Politiche e management della ricerca

Inside Research

10 agosto 2007 - 14:05

Scaffali di sangue

“Guardo spesso la televisione. Ogni tanto l’accendo anche.”
Groucho Marx

Editoria ScientificaLe librerie sono un pò come la televisione di Groucho. Nel senso che un giro in libreria è sempre istruttivo, anche se non si legge nulla. Scorrere i titoli dei libri, la loro disposizione e catalogazione sugli scaffali racconta più di molti ponderosi saggi sull’editoria.
Ieri, ad esempio, ho fatto  un giro in una nota mega-libreria di Firenze. Sul reparto Scienza e Medicina di solito mi soffermo poco (con il lavoro che faccio è come se un operaio della Italsider passasse il tempo libero a visitare impianti siderugici) ma abbastanza da dare una Groucho-occhiata agli scaffali.
Dei titoli in evidenza, un buon venti per cento era ciarlataneria varia, esaltante i poteri dei fiori di Bach, metodi infallibili per guarire dal cancro, o il prodigio della creazione. E questo è normale, direi quasi fisiologico.
Trovo invece  inquietante il fatto che per un buon terzo, i restanti libri sembravano avere l’unico scopo (peraltro meritevole) di mettere in guardia il lettore sui pericoli dei titoli suddetti, confutando superstizioni e ciarlatenerie in nome della buona scienza.
Se a questi aggiungiamo i tomi su scienza e fede di un noto fisico siciliano,  che da soli occupano quasi uno scaffale, possiamo dire che buona parte di  quel reparto era monopolizzato da una silente ma  sanguinosa battaglia a colpi di inchiostro. Da una parte fanatici e baciapile, con le loro strampalate teorie, dall’altra i paladini della scienza: ognuno armato di  lunghi capitoli miranti  a  parare e confutare, punto per punto, le argomentazioni degli avversari.
Intendiamoci, non sto dando un giudizio critico nei confronti dei singoli libri. Quello che mi inquieta è constatare come, anche sul piano della divulgazione, gran parte degli sforzi (a giudicare dalla produzione libraria) sembrano ormai diretti ad uno sterile  confronto fra scienza e fede.

In questa silenziosa pugna, le vittime collaterali sono i veri appassionati di scienza, quelli che  in un libro di divulgazione  (e non solo) cercano cibo per  la mente curiosa,  e invece trovano gli scaffali pieni di polemiche millenaristiche.
Come accade troppo spesso, il  libro di divulgazione più interessante l’ho trovato in un altro reparto (economia)The Box: la Scatola che ha cambiato il mondo” di Mark Levinson è la storia del container, un prodotto della tecnologia (oggi diremmo bassa tecnologia) che ha cambiato il mondo almeno quanto i voli aerei e  internet.
Una storia che mi ha illuminato su un aspetto  per me sconosciuto, nel bene e nel male, del progresso. Esattamente quello che mi aspetto da un buon libro di divulgazione.

Tags: editoria, evoluzione, religione
27 giugno 2007 - 12:07

Il museo di Adamo ed Eva

Creazionismo
Al mio primo giorno di scuola la maestra ci raccontò la sua versione dell’evoluzione, parlandoci di Adamo ed Eva. Tornai a casa con le idee un pò confuse e raccontai ai miei genitori che quel giorno avevo imparato il nome del primo uomo: “Amedeo”.
Si vede che già  allora non ero tagliato per credere al creazionismo.
O forse sono stato semplicemente fortunato: il pensiero catto-creazionista della mia rurale maestra era debole e poco strutturato, poco più di una raccolta di aneddoti biblici da parrocchia di campagna. Non abbastanza, comunque, da fare presa sulla mente credulona  ma non stupida di un seienne.
Non sarà  così invece per le frotte di poveri, innocenti infanti che verranno trasbordati da compiacenti insegnanti a visitare il  Giardino dell’Eden, a esplorare la Caverna delle Sofferenze e  a vedere i terribili effetti della Caduta dell’Uomo.
Sono queste alcune delle eccitanti sale  che grandi e bambini potranno attraversare nel Museo della Creazione, un monumento da 27 Milioni di dollari al delirio antiscientifico da poco inaugurato a Petersburg, nel Kentucky (dove altro poteva sorgere il museo dei creazionisti, se non nello stato USA dove la “teoria” della creazione divina viene insegnata accanto a quella di Darwin?).
Il percorso del museo è studiato alla perfezione per essere una copia dei veri musei scientifici, una sorta di versione pirata del Natural History Museum dove tutto è fatto per convincere i visitatori che la teoria di Darwin è una buffonata, e che solo la Bibbia  può spiegare il mondo così come lo conosciamo oggi.
La manipolazione mentale è una questione di metodo.
Cosa sarebbe successo se  invece delle poco convincenti argomentazioni della maestra, peraltro prontamente smentite nel sussidiario, mi avessero portato a fare un giro al museo della creazione? Cosa sarebbe successo se leggendo il sussidiario avessi trovato la “teoria” creazionista spiegata accanto a quella darwiniana- e con pari dignità  scientifica?
Sarebbe arrivato il mio cervellino di seienne a capire che c’era sotto una fregatura ben organizzata? Probabilmente no. Ci sarei cascato.
E’ per questo che provo un pò di pena quei poveri  bambini che entreranno con le loro maestre nel biblico museo del Kentucky.

Tags: creazionismo, Darwin, evoluzione, evoluzionismo, religione