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Quando il sogno dei bambini è nuotare tra le stelle

Io da piccolo, come tanti bambini, volevo fare l’astronauta. Però non è che lo sognavo e basta: ricordo benissimo che già all’età di otto anni leggevo le enciclopedie di astronomia e fisica (non capendoci un granchè, ovviamente). Ma rimanevo affascinato dalle foto, da tutti quei numeri e dalle spaventose proporzioni e distanze tra le stelle, che nemmeno si potevano immaginare.

Ho scoperto di recente Samantha Cristoforetti, astronauta italiana. Sul suo profilo G+ ci sono delle foto meravigliose, con lei nella tuta, o nelle capsule spaziali. In qualche modo, guardandole sono tornato bambino.

Poi ho trovato sulla sua pagina un video bellissimo, che ho voluto riportarvi qui sotto. E’ girato dalla Stazione Spaziale Internazionale e fa vedere la Terra di notte, con tutte le sue città e le luci, i lampi e le tempeste.
A circa 1:04, poi, si vede lei: l’Italia.

Non ho potuto fare a meno di pensare “ma allora è davvero fatta a stivale, le cartine hanno ragione”, e “chissà cosa stavo facendo quando la Stazione mi è passata sopra la testa, forse dormivo”. E poi: “Chissà che emozione essere lassù, a galleggiare nell’Universo, mentre il mondo riposa”.
Ovviamente, tutti sanno che l’Italia è uno stivale. Ma vederla in un video ripreso in diretta (non su Google Earth, non su una cartina: su un video in diretta, dallo spazio) è un’immensa sorpresa.

Godetevi anche voi il filmato e, se anche il vostro sogno era fare l’astronauta, tornate bambini per un attimo. Come me.

Immagine anteprima YouTube

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Scritto da Giovanni Argento Pubblicato il 21 marzo 2012

 

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Un commento »

  • Marco dice:

    io a 8 anni mi chiedevo perchè tutti i miei coetanei volessero fare gli astronauti invece, non ero capace di non pensare: “beh ok, ti chiudono in una lattina gigante e ti sparano per aria…immagino sia una figata lo sparo magari…. ma quando sei la che fai? uscire non si può perchè non c’è aria, e anche potendo uscire, che fai? non puoi manco correre visto che non stai attaccato a nulla. Devi startene chiuso nella tua lattina o al limite nella tuta pregando il Signore che non si faccia qualche maledetto buchino (mentre magari ti stai pure convincendo che Lui non esiste visto che stai li in cielo…e lui non si vede)”. E allora agli amichetti non potevo fare a meno che dire: “mah, molto meglio il camionista o pompiere… vuoi mettere che figata esser pagati per giocare con la canna dell’acqua e il fuoco, o andarsene in giro con quei bestioni per tutta europa?”.