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Rilassarsi con l’aspirapolvere, e altri cento modi per resettare il cervello

“Sonata in phon maggiore”, “Suono di un aspirapolvere”“Rumore bianco-dentro ad un areoplano”, “puro suono di ventole del pc: relax!”. Non sono i nomi di tracce di musica elettronica sperimentale, ma titoli di video che su Youtube vantano più di un milione di visualizzazioni. Il loro successo è dato dagli effetti terapeutici che i rumori emessi da alcuni elettrodomestici e apparecchi elettrici riescono ad avere su molte persone. Infatti questi sono capaci di emettere le tre tipologie di rumore che più deliziano l’orecchio umano.
Uno di questi è il rumore bianco, nome convenzionale sotto il quale si classificano tutti i suoni caratterizzati da uguale energia, o volume, sulle varie frequenze (spettrogramma piatto), che risultano avere tutte la stessa ampiezza. Per la sua “brillantezza” il rumore bianco puro non è particolarmente rilassante, ma serve a coprire altri tipi di rumori molesti come quelli generati dal traffico, dallo sferragliamento, dal tintinnìo. Aiuta a concentrarsi, è usato negli apparecchi acustici come terapia per chi soffre di acufene, e talvolta per provocare allucinazioni uditive. Assomiglia al rumore prodotto da una tv non sintonizzata o dalle frequenze radio AM. Tutto ciò è però da prendere con cautela, poiché non essendo nella pratica realmente esistente (nulla è in grado di generare uno spettro uniforme per tutte le frequenze), ci sono innumerevoli tipi di rumore classificabili come “white noise”. Anche quelli emessi da aspirapolvere, phon, ventole del pc, motori di condizionatori d’aria. In America c’è chi ne ha fatto un business, creando delle macchine generatrici di questo suono chiamate “Sleep Mate”.
Per chi ama invece la dolce armonia dell’acqua, lo scroscio delle cascate, o la melodia delle onde del mare, troverà rigenerante il rumore rosa, presente in natura e dalla struttura frattale, né casuale né prevedibile. È molto rilassante ed è usato per le musiche d’ambiente, e per accordare i sistemi sonori. A metà fra il white ed il pink, c’è il “brown noise”, con una grande quantità di basse frequenze. Suono tipico del tuono e del cammino casuale, che in analogia con il nome, vive della leggenda di poter essere coadiuvante nella lotta alla stitichezza.
Un fenomeno, una fascinazione, quella per i “noises” tanto diffusa quanto poco studiata. Sul web molti ne parlano come si farebbe per una perversione o un feticismo, in realtà sono diverse le teorie, poco scientifiche, secondo le quali questa non-musica risulta rilassante, ipnotica, soporifera. La ripetitività di questi suoni costituisce una “non-informazione” per il cervello, che automaticamente si allontana da pensieri complessi, e va in “standby”. Per alcuni, tendiamo involontariamente a cercare motivi sonori familiari in mezzo alla casualità. Ciò infatti, riporterebbe alla mente ciò che il feto ode nel grembo materno. Teoria supportata dall’effetto narcotizzante che ha su bambini e cuccioli. L’ unico svantaggio è che questi rumori “buoni” riescono a coprire una vasta gamma di altri “malvagi”, tranne… i bassi. Quindi nulla da fare con il vicino appassionato di drum&bass: dovrete insonorizzarvi la casa, o passare alle maniere forti.

Maria Pia Montemitro

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Scritto da Maria Pia Montemitro Pubblicato il 6 giugno 2012

 

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3 Commenti »

  • Lara dice:

    Io mi sentivo sotto ipnosi pure nella macchina della risonanza magnetica -_-
    Ma quello che proprio non sopporto è il tic tac delle lancette: se c’è una sveglia così in giro per casa io la sento pure a diverse camere di distanza e non ho pace finchè non tolgo le pile :D

  • Camilla dice:

    Grazie Maria Pia,

    ora capisco perchè in una app per smartphone che ho appena scaricato, oltre a tantissimi suoni della natura (rumore rosa), ci sono anche “white noise”, “brown noise”, il rumore del ventilatore e tanti altri.

    Al mio orecchio parevano schifezze, ma si vede che su altre persone funzionano!

    Sperimenterò la app sul bebè in arrivo, vediamo se qualche rumore di questi riuscirà davvero a rilassarlo!

    :)

  • Federico dice:

    Hm…