Il museo dei vampiri che sbriluccicano: quando l’archeologia diventa Pop
Indiana Jones ha sicuramente rivoluzionato l’immagine dell’archeologia: altro che i vasi degli Achei dell’Alberto Angela interpretato da Guzzanti: manufatti in grado di scatenare la furia divina, antichi cavalieri templari vivi da troppi anni, riti proibiti con cuori che vengono strappati dai petti e “noi in Austria salutiamo così”.
Perchè l’archeologia vera deve essere diversa? Questo è più o meno quello che devono aver pensato gli archeologi bulgari che a Sozopol hanno dissotterrato dei vampiri. Proprio quelli che non possono stare al sole perché sbrilluccicano.
Al museo nazionale di Storia a Sofia sono in mostra due scheletri, appartenuti a due poveri malcapitati che sono stati seppelliti quasi 800 anni fa. Per qualche ragione, i loro concittadini avevano buone ragioni per ritenere che potessero tornare dal mondo delle ombre per tirar loro i pollicioni nel sonno: per questo, hanno ritenuto conveniente infilare nel petto degli sfortunati un bel pezzo di metallo… a scopo preventivo.
Dello stesso periodo è anche l’usanza di infilare nella bocca dei cadaveri dei mattoni (!), per sfavorire il loro ritorno come vampiri. Questi “rimedi della nonna” per evitare spiacevolezze post-mortem nascono naturalmente dalla scarsa conoscenza di come si decompone un cadavere. Ah, se nel Medioevo avessero letto il nostro blog!
Da ultimo, vi segnalo questa cosa che ho trovato su faccialibro: non dimenticate di rinforzare le inferriate delle vostre finestre.. non si sa mai!
Piermatteo
Tag:Achei, Alberto Angela, archeologia, cadaveri, cavalieri templari, Corrado Guzzanti, credenze popolari, medioevo, morte, museo nazionale di Storia, non-morti, Pop, scheletri, Sofia, Sozopol, Twilight, vampiri
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