Se lei lo giudica, lui sbaglia tutto. Ecco perché i maschi si schiantano guardando le belle ragazze
E’ innegabile che i maschietti e le femminucce siano diversi. Come da questa diversità nascano diatribe insanabili nel disperato tentativo di insabbiarla, e di come invece si dovrebbe valorizzare questa differenza per trarne tutti mutuale giovamento non è oggetto di questo articolo, che si occupa invece della dabbenaggine dei maschietti quando si trovano ad essere giudicati, anzi solamente osservati, da personcine dell’altro sesso. Che animaletti curiosi siamo!
I maschietti che stanno leggendo penseranno: ma questo traditore di cosa sta farneticando? Sto parlando della caratteristica prettamente maschile di andare col cervello in pappa nel tentativo di non sfigurare agli occhi di una bella donna (o presunta tale). Quanti cartelloni pubblicitari di intimo femminile sono stati ritirati dal mercato perché la gente (leggi: automobilisti maschi) si andava a schiantare contro i guardrail? La cosa si può dimostrare con un po’ di volontari (suddivisi in due gruppi: maschietti e femminucce) ed un innocuo test, come hanno fatto alcuni ricercatori olandesi.
Il test è semplice. Si tratta di pronunciare il colore di ciascuna parola in una sequenza come questa: verde giallo rosso blu viola azzurro nero*. Con un po’ di concentrazione, è facile rispondere correttamente; i parametri da tenere in considerazione sono la percentuale di risposte esatte date dai maschi e dalle femmine, e il tempo impiegato per svolgere il test completo, che di solito si allunga in caso di stanchezza o stress.
A questo punto ai candidati viene somministrato un altro test, completamente slegato: pronunciare davanti a una webcam delle parole, per un non meglio specificato “lip reading task“, ossia “esercizio di lettura delle labbra”. Ai partecipanti viene comunicato il nome della persona che li avrebbe osservati mentre si cimentano nella difficilissima e complicatissima prova di lettura (che effettivamente io avrei trovato difficilissima, dato che le parole erano in olandese; il fatto che lo studio sia stato svolto in Olanda può aver in qualche modo contribuito a diminuire la difficoltà per i partecipanti). Al termine di questo test, ai candidati viene sottoposto nuovamente il test delle parole colorate, ma questa volta devono eseguirlo sotto lo sguardo implacabile dell’operatore (o operatrice) remoto (remota).
Ebbene: semplicemente conoscere il sesso (senza aver mai sentito la voce nè visto una fotografia) della persona dalla quale i volontari erano osservati attraverso la webcam non ha avuto nessuna influenza sulle donne. Inutile dire che le performance degli ometti sono state pesantemente influenzate in negativo… ma solo se i maschietti sapevano di essere osservati da una femminuccia!
Piermatteo
Note per i più curiosi
* Specificamente, lo Stroop test.
In questa pagina lo Scientific American parla dello studio olandese, che si trova invece qui. Non è f-a-n-t-a-s-t-i-c-o il titolo? :)
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