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Gli è data di Volta la lingua!

Questa è la storia di una pila elettrica che passa tra una catena di lingue. Vi sembra bizzarro? Allora vi sembrerà ancora più strano sapere che a fare questo esperimento è stato proprio Alessandro Volta, l’inventore della pila. Anzi, per dirla tutta, è stato il Conte Alessandro Giuseppe Antonio Anastasio Gerolamo Umberto Volta: e questo scienziato la predisposizione per le catene umane l’aveva già nel nome.
Va premesso che la lingua umana ha svariati recettori, una sorta di “bottoncini” ciascuno dei quali è capace di riconoscere un diverso sapore. La nostra bocca è quindi in grado di riconoscere l’amaro, l’aspro, il dolce, il salato e l’umami (termine giapponese che corrisponde al gusto del glutammato), mentre il resto dei sapori che conosciamo non è altro che una combinazione di questi gusti-base (l’agrodolce ne è l’esempio più facile).
Ora, di questi cinque sapori ce n’è uno in particolare che si collega al nostro Volta: quello aspro. A livello biologico i “bottoncini” che riconoscono l’aspro sfruttano una sorta di “corrente elettrica” che si sviluppa grazie a dei piccoli canali fatti di proteine (gli esperti li chiamano “canali ionici”). Quando questi canali si aprono si crea infatti un flusso di ioni, ovvero particelle con una carica elettrica. Se si spostano tante particelle cariche in una volta sola, è come se si creasse una debole corrente, che manda al nostro cervello il segnale che c’è qualcosa di aspro in bocca (ovviamente sto semplificando al massimo).
Ma tutto questo il buon Conte Alessandro Giuseppe Antonio Anastasio Gerolamo Umberto non poteva certo saperlo. I canali di questo tipo sono stati scoperti nel 1949, mentre Volta è morto nel 1827. Però sapeva bene che la lingua è un buon conduttore di elettricità, e sapeva che l’aspro ha a che fare con la corrente: e lo dimostrò con un bizzarro esperimento. Prese un certo numero di volontari, e li dispose uno accanto all’altro: ciascuna persona “pinzava” con due dita la lingua del suo vicino, formando quindi una catena dita-lingua-dita-lingua-dita-lingua. E quando alla prima e all’ultima persona di questa catena lo scienziato fece appoggiare le dita su una batteria, si creò una sorta di circuito elettrico e istantaneamente tutti sentirono che le dita del proprio vicino avevano un sapore… esatto: aspro.
Non era un genio, il nostro Volta?

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Scritto da Giovanni Argento Pubblicato il 9 giugno 2011

 

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Un commento »

  • Luca dice:

    Omfg! Genius! Da provare coi colleghi in ufficio durante la pausa caffe’… :)