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La vita, lo spazio e tutto il resto: bizzarrie del cosmo a puntate [parte IV]

Come ogni viaggio che si rispetti, prima o poi si arriva da qualche parte. Siamo partiti dal Sole, abbiamo limonato sulla Terra e combattuto tra Marte e Giove. Ora è il momento dei pianeti “radioattivi” (di nome, perlomeno) e del pianeta strano per antonomasia:

Saturno
Gli anelli di Saturno non hanno davvero bisogno di presentazioni: somigliano a delle sottilissime lame conficcate in una palla, e sono composte da frammenti ghiacciati microscopici, ma in alcuni casi grandi fino a un metro. Attorno gli ruotano una sessantina di lune diverse: solo una trentina di queste ha un nome vero e proprio, e la più famosa è Titano (tutte le altre hanno sigle per niente facili da ricordare). Dev’essere un bel casino, essere romantici su questo pianeta.
Tra l’altro, il cosiddetto Signore degli Anelli gira su sè stesso così velocemente che i suoi poli sono schiacciati: vortica e vortica fortissimo, ed avendo una densità molto scarsa si deforma molto facilmente. Anzi, la cosa curiosissima è che è così poco denso che è più leggero dell’acqua: se esistesse un oceano così immenso da contenere Saturno, questo galleggerebbe senza problemi.
Se poi vi piacciono i misteri, vi stupirà che su questo pianeta c’è un enorme qualcosa a forma di esagono: lo hanno fotografato negli anni anni ’80 le due sonde del Programma Voyager, nei pressi del polo Nord. Perchè esista una bizzarria del genere, però, non si sa ancora.

Urano
O, per meglio dire, il pianeta del dubbio. Sì, perchè Urano al contrario dei pianeti a noi più vicini non è granchè visibile ad occhio nudo, ed è stato il primo pianeta ad essere scoperto con un telescopio. Ora, immaginatevi scienziati del passato, contenti di conoscere tutti e sei i pianeti del Sistema Solare: dopotutto alcuni sono noti da centinaia di anni, e altri addirittura da millenni. All’improvviso arriva un tizio qualunque con un tubo di metallo, e vi dice che “là fuori c’è ancora qualcosa che prima non si vedeva, un pianeta nuovo”. Fino ad allora, nessuno aveva mai pensato che potessero esistere altri pianeti; da quel momento in poi, nessuno poteva più essere sicuro di niente.
Ma se pensate che le stranezze si fermino qui, vi sbagliate di grosso: Urano infatti è talmente inclinato che in pratica rispetto alla Terra è sdraiato. Detto più semplicemente: il suo equatore è in verticale, mentre la linea che attraversa il polo Nord e il polo Sud è totalmente in orizzontale rispetto al nostro pianeta.
E’ così distante dal Sole (19 volte piu’ della Terra!) che, a quella distanza riceve solo lo 0,3% della luce; niente abbronzature facili, insomma. Per fare un giro completo ci mette 84 dei nostri anni terrestri, e quindi da quando è stato scoperto ha fatto soltanto due giri e mezzo.
Ah, un’altra cosa. Urano ricorda ovviamente l’Uranio, l’elemento chimico radioattivo; c’è un altro pianeta che ricorda un elemento radioattivo, ed è Plutone (dal Plutonio). Sulla tavola periodica, tra Uranio e Plutonio c’è un altro elemento chimico, e si chiama Nettunio. Ora, provate a indovinare come si chiama il pianeta che sta in mezzo tra Urano e Plutone? Esatto, Nettuno!

Nettuno
Questo pianeta è quasi gemello di Urano. La sua Luna più famosa si chiama Tritone, e fu scoperta quasi subito. Nessuno degli altri 12 satelliti che ha, invece, fu scoperto prima del XX secolo. Su Nettuno soffiano i venti più forti di ogni altro pianeta nel Sistema Solare: sono state misurate raffiche a velocità superiori ai 2100 km/h.
Nel 1989 la sonda Voyager 2 fotografò all’emisfero Sud del pianeta una Grande Macchia Scura, simile alla Grande Macchia Rossa di Giove; la temperatura delle nubi più alte è di circa -218 °C, una delle più fredde del Sistema solare. Eppure, la temperatura al centro del pianeta è comparabile a quella che c’è sulla superficie del Sole.

… e Plutone?
Per chi negli ultimi anni fosse stato distratto, Plutone non è più un pianeta del Sistema Solare dal 2006. E’ stato declassato a “pianeta nano” dall’Unione Astronomica Internazionale, e ora il suo nome ufficiale è 134340 Pluto. Esatto, come il cane di Topolino. Eppure all’inizio fu il contrario: era il cane ad essere stato chiamato Pluto in onore del pianeta appena scoperto.
Poi, anche se ricorda il Plutonio radioattivo, in realtà il nome originale di questo pianeta si riferiva all’omonimo dio dell’Oltretomba, che fa bene il paio con i satelliti che gli girano intorno: Caronte, Notte, e Idra. Caronte, omonimo del traghettatore infernale della Divina Commedia, è così grande che praticamente è una sorta di gemello di Plutone: alcuni astronomi preferiscono addirittura considerarli un “sistema binario”, piuttosto che un pianeta e il suo satellite, visto che entrambi girano attorno a un centro di gravità comune. Centro di gravità che non sta all’interno di uno dei due pianeti, ma all’esterno: se ci si potesse sedere nel vuoto per osservarli, in un punto a metà (più o meno) tra Caronte e Plutone, questi due ci girerebbero intorno come se fossero seduti su una giostra.
In ogni caso, non tutti sono contenti che Plutone sia stato declassato. Nel 2009 lo Stato dell’Illinois ha votato una legge che gli restituisce lo status di pianeta, anche se non si capisce con quale autorità astronomica. Questo perchè proprio in Illinois è nato lo scopritore di Plutone, Clyde Tombaugh.

 

Bene, il nostro viaggio attraverso le meraviglie del cosmo è terminato. Abbiamo solo sorvolato qualche briciola delle meraviglie che si nascondono là fuori, e anche se ci fossimo dilungati per diecimila post non avremmo parlato che di uno spicchio di questa straordinaria meccanica celeste. Se però vi abbiamo lasciato anche solo la voglia di guardare alle stelle con occhi un po’ diversi, o se abbiamo migliorato di una virgola le vostre limonate al chiaro di Luna (quale delle tante, non saprei dirlo… ;) ), tutta questa fatica sarà stata ampiamente ripagata.

 

Le altre puntate:
parte Iparte IIparte III

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Scritto da Giovanni Argento Pubblicato il 20 luglio 2011

 

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4 Commenti »

  • Quel Taglietto Sul Palato dice:

    Approposito al “buco” esagonale su Saturno, il tutto è stato spiegato!
    E’ semplicemente una struttura esagonale creatasi in un fluido (in questo caso l’atmosfera): è un fenomeno che si verifica in presenza di determinate condizioni, tipo un certo rapporto tra velocità del fluido, densità e correnti opportunamente angolate.
    Sulla terra questo non succede perchè appunto non ci sono le condizioni adatte.
    La comprensione di questa cosa ha per altro permesso agli astronomi di capire come è composta l’atmosfera del pianeta, ma soprattutto come circolano i venti alle varie latitudini.

    C’è inoltre su youtube un video che riproduce il fenomeno in laboratorio! :)
    http://www.youtube.com/watch?v=8eH8dJgJG-c&feature=player_embedded

  • Giovanni Argento dice:

    Grazie mille per la segnalazione!
    il video e’ tremendamente affascinante… :)