiasi cosa dirai di essere, ri-studiateli lo stesso, ti farà senz'altro bene.
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Fronzi
Nuovo Arrivato

Città: Ancona


47 Messaggi

Inserito il - 10 maggio 2011 : 07:10:14  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di Fronzi Invia a Fronzi un Messaggio Privato
Sinceri complimenti Lucaleo, ti ringrazio.

Però, hai riflettuto attentamente su quello che ho scritto?
Per esempio, LE DESATURAZIONI DI OSSIGENO NEL SANGUE, le ho verificate su me stesso, facendo degli scatti nella corsa come più o meno fanno i giocatori di calcio.
Controllando tramite un saturimetro, all'inizio della corsa la mia SATURIMETRIA era 98, dopo alcuni minuti, ancora col fiatone, ricontrollando la saturimetria risultava 94, in quei pochi minuti, c'era quindi stata una DESATURAZIONE DI OSSIGENO DI QUATTRO PUNTI.

Ora Lucaleo, riflettiamo riguardo alle ricerche Epidemiologiche, le quali indicano che la malattia neuromuscolare SLA, si riscontra maggiormente in alcune attività di lavoro affaticanti e continuate, e attività sportive intense, una di queste attività sportive è lo sport del calcio, penso che anche tu sai, che alcuni giocatori di calcio per esempio i centrocampisti e gli attaccanti, corrono di più rispetto ad altri componenti della squadra, quindi, se queste persone che corrono intensamente non respirano a sufficienza, sono certissimo che si verifica anche in loro, LA DESATURAZIONE DI OSSIGENO NEL SANGUE, cioè, riscontrerebbero senz'altro una diminuzione dell'ossimetria.

Come ben sappiamo, la SLA non si riscontra soltanto nello sport del calcio, ma anche nello sport del baseball, del football, poi arbitri, intensi esercizi di palestra, sollevatori di pesi, ma anche giocolieri, stuntmen, agricoltori, selvicoltori, operai edili, ed altri lavori e sport affaticanti.
Queste ed altre SONO TUTTE ATTIVITA' FISICO-MOTORIE INTENSE SVOLGENDO LE QUALI SOGGETTIVAMENTE, (chi respira di meno), NELLE PERSONE SI VERIFICA LA DESATURAZIONE DI OSSIGENO NEL SANGUE.
Sono certo di quello che scrivo, perchè come ho detto, ho provato su me stesso verificando la saturimetria.

Quando è presente la desaturazione di ossigeno nel sangue, conseguentemente diminuisce anche e soprattutto L'OSSIGENO DISCIOLTO (ossigeno liquido), quindi, non pensi anche tu Lucaleo che è il caso di controllare, se davvero la carenza dell'ossigeno disciolto fortemente paramagnetico, può causare un danno alle membrane neuronali-cellulari, le quali essendo polarizzate si eccitano e vibrano, proprio a contatto del paramagnetismo dell'ossigeno liquido presente nel sangue?

Apprezzerei davvero una tua risposta Lucaleo.
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chick80
Moderatore

DNA

Città: Edinburgh


11491 Messaggi

Inserito il - 10 maggio 2011 : 07:51:32  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di chick80 Invia a chick80 un Messaggio Privato
Quello che penso Lucaleo volesse dire è che certi fenomeni chimico fisici sono molto molto più complicati di quanto possa sembrare.

Come mi sembra sia già stato detto ampiamente, non basta fare delle ipotesi, bisogna dimostrarle.

Tanto per commentare un paio di cose:

Citazione:
Infatti, l'ossigeno disciolto nel sangue ha le stesse caratteristiche DELL'OSSIGENO LIQUIDO, IL QUALE E' FORTEMENTE PARAMAGNETICO,

Le proprietà dell'ossigeno liquido sono completamente differenti da quelle dell'ossigeno disciolto nel sangue. Per dirne una, l'ossigeno liquido si trova a temperature di circa -200°C ed è utilizzato ad es. come propellente per aerei e razzi. Direi che non sono per nulla la stessa cosa.

Ciò detto l'ossigeno disciolto nel sangue è paramagnetico, chiaro, anche l'ossigeno gassoso è paramagnetico. Solo che devi usare un magnete molto forte e a distanze molto piccole per vederlo.

Citazione:
ora, se noi consideriamo, che LE MEMBRANE NEURONALI-CELLULARI SONO POLARIZZATE, possiamo intuire, che il paramagnetismo dell'ossigeno disciolto nel sangue, PUO' ESSERE IL REALE STIMOLO PER LE MEMBRANE NEURONALI, LE QUALI, ESSENDO POLARIZZATE SI ECCITANO A CONTATTO DELL'OSSIGENO DISCIOLTO PARAMAGNETICO, PRODUCENDO IN QUESTO MODO LE VIBRAZIONI CHE GENERANO GLI IMPULSI ELETTROCHIMICI, I QUALI DETERMINANO TUTTE LE FUNZIONALITA' CEREBRALI-ORGANICHE.


Leggiti una definizione di magnetismo e di paramagnetismo, perchè non sono per nulla la stessa cosa. Inoltre le membrane di tutte le cellule dell'organismo sono polarizzate, non solo dei neuroni.

Citazione:
Per esempio, LE DESATURAZIONI DI OSSIGENO NEL SANGUE, le ho verificate su me stesso, facendo degli scatti nella corsa come più o meno fanno i giocatori di calcio.
Controllando tramite un saturimetro, all'inizio della corsa la mia SATURIMETRIA era 98, dopo alcuni minuti, ancora col fiatone, ricontrollando la saturimetria risultava 94, in quei pochi minuti, c'era quindi stata una DESATURAZIONE DI OSSIGENO DI QUATTRO PUNTI.



Benissimo, hai dimostrato che fare attività fisica diminuisce la saturazione sanguigna. Ora, cosa vuol dire che c'è stata una desaturazione di 4 punti? E' tanto? E' poco? Quali sono le variazioni normali di ossigeno nella giornata? Hai misurato la saturazione in continuo per tutto il giorno e la notte? Quali sono le variazioni? Hai ripetuto l'esperimento stando seduto in poltrona e trattenendo il fiato per un paio di minuti? Hai ripetuto l'esperimento su degli sportivi professionisti, il cui apparato cardiorespiratorio non avrà la tua stessa capacità respiratoria?

Questo è il metodo scientifico di cui ti parlava Lucaleo.

Tu dici:
Citazione:
Sono certo di quello che scrivo, perchè come ho detto, ho provato su me stesso verificando la saturimetria.

NO! Se vuoi dimostrare la tua teoria devi dimostrare che questa carenza di ossigenazione porta alla SLA. Tu hai solo mostrato che per fare esercizio fisico serve dell'ossigeno. E credo nessuno qui ti dirà mai il contrario.

Una lettura molto consigliata (mi spiace è in inglese, ma non l'ho trovata in italiano)

http://en.wikipedia.org/wiki/Correlation_does_not_imply_causation

Uno degli esempi citati è che molti studi mostrarono che le donne curate con terapia ormonale sostitutiva avevano una più bassa incidenza di malattie coronariche. Questo portò molti dottori a proporre questa terapia come protettiva contro le malattie coronariche. Quando vennero fatti gli studi appropriati, con i controlli appropriati si mostrò che in effetti la terapia ormonale sostitutiva aveva un piccolo, ma significativo effetto: quello di AUMENTARE il rischio di malattie coronariche. Questo perchè le donne sotto terapia ormonale sostitutiva considerate nei primi studi venivano in media da gruppi socio-economici più alti, con dieta e regime fisico più alto della media. I due effetti quindi si annullavano, anzi l'esercizio fisico e la buona dieta avevano un effetto prevalente.

Questo per dire che il fatto che due cose siano correlate NON implica che una causi l'altra. Questo è un principio importantissimo in biologia e in statistica.

Ci sono relazioni fra SLA e ossigeno? Molto probabilmente sì, ma la cosa non è proprio così semplice e soprattutto i meccanismi molecolari non sono per nulla chiari. Probabilmente ci vorranno ancora decine di anni per chiarire tutti i meccanismi implicati, quindi lasciamo fare a chi di dovere il suo lavoro e attendiamo pazienti.

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Fronzi
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Città: Ancona


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Inserito il - 10 maggio 2011 : 11:37:40  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di Fronzi Invia a Fronzi un Messaggio Privato
Daccordo chick80,

ho deciso di fare la ricerca che continua ormai da cinque anni, perchè ho avuto delle intuizioni che riguardano la maggiore o minore intensità ed efficacia dell'afflusso cerebrale.
Se noi alleniamo regolarmente il nostro sistema cardiovascolare, irrobustendo il cuore, abbassiamo anche la frequenza cardiaca, ottenendo in questo modo delle ondate di sangue-ossigeno più intense ed efficaci, e quindi possiamo beneficiare di una migliore ossigenazione al cervello.
La prima intuizione che ho avuto, per merito degli studi dei medici e ricercatori, è stata proprio questa, in presenza di un'efficace ossigenazione cerebrale a seguito di un costante esercizio fisico, possiamo prevenire e anche curare, tutte le malattie neurodegenerative.
Vorrei suggerirti un'idea chick80, conosco una persona che aveva un forte tremito ad una mano, era l'inizio del morbo di Parkinson, in seguito, casualmente, questa persona avendo anche un'alta frequenza cardiaca, ha dovuto assumere dei farmaci per rallentare i battiti del cuore, in seguito, dopo qualche anno che assumeva questi farmaci che rallentano la frequenza cardiaca, (ora a circa 50 battiti al minuto), il tremito alla mano è sparito.
A mio parere, le ondate di sangue più efficaci, e quindi le maggiori quantità di sangue-OSSIGENO al cervello, ottenute per merito della diminuzione della frequenza cardiaca, HA BLOCCATO LA PROGRESSIONE DEL MORBO DI PARKINSON.

Scusa se insisto chick80, se noi accertiamo che in tutte le persone ammalate della SLA, svolgendo le loro abituali e affaticanti attività di lavoro o sportive, sono insorte le frequenti desaturazioni di ossigeno nel sangue, non ti sembra un'importante indicazione da suggerire ai medici neurologi, per controllare in questo senso?
Da considerare che, la malattia neuromuscolare SLA, puo essere trasmessa geneticamente, quindi, è importante controllare anche i consanguinei delle persone ammalate, i quali possono aver trasmesso la malattia neuromuscolare, perchè anche in loro si sono verificate le ripetute desaturazioni di ossigeno quando svolgevano le loro occupazioni, quindi può succedere, che si trasmette geneticamente la malattia anche senza manifestarne i sintomi.

Statti Bene chick80.

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0barra1
Utente Senior

Monkey's facepalm

Città: Paris, VIIème arrondissement


3847 Messaggi

Inserito il - 10 maggio 2011 : 13:05:49  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di 0barra1 Invia a 0barra1 un Messaggio Privato
Citazione:
Messaggio inserito da Fronzi


La prima intuizione che ho avuto, per merito degli studi dei medici e ricercatori, è stata proprio questa, in presenza di un'efficace ossigenazione cerebrale a seguito di un costante esercizio fisico, possiamo prevenire e anche curare, tutte le malattie neurodegenerative.





Per meglio capire, vorrei farti una domanda. Tu sostieni che le malattie neurodegenerative possono esser curate o ancora meglio prevenute con l'esercizio fisico?
E dunque se avessi un topo transgenico che simula, per es., la corea di Huntington mi basterebbe metterlo sulla ruota per guarirlo?

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A Universe From Nothing, Lawrence Krauss

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chick80
Moderatore

DNA

Città: Edinburgh


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Inserito il - 10 maggio 2011 : 13:42:12  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di chick80 Invia a chick80 un Messaggio Privato
Citazione:
Scusa se insisto chick80, se noi accertiamo che in tutte le persone ammalate della SLA, svolgendo le loro abituali e affaticanti attività di lavoro o sportive, sono insorte le frequenti desaturazioni di ossigeno nel sangue, non ti sembra un'importante indicazione da suggerire ai medici neurologi, per controllare in questo senso?


Certo, mai detto il contrario. Solo che prima di dire che c'è un rapporto causa-effetto bisogna fare un sacco di esperimenti.
Un'indicazione è molto ma molto differente da un risultato scientificamente provato.

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Fronzi
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Città: Ancona


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Inserito il - 10 maggio 2011 : 15:39:22  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di Fronzi Invia a Fronzi un Messaggio Privato
Rispondo a Obarra1

Controlliamo la frequenza cardiaca del topo con la malattia neurodegenerativa, poi se è possibile, gli facciamo fare un regolare esercizio fisico, cioè la ruota come tu suggerisci, non deve girare troppo in fretta, in modo che la bestiola non si affatichi, in seguito, (penso siano sufficienti alcune settimane), ricontrolliamo la frequenza cardiaca, con tutta probabilità la frequenza sarà diminuita, la bestiola in questo modo sarà sulla via della guarigione.
Perchè questa affermazione?
Sappiamo che, tempo fa alcuni ricercatori hanno osservato la neurogenesi (cioè la crescita di nuovi neuroni), in alcune persone che svolgevano un regolare esercizio fisico, (a mio parere la migliore attività fisica è camminare a passo sostenuto, 100-120 passi-minuto, mezzora, un'ora al giorno, 4-5 o anche tutti i giorni della settimana) io faccio così e vedo che funziona, dicevo quindi che, a seguito di un regolare esercizio fisico, si può ottenere una più bassa frequenza cardiaca, beneficiando in questo modo di ondate di sangue-ossigeno più efficaci, in seguito, per merito della MIGLIORE OSSIGENAZIONE CEREBRALE, CONSIDERANDO SOPRATTUTTO L'OSSIGENO DISCIOLTO, potremo avere la neurogenesi, e tutti i benefici che ne derivano.
Sono certo quindi che, lo stimolo per la crescita della neurogenesi sia proprio LA MIGLIORE INTENSITA' ED EFFICACIA DELL'OSSIGENO DISCIOLTO FORTEMENTE PARAMAGNETICO CHE AFFLUISCE AL CERVELLO.
Posso provare questa affermazione, è necessario però parlarne direttamente.
Che ne pensi Obarra1?
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0barra1
Utente Senior

Monkey's facepalm

Città: Paris, VIIème arrondissement


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Inserito il - 10 maggio 2011 : 15:45:16  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di 0barra1 Invia a 0barra1 un Messaggio Privato
Guarda, ho letto la discussione solo a sprazzi, quindi non posso esprimermi ancora, però avevo questa curiosità.
Tuttavia ti dirò, penso che la cosa migliore per provare o meno la bontà di una teoria sia condurre seri esperimenti, riproducibili. In combinazione sto cercando di prendere contatti con un lab in cui si studia proprio la neurogenesi, nel caso la cosa andasse in porto ben lieto di invitarti a sbalordire il mondo, o almeno ad avere uno straccio di prova tangibile.

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Fronzi
Nuovo Arrivato

Città: Ancona


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Inserito il - 10 maggio 2011 : 15:50:38  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di Fronzi Invia a Fronzi un Messaggio Privato
E' vero chick80

è indispensabile provare certe affermazioni, per questo mi sono rivolto anche a questo forum, collaborando tutti insieme risolveremo il mistero delle cause delle malattie neurodegenerative.

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zerhos
Utente Junior

ZERHOS

Prov.: Pisa
Città: Pisa


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Inserito il - 10 maggio 2011 : 17:14:24  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di zerhos  Invia a zerhos un messaggio ICQ Invia a zerhos un Messaggio Privato
Mi spiace Fronzi ma le tue argomentazioni sono del tutto inconcludenti, e bada bene che questa non vuole essere una critica, anzi io credo che sia apprezzabile il fatto che tu, benchè un "non addetto ai lavori", ti interessi così tanto a tali tematiche.

Inoltre traspare molto chiaramente che quello che scrivi deriva un pò da cose lette quà e la e autoconvincimenti personali, il che è imputabile soltanto alla tua mancata formazione scientifica.

Da "esperti" ti stiamo soltanto dicendo che quello che tu ci vuoi propinare come vero è sbagliato, per una serie di motivi:
- Le evidenze e le correlazioni non sono sufficienti da sole per dimostrare una tesi
- totale assenza di dati alla mano che supportano quello che hai detto
- Le tue spiegazioni sulla genesi di tali patologie a volte sfiora la fantascienza (e questo non perchè sei un pazzo che grida al miracolo o meno intelligente di altri, ma soltanto perchè non hai nozioni giuste di fisiologia, patologia ecc.)

Per cui vediamo se ci si riesce a guidarti verso una strada un pò più strutturata.

Tu affermi che un ruolo chiave è svolto da quella percentuale di ossigeno disciolto nel sangue e non legato ai globuli rossi.
Quindi maggiore è l'ossigeno disciolto nel sangue e minore è la probabilità di contrarre forme sporadiche di SLA.

Il primo passo è vedere se esistono esempi di questo genere che supportino tale teoria. Ad esempio io pensavo a pazienti affetti da globinopatie, non ne sono certo, ma immagino che a causa della loro condizione, leghino meno ossigeno ai globuli rossi, rispetto ad un individuo sano.....mi domando quindi, saranno meno soggetti a contrarre la SLA?
1)Per prima cosa quindi andrebbe valutato se effettivamente hanno una % di ossigeno disciolta maggiore rispetto agli individui sani, e quantificare tale percentuale.
2)Valutare se tali individui hanno una minore incidenza di contrarre la SLA, e correlare il grado di incidenza con la % di ossigeno libero (dovresti aspettarti una correlazione negativa, ovvero > ossigeno disciolto, minore il grado di incidenza della SLA)
3)Provare a dividere gli individui con globinopatie in base allo stile di vita in A) sedentari, B) attivi e valutare se i primi hanno un tasso di incidenza della malattia significativamente maggiore e confrontare tali dati con quelli provenienti da pazenti sani divisi come sopra.

Ammesso che in questo modo riesci a generare dati che confermano la tua teoria, saresti ancora lontano, perchè poi si richiederebbero necessari dati diretti, evidenze molecolari ecc. è comunque un inizio.
Per fare ciò potresti anche rivolgerti a qualche centro epidemiologico, magari hanno dati grezzi su cui si potrebbe fare tali valutazioni.
(Se qualcuno ha altre idee le esponga ;P)

Mi raccomando la prox volta torna a farci visita per dirci come va, MA CON DATI ALLA MANO!!!



"l'unica differenza tra me e un pazzo è che io non sono pazzo!"
Salvador.Dalì
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Lucaleo
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Inserito il - 10 maggio 2011 : 17:54:18  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di Lucaleo Invia a Lucaleo un Messaggio Privato
Il problema è che parti male, ti sono state fatte numerosissime obiezioni che hai ignorato totalmente, perché commetti l'errore metodologico di essere partito dalla soluzione (ipotetica del problema) e di voler confermare questa idea a tutti i costi.
Considerazioni epidemiologiche:
1)gli atleti di sport che comportano un elevata attività aerobica molto simile se non sovrapponibile a quella del calcio e degli altri che hai citato (vedi basket) NON presentano la stessa prevalenza della malattia.
2)anche i portieri (a differenza di ciò che affermi) possono andare incontro alla patologia (dato da te glissato con un elegante "grazie" seguito da cambiamento dell'argomento)
3)la prevalenza della malattia è differente tra i due sessi, indipendentemente dall'attività svolta dai soggetti
4)il 3% dei casi di malattia è familiare, si trasmette con modalità autosomica-dominante e insorge INDIPENDENTEMENTE dall'attività svolta dal paziente
5)nel 10% dei casi malattia si riscontra una mutazione nel gene codificante la SOD1 (super-ossido dismiutasi) enzima che inattiva lo ione superossido a perossido di idrogeno: sono specie reattive dell'ossigeno e si formano solo se è PRESENTE ossigeno
Considerazioni chimiche:
1)a concentrazioni e temperatura fisiologiche i sali di litio non estraggono un bel niente dal sangue
2)l'ossigeno liquido (la tua molecola paramagnetica) diviene tale a -200°, tu ti riferisci all'ossigeno soluto in acqua è ben diverso
3)in che modo poi una molecola paramagnetica sarebbe l'unica responsabile della polarizzazione delle membrane cellulari, e gli ioni?
4)tu dici: gli elettroliti Na+, k+ e Mg+ non determinano il potenziale di membrana ma hanno "funzione energetica" (già questo dovrebbe spingerci tutti a ignorarti):
-indicare la via metabolica che "metabolizza" tali ioni (palesemente ironica la domanda)
-indicare un singolo tipo cellulare che non sia polarizzato nell'organismo umano (non solo i neuroni lo sono)
-misurami il potenziale di una cellula a cui siano stati privati gli elettroliti di cui parli e anche altri
che non citi ma ti assicuro che esistono e sono importanti (potenziale= zero)
-misurami il potenziale di una cellula qualunque nel suo ambiente elettrolitico in totale assenza di ossigeno (vedrai, il potenziale lo misuri lo stesso anche senza O2 paramagnetico vibrazionale cosmico)
Considerazioni biologiche:
1)le regolazione del flusso ematico tramite aggiustamenti delle RVS è così efficiente da permettere all'SNC stesso di sostenere anche condizioni di ipossia ben più gravi di quelle ipoteticamente provocate dall'esercizio fisico, si tratta di una risposta fisiologica atta a conservare i tessuti più preziosi.
2)non solo, il microcircolo di questo meraviglioso sistema è così ben regolato da compensare e ridistribuire nei suoi segmenti volumi ematici in maniera eccellente: ricordati che tutti questi sistemi di compenso privilegiano le parti dell'SNC in questo senso: dalle parti più evolutivamente recenti a quelle più antiche, quindi, essendo tronco cerebrale e midollo spinale le parti più antiche e fondamentali per la sopravvivenza sono anche le ultime che andranno incontro a danno in caso di ipossia (vai in coma molto prima che un singolo neurone midollare possa morire o andare in sofferenza per un ipossia SISTEMICA, come quella che paventi tu come base della SLA
3)la tua descrizione della neurogenesi in cui parli della PNEI come di un organo mi ha tanto intenerito oltre che avermi dimostrato la tua competenza scientifica
4)tu sei arrivato a parlare di ipossia come causa comune a tutte le malattie neurodegenerative, implicando che:
-tutte eterogenee malattie neurodegerative hanno un unica eziologia, e un unica via patogenetica
-oppure che in tutte le malattie neurodegerative c'è una componente di sofferenza di ipossia ipossica (esistono vari tipi di ipossia, ti consiglio di guardarteli per cultura personale), cosa non vera.

Ci sarebbero molte altre incongruenze nelle idee da te esposte, io ho scelto di porti queste, altri te ne porranno altre.
Chiudo rinnovando il suggerimento iniziale: formati una bella e solida base scientifica, vedrai, tutto ti apparirà diverso. Anche a me all'inizio capitava di forzare il mio pensiero riguardo certi problemi attraverso quelle scarsissime nozioni che conoscevo arrivando a conclusioni totalmente strampalate. Poi studiando tanto ho capito quanto fossi ingenuo.
Solo la cultura scientifica ti farà vedere il problema con più chiarezza, non fossilizzarti sulle tua fragile teoria.
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Fronzi
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Città: Ancona


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Inserito il - 10 maggio 2011 : 19:25:40  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di Fronzi Invia a Fronzi un Messaggio Privato
OK Zerhos e Lucaleo,

non posso competere con voi riguardo agli studi scientifici, non dimentichiamo che io faccio la ricerca da autodidatta.

Però vorrei indicarvi alcune intuizioni che ritengo importanti, consideriamo gli atleti che, meno male, non si ammalano della SLA.
Per esempio, perchè gli atleti degli sport del ciclismo, del rugby, e della pallacanestro sono immuni alla SLA?
Qual'è la differenza fondamentale fra un ciclista e un giocatore di calcio?
Penso che anche voi sarete daccordo con me, una delle differenze più importanti è questa: LO SPORT DEL CALCIO E' PREVALENTEMENTE ANAEROBICO, frequentemente nelle azioni di gioco, anche a causa degli scatti, le persone respirano insufficientemente, si può quindi verificare l'anaerobiosi, con le conseguenti e ripetute desaturazioni di ossigeno.
Al contrario gli sport del rugby e del ciclismo e della pallacanestro SONO PREVALENTEMENTE AEROBICI, le persone svolgendo questi sport altrettanto affaticanti, possono respirare sufficientemente, evitando in questo modo le frequenti desaturazioni, per questo motivo I CICLISTI, I GIOCATORI DI RUGBY E DI PALLACANESTRO SONO IMMUNI ALLA SLA.
Una ragazza in questo forum, mi ha fatto notare che, al contrario di quello che pensavo, anche alcuni portieri dello sport del calcio si sono ammalati della SLA, è vero, non avevo considerato gli allenamenti, questi allenamenti possono essere molto intensi, talvolta ho potuto verificare che l'allenatore concede poco respiro al portiere, obbligandolo ad un continuo esercizio affaticante, impedendogli in questo modo la risaturazione del sangue,
verificandosi quindi anche in alcuni portieri le continue desaturazioni proprio durante gli allenamenti.

Certo Lucaleo, tutte le cellule del corpo si azionano all'unisono tramite le membrane cellulari, le quali, essendo polarizzate, si eccitano e vibrano generando gli impulsi elettrochimici che determinano tutte le funzionalità del corpo.
La domanda, cos'è che produce le vibrazioni delle membrane cellulari?
Non me ne vogliate, però io continuo a pensare che, le membrane cellulari vibrano a contatto dell'ossigeno liquido paramagnetico.

Questo spiegherebbe per esempio, anche l'invecchiamento più o meno rapido, perchè, quando non esercitiamo regolarmente il nostro sistema cardiovascolare, l'afflusso, e quindi l'ossigenazione per tutte le cellule del corpo sarà peggiore, causando il più rapido deterioramento delle cellule.

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Lucaleo
Nuovo Arrivato



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Inserito il - 10 maggio 2011 : 21:38:23  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di Lucaleo Invia a Lucaleo un Messaggio Privato
Visto che i dati scientifici non ti convincono, andiamo per esperienza personale:
ho praticato per 15 anni della mia vita pallacanestro, ma ho giocato anche a rugby e, come quasi per tutti, le partite di calcio non sono mancate. Ti assicuro che il tipo di lavoro muscolare e cardiovascolare che si fa nella pallacanestro e nel calcio sono estremamente simili: scatti fulminanti, salti, momenti di ritmo meno intenso, pause ecc ecc.
Per quanto riguarda il rugby, alla parte della corsa, degli scatti, dei momenti di tregua devi aggiungerci le mischie ordinate e non e le tuch, tutti momenti di intenso sforzo anaerobico (che più anaerobico non si può).
Le cellule non si attivano tutte all'unisono, molte mantengono il proprio potenziale relativamente costante durante la maggior parte della propria vita e usano variazioni della concentrazione ionica per regolare canali e per il signalling intracellulare (vedi ruolo del Ca++), altre sono in grado di invertire questo potenziale e di condurlo sulle proprie membrane. E non è questa vibrazione di cui parli a generare il segnale, ma le correnti elettriche in entrata e in uscita (qui ti rimando alla biofisica). Sull'ossigeno paramagnetico a cui sei tanto affezionato, più che dirti quali sono le condizioni fisiche in cui è liquido non sappiamo che dirti.
Sulle relazioni tra invecchiamento cellulare e attività fisica ti addentri in un campo molto vasto e affascinante, per dirti solo un paio di cose:
l'attività fisica unita alla restrizione calorica aumentano l'espressione dei sistemi di detossificazione delle specie reattive dell'ossigeno (ROS) (proprio derivati dall'O2) ad esempio attraverso l'espressione della SIRTUINA3. E ci sono una miriade di altri meccanismi biomolecolari da chiamare in gioco.
Se hai questo vivo interesse per le scienze della vita buttati a capofitto nello studio di queste: siamo nell'era della condivisione delle informazioni, di libri e trattati ne trovi quanti ne vuoi, di persone che rispondono alle eventuali domande pure (basta che dai un occhiata al forum). Vedrai, cambierai molte idee...
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Fronzi
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Città: Ancona


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Inserito il - 11 maggio 2011 : 04:42:47  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di Fronzi Invia a Fronzi un Messaggio Privato
Ti ringrazio sinceramente Lucaleo.

Interessandomi alla scienza divulgativa, e, avendo avuto quelle che considero delle intuizioni, mi sono appassionato a questa ricerca.

Vorrei ora indicarti una mia riflessione che riguarda la combustione.
Per la produzione di un fuoco, è indispensabile un combustibile, un'innesco e il COMBURENTE.
Quindi possiamo dire che, essendoci una materia infiammabile come la benzina, o altre materie, una qualsiasi scintilla, e soprattutto il comburente ossigeno, può verificarsi il fuoco.
In mancanza di uno di questi tre elementi non si verificherebbe nessun fuoco.

Considerando che l'ossiemoglobina è necessaria alle cellule per la respirazione, e, anche in presenza di desaturazione è comunque sufficiente, mi sono detto, per il verificarsi di un impulso elettrochimico generato dalle membrane cellulari, è indispensabile IL GLUCOSIO, il quale è l'energia per le cellule, poi è necessario L'INNESCO prodotto dalle membrane cellulari, e, per generare l'impulso elettrochimico è indispensabile il "COMBURENTE" OSSIGENO LIQUIDO PARAMAGNETICO.
Questa riflessione mi ha suggerito che, in mancanza del comburente ossigeno liquido nel sangue, le membrane cellulari non potrerebbero generare nessun impulso elettrochimico.
Quindi ho pensato che in presenza di desaturazione di ossigeno, si verifica anche e soprattutto la carenza dell'ossigeno liquido nel sangue, causando un danno alle cellule neuronali, le quali intuisco che inizialmente si disattivano, e in seguito, se le frequenti desaturazioni di ossigeno continuano, si deteriorano progressivamente causando la progressiva atrofia muscolare che indica la SLA.
Lucaleo vorrei conoscere il tuo parere riguardo a questa possibile realtà: se in uno studio pilota ai pazienti con la SLA, si somministrasse un farmaco che rallenta la frequenza cardiaca, sono certo che si osserverebbe un significativo rallentamento della malattia neuromuscolare.
Infatti, come ho gia avuto modo di scrivere, essendomi consultato anche con i cardiologi, ad una frequenza cardiaca più bassa, corrispondono ondate di sangue-ossigeno più efficaci (maggiore quantità) in tutto il corpo.
Il cervello in questo modo beneficerebbe di una migliore ossigenazione, la quale sarebbe un'aiuto straordinario per le cellule neuronali che subiscono la carenza dell'ossigeno liquido, questa migliore ossigenazione permetterebbe un'ulteriore sopravvivenza ai motoneuroni, indicando inequivocabilmente la causa della SLA.

Non pensi anche tu Lucaleo che L'ANAEROBIOSI E' MAGGIORE NELLO SPORT DEL CALCIO, (corrono di più) piuttosto che nel rugby, nella pallacanestro, o facendo ciclismo?





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