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Omeopatia: quanto è dinamica l’acqua? Ve lo dimostriamo noi!

Cari amici pro oppure contro i principi dell’omeopatia, OMg!Science! oggi vi presenta un pezzo di vera e propria ricerca scientifica, condotta per voi e pubblicata in esclusiva qui sul nostro blog!

Ciò che leggerete e vedrete nelle prossime righe (e nel filmato più in basso) è uno studio di dinamica molecolare di un campione di acqua, in cui è immerso uno ione potassio (le molecole d’acqua sono colorate in bianco e rosso, lo ione potassio è rappresentato come una pallina verde). Come saprete, tanti integratori alimentari contengono potassio, ione essenziale per innumerevoli processi metabolici alla base della vita come la conosciamo. Nel nostro esperimento al computer, basato sulle leggi della chimica fisica che descrivono le soluzioni acquose, il nostro ione potassio si muove senza sosta da un punto all’altro della nostra scatolina d’acqua, mosso dagli urti tra le molecole (tipici di campioni a temperatura diversa dallo zero assoluto… nel nostro caso la temperatura del campione è 25 gradi centigradi).

Ora, se l’impianto teorico alla base dell’omeopatia fosse corretto, ci si aspetterebbe che lo ione potassio, viaggiando nella nostra scatola d’acqua, crei man mano strutture che si conservano nel corso del tempo (ovvero nel corso dello svolgimento del nostro video), e che sarebbero poi in grado di riprodurre la funzione biochimica dello ione potassio perfino in assenza di quest’ultimo… voi siete in grado di vedere tali strutture di molecole d’acqua? Siete in grado di vedere dell’ordine in questo continuo movimento completamente casuale di molecoline di H2O?

Noi, spiace dirlo, non ci riusciamo proprio, e forse anche il nostro ione potassio la pensa allo stesso modo. In attesa che quest’ultimo ione diventi intelligente tanto quanto la ben più famosa particella di sodio e cominci a parlare e a dirci il suo punto di vista, speriamo di avervi illuminato almeno un po’!

p.s. per vedere al meglio lo ione è necessario mettere il video a tutto schermo, oppure usare una forte dose di immaginazione.

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Scritto da Pepito Sbazzeguti Pubblicato il 17 giugno 2013

 

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