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Via Lattea contro Andromeda: combattete! (Avete mai visto uno scontro tra galassie?)

Ordine, regolarità, costanza, uniformità. Se ci sono dei principi con cui l’Universo si è plasmato… sappiamo per certo di non doverli cercare tra questi.

Fra un po' di tempo, la notte sarà un po' meno... notte. Fonte immagine: Hubble

Fra un po' di tempo, la notte sarà un po' meno... notte. Fonte immagine: Hubble

La storia dell’Universo e la storia della nostra Galassia (e se volete la storia di un po’ tutto quello che vi viene in mente), nonostante l’ordine apparente, non riflettono per nulla la natura apparentemente pacifica del nostro cosmo. Un po’ come abbiamo la percezione erronea che il clima del nostro pianeta sia in un equilibrio perfetto ed imutabile, potremmo essere portati a pensare lo stesso dell’aspetto del cielo notturno: un po’ come un nomade del deserto che si fa l’idea di un torrente osservandone una immobile istantanea. Certo, sappiamo tutti che la nostra stella non sarà lì per sempre a fornirci aggratis radiazione luminosa suddivisa per nostra convenienza in un portfolio variegato di lunghezze d’onda (più precisamente: calore, luce, scottature estive), ma sbagliamo se riteniamo che la trasformazione del Sole in una gigante rossa sia il solo major event che ci riserva il futuro.

Come ben sapete, l’universo che si espande allontana ogni galassia sempre di più da ogni altra; questo però è vero su larga scala: su piccola scala – nonostante l’espansione cosmica – le galassie, con i loro moti propri, possono vincere l’espansione dello spazio e possono avvicinarsi (o allontanarsi) fra loro per inerzia. Come se un maleducato scendesse da una scala mobile che si muove in salita: nonostante l’espansione cosmica (il moto contrario della scala mobile e gli insulti) la galassia si sposta per i fattacci suoi*.
Ebbene, nel nostro piccolo intorno, le galassie che ci stanno vicine non si stanno tutte allontanando da noi: quella più grossa (più della Via Lattea stessa), la Galassia di Andromeda, si sta avvicinando alla ragguardevole velocità di circa 300 km al secondo. Recentemente, i ragazzi del telescopio Hubble hanno confermato che la suddetta non si sta solamente avvicinando a noi, ma non sta nemmeno puntando da qualche altra parte: ci sta proprio venendo addosso diretta! Questa collezione di miliardi di stelle si trova a circa 2 milioni e mezzo di anni luce da noi; poiché ci stiamo reciprocamente avvicinando ad una velocità di circa un millesimo della velocità della luce, ne consegue che inizieremo la collisione con Andromeda fra circa tre miliardi di anni. Chi si aspetta un botto coi fiocchi rimarrà però deluso: le stelle che compongono la Via Lattea e Andromeda sono così distanti le une dalle altre che la probabilità di una collisione diretta tra loro è risibile (un po’ come le centinaia miliardi di neutrini che vi stanno attraversando mentre leggete, che passano tra elettroni e nuclei come se questi non ci fossero). Le stelle verranno semplicemente sradicate dalla loro orbita e rimescolate per ottenere una nuova galassia più grande. Questo processo non è così inusuale: sempre dai ragazzi di Hubble la paleoarcheologia stellare” ci conferma come la stessa Via Lattea si è formata in questo modo.
Che dire: ci rimangono solo pochi miliardi di anni per godere della nostra cara, vecchia (vecchissima!), amata via Lattea prima che venga rimescolata dentro la galassia di Andromeda.

E man mano che questo succederà, il cielo notturno diventerà uno spettacolo sempre più bello da osservare.

Piermatteo


Noticine a piè pagina:

* Questo succede naturalmente anche a dimensioni cosmiche, solo che l’espansione fra due punti MOLTO distanti tra loro aumenta le distanze tra questi due punti ad una velocità che rende risibili le velocità individuali degli oggetti.

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Scritto da Piermatteo Barambani Pubblicato il 13 giugno 2012

 

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3 Commenti »

  • Camilla dice:

    3 miliardi di anni e la nostra galassia non sarà più la stessa.

    Circa 3 miliardi di anni è anche l’età della vita sulla terra.

    E noi umani? siamo un puntolino microscopico nel mezzo, sia per dimensioni che come tempo di permanenza.

    E chissà quanto ci resta… :)

    • Giovanni Argento dice:

      3 miliardi di anni sono un tempo più che sufficiente, credo, per conquistare un altro sistema solare… :)
      comunque, se tratteremo il prossimo mondo come stiamo trattando questo, forse è meglio se ce ne restiamo qui, e ci estinguiamo.
      Certo, mi dispiacerebbe per gli opossum, e tutti quei buffi animaletti che perirebbero con noi… a meno di una mega arca spaziale stile noè, ma questa volta galattica :)

  • Supercapra dice:

    Ma che mega arca di noe, basterà una chiavetta usb dove saranno memorizati tutto il dna di tutte le specie conosciute. magari anche per gli umani, io riccone mi compro il passaggio del mio Dna verso Nova Terra o heart two