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Anatomia di un atomo (e della sua roccia ermafrodita)

Qualcuno obietterà che l’alchimia non è una scienza. Ma è innegabile che furono proprio gli alchimisti a gettare le basi della chimica moderna, centinaia di anni fa. E a volte l’intreccio stretto tra la scienza e la pseudo-scienza del passato è talmente forte che i confini si mescolano, si fondono, e oggi non sappiamo più distinguere tra l’una e l’altra, oppure semplicemente non ci ricordiamo da dove provengono certe parole e certe scoperte. Questa è la storia di un sassolino ermafrodita, contenente antimonio, e del suo simbolo esoterico.

Può una sostanza essere ermafrodita, essere cioè contemporaneamente maschio e femmina? Secondo gli alchimisti sì, se è composta da una parte “maschile” e da una parte “femminile”. Questo accade per esempio con la stibnite, un minerale composto da solfuro d’antimonio: è la forma più comune in cui l’antimonio si trova in natura, ed è formato da zolfo (il “maschio” della situazione) e da antimonio (la “femmina”). Lo so, sembra tutto poco scientifico, ma pazientate un pochino.
Nonostante l’antimonio sia discretamente tossico, diverse donne dell’antichità lo usavano per truccarsi il volto, tanto che Plinio il Vecchio gli attribuiva tra i suoi tanti nomi anche quello di “platyophtalmos”, e cioè “largo occhio”, occhio ingrandito dal trucco per apparire più bello. Anche questo rafforza in qualche modo la femminilità dell’antimonio. Ma la cosa che più di tutte ha fatto diventare questa sostanza un vero e proprio emblema della donna è il suo simbolo alchemico.

questi sono tutti simboli che nel tempo hanno indicato l’antimonio. Ne avete riconosciuto qualcuno? Forse quello al centro, l’unico ad aver poi preso piede diventando il simbolo più usato, a volte anche nella variante rovesciata:
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Da qui il passo è stato via via più breve e, essendo l’antimonio “femmina”, non poteva che attribuire il proprio simbolo anche al pianeta femminile per eccellenza, Venere:

In seguito, c’è voluto davvero poco perché il simbolo universale per il sesso femminile diventasse quel cerchiolino con una piccola croce appoggiata sotto.
E così, ogni volta che qualche genetista prova sulla carta gli incroci di certe specie animali, oppure quando un medico prende appunti per uno studio clinico sui suoi pazienti, c’è uno scienziato che scrive un simbolo alchemico senza sapere da dove viene, senza sapere perché è così. Senza sapere, in poche parole, che le radici della scienza a volte affondano nell’esoterico, a partire proprio dall’antimonio.

 

(le ultime due immagini sono tratte da Wikipedia)

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Scritto da Giovanni Argento Pubblicato il 7 giugno 2011

 

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2 Commenti »

  • Paolo dice:

    Nell’immagine c’è anche il simbolo per il sesso maschile, ovvero un cerchio con una freccia sopra :D

    Complimenti per questo articolo. Fantastico!!!

    • Giovanni Argento dice:

      Grazie Paolo, è un piacere sapere che questa piccola perla ha entusiasmato qualcuno. E’ proprio lo scopo di questo blog!
      Continua a seguirci :)