La scienza è tutto un gioco imperiale del gatto col topo
Si sa, gli scienziati sono tipi eccentrici, così eccentrici che talvolta non sono nemmeno umani: talvolta sono dei mostri di intelligenza, talaltra sono proprio degli animali, e all'estremo opposto possone essere figli di esseri divini, discendenti della dea del sole. Per esempio, l'imperatore del giappone, Akihito, è uno scienziato. Non ci credete? Beh, leggete qui allora, ed anche qui. Akihito ha pubblicato, nel 2000 e nel 2008, due articoli che presentano risultati scientifici originali in ambito ittiologico (ovviamente). Sua altezza imperiale figura in entrambi i casi come primo nome tra i vari autori; d'altro canto, è lui il Capo! Tuttavia, considerando che di solito il primo autore è colui che, giovincello, ha fatto tutto il lavoro pratico, risulta difficile pensare che Akihito si sia messo a lavare la vetreria di laboratorio usata per ottenere l'agognata pubblicazione! Tale dubbio mi frullava nella mente anche l'anno scorso, quando improvvisamente mi sono trovato di fronte alla casa imperiale giapponese a Tokyo: visto che gli scienziati sono soggetti spesso affabili ed aperti al dialogo, mi sono detto: "Ora quasi quasi do un colpo di citofono ad Akihito, e gli chiedo chi ha fatto cosa in questi due studi". Sfortunatamente, un paio di guardie mi hanno energicamente impedito di arrivare a schiacciare il bottone. Cose da pazzi!
Bene, due articoli li ha scritti un blindatissimo imperatore, ma altri due, cari miei, li ha scritti un gatto. Eh sì, abbiamo un gatto-autore, avete letto bene! Si tratta in particolare di un bel siamese che tra il 1975 ed il 1980 si è occupato di questioni di fisica con un certo successo, visto il curriculum del tutto paragonabile a quello di Akihito. Il gatto siamese scienziato aveva un solo nome (Chester), ma visto che fu figlio di Willard, si firmo' sempre "F. D. C. Willard"; "F. D." sta ovviamente per Felis Domesticus. Bontà sua, il siamese ha voluto la collaborazione di un umano per il primo dei propri studi, tale professor Jack H. Hetherington; eccovi i link alle due pubblicazioni: qui e qui. Potrete notare che per la seconda invece, Chester ha preferito fare tutto da solo. Le malelingue dicono che l'articolo fu scritto da Hetherington, e non dal gatto. Io però non ho dubbi: il siamese con la sua furbizia bestiale ha raggiunto i risultati scientifici prima dell'umano collega, e l'ha battuto sul tempo anche in termini di pubblicazione!
E dopo il gatto, poteva forse mancare il topo? O meglio, il criceto? Certo che no, non poteva mancare... ma in questo caso l'animaletto scienziato non ha avuto alcuna mania di protagonismo, perchè il suo collaboratore è il premio Nobel per la fisica Andre Geim. Quindi il roditore, di nome "Tisha", ha accettato di buon grado di figurare quale secondo autore di un'importante ricerca che potete leggere qui. Chissà se all'editore della rivista è venuto qualche sospetto, leggendo il nome "H. A. M. S. ter Tisha" a fianco di quello di Geim, un noto burlone che oltre ad essere stato premiato dall'Accademia di Svezia, ha vinto anche un premio IgNobel per aver fatto levitare una rana...
In conclusione, cosa possiamo dire riguardo alla fauna che si diletta di questioni scientifiche? Beh, considerando l’età media di gatti e criceti, possiamo senz’altro affermare che gli animali riescono a diventare scienziati di successo ad un’età molto inferiore rispetto agli uomini. Inoltre, i loro preziosi servizi costano molto meno (un po' di mangime o cibo per gatti basta e avanza), ma di certo non vi è grossa differenza tra umani ed animali, in termini di competizione: criceto Tisha e gatto Chester, entrambi fisici di successo, si sarebbero senz'altro guardati in cagnesco, se solo avessero potuto incontrarsi. E probabilmente Chester avrebbe pensato di far fuori il criceto fisicamente con una bella zampata, proprio come tanti suoi colleghi umani che spesso si figurano la morte dei loro competitori, compiacendosene.
Tag:Accademia di Svezia, Akihito, Andre Geim, criceto, eccentrici, gatto, gatto siamese scienziato, IgNobel, imperatore del Giappone, intelligenza, Nobel, topo
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