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vitamina eCcì!

Hai l’influenza? La mamma ti fa una bella spremuta d’arancia. Sai, per la vitamina C. Hai il raffreddore? Vai in farmacia e trovi decine di farmaci antinfiammatori con la stessa piccola molecolina, che gli esperti chiamano “acido ascorbico”*. Eppure la vitamina C non fa passare il raffreddore, non cura l’influenza, non abbassa la febbre nè migliora alcun altro sintomo. Allora perché tutti dicono che fa bene, perché é dappertutto?
La storia è curiosa, e arriva da un pazzo errore di uno dei più grandi scienziati di tutti i tempi, Linus Pauling. Premio Nobel per la Chimica nel 1954, fu lui a scoprire con un semplice esperimento che i globuli rossi di chi era malato di anemia falciforme erano strani, diversi, e che la loro forma era causata dai difetti di una proteina. Questo aprì la strada alla moderna genetica molecolare. Pauling vinse anche un Premio Nobel per la Pace nel 1962, per il suo impegno contro le armi nucleari. Insomma, un grand’uomo sotto tutti i punti di vista: ed è forse per questo che nessuno si azzardò a contestarlo, sulla storia della vitamina C.
Pare che Pauling fosse spesso colpito da raffreddori, che divennero ben presto cronici. Era frustrato (chi non lo sarebbe?), e volle applicare il metodo scientifico per trovare qualcosa che lo facesse stare meglio. Iniziò così a sperimentare su se stesso mega-dosi di diverse vitamine, finchè un giorno il suo raffreddore passò. Poi gli tornò, certo, d’altronde era cronico: ma tanto bastò perchè Pauling trovasse nella vitamina C la panacea del suo male. E ci scrisse libri, e articoli. Nessuno lì per lì lo poteva contestare: se un doppio Premio Nobel dice qualcosa sulla scienza probabilmente sa il fatto suo, no?
Eppure negli ultimi anni sono stati fatti molti studi per cercare di capire se la vitamina C fosse davvero efficace contro il raffreddore. Quasi tutti sono concordi: serve a pochissimo (un esempio è “Vitamin C for preventing and treating the common cold”. http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/17636648/). Ma nonostante la letteratura scientifica sia piuttosto chiara in proposito la leggenda di Pauling continua a resistere, complice anche la saggezza popolare. Quindi, le mamme continuano a fare le spremute ai loro bambini. Non c’è niente di male, sia chiaro. Il vero problema è che le aziende farmaceutiche, per assecondare la saggezza popolare e vendere i loro prodotti, mettono la vitamina C anche dove non serve…

* Una curiosità: l’acido ascorbico (o ancora meglio: l’acido a-scorbico, con la “a” staccata) si chiama così perchè in passato si scoprì che era in grado di curare lo scorbuto. Lo scorbuto era una malattia tipica dei marinai, che restavano in alto mare per mesi e non potevano certo mangiare frutta e verdure fresche durante la navigazione. Niente frutta e verdura, niente vitamine: e niente vitamine per lungo tempo portano allo scorbuto. I sintomi della malattia consistono in emorragie gengivali, perdita di peso, dolori ai muscoli e alle ossa, e soprattutto irritabilità: da qui, una persona intrattabile viene anche definita “scorbutica”, anche se quasi più nessuno ricorda il significato originario della parola, della malattia e della vitamina.

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Scritto da Giovanni Argento Pubblicato il 22 aprile 2011

 

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2 Commenti »

  • Anto dice:

    Ma sul serio? Quindi l’ascorbato non è aggiunto alle formulazioni farmaceutiche per le sue proprietà antiossidanti??? io pensavo servisse solo da eccipiente e non da “p.attivo-leggendario” :P

  • La genesi dello spermatozoo-lampadina, e tutto quello che avreste voluto sapere su OMg!Science! | OMG! Science! dice:

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