Home » Esperimenti bizzarri

Lavati le mani! …Che non cambia niente

Lavati le mani! Quante centinaia di volte abbiamo sentito questa frase? Ricordo com’è iniziato il corso di microbiologia all’Università: “I microbi sono fuori di voi, sono dentro di voi, sono dappertutto”. Nonostante  nessuno sia fuggito urlando di fronte a questa frase, sappiate che là fuori ci sono legioni di microbi cattivi pronti a farvi a polpette.

Anche dopo esservi lavati le mani.

Quanti batteri e consanguinei abbiamo sulle mani? Troppi! Provare per credere.

Quanti batteri e consanguinei abbiamo sulle mani? Troppi! Provare per credere.

Nel preparare del materiale per i miei prossimi articoli dedicati alle metodiche di laboratorio (e anche per lavorare, btw :P) ho rovinato la piastra di Petri che vedete in figura. Notate quel “cerchio” in basso a sinistra? E’ un buco – che ho fatto prendendo con poca grazia la Petri pensando che il terreno in essa contenuto si fosse solidificato. Mi spiaceva buttarla, per cui ho preferito impiegarla per scoprire quante bestiacce potessero rimanermi sulle mani dopo averle lavate. Ci ho quindi posato su le dita e ho messo il tutto ad incubare a 37 °C per una notte.

After

Non c’è che dire: forse lavorando tutto il giorno coi guanti di lattice l’igiene può essere più dura da riconquistare, ma non pensate che le cose che tocchiamo tutti i giorni siano molto più pulite. Meditate, gente, meditate!

Piermatteo

 

Noticille a piè pagina:

Nel terreno solido della piastra potevano crescerci tante cose, ma non proprio tutto. Non contemplo i microrganismi anaerobi obbligati (cioè che rifuggono la benchè minima quantità di ossigeno) nè gli psicrofili (microrganismi amanti del freddo) nè i termofili nè gli ipertermofili: gente che comunque difficilmente potrebbe vivere sulle vostre mani (se non in forma di spora, magari).

Questo è un post abbastanza “leggero” e non contemplo nemmeno dei replicati, una statistica del numero delle colonie, non commento sulla riproducibiità (La qualità dell’aria? Il sapone utilizzato? L’acqua usata per lavarmi le mani? La temperatura dell’acqua? Il tempo di lavaggio? Il numero di passaggi? Il grado di contaminazione della carta del bagno che ho usato per asciugarmi? Le attività svolte prima? eccetera), e non farò  nessun tentativo di identificare le bestiole presenti sulla piastra stessa: mentre scrivo (e mentre leggete) già riposano sul fondo di un Ecobox (un affare per i rifiuti biologici).

Tag:, , , , , , ,

Scritto da Piermatteo Barambani Pubblicato il 21 ottobre 2013

 

Se ti é piaciuto questo articolo, rimani aggiornato:
seguici anche su Facebook!

Commenti chiusi.