E’ morta Rita Levi Montalcini. Un corpo al servizio di una mente eccelsa
1950.
Saint Louis, Stati Uniti.
Una signora italiana, ebrea, un cervello in fuga dallo scempio delle leggi razziali nazi-fasciste, una donna che si definiva di una “intelligenza mediocre, ma dotata di ottimismo e costanza”, scopre in laboratorio il Nerve Growth Factor (Fattore di crescita dei nervi). È una proteina che nel sistema nervoso periferico è fondamentale per lo sviluppo e la sopravvivenza dei neuroni del sistema simpatico e di alcuni neuroni sensitivi. Generalmente, tutti i fattori di crescita o i recettori corrispettivi, si occupano della proliferazione cellulare, ma una loro mutazione genera l’insorgenza di tumori.
La scoperta dell’NGF suggerì che nel nostro organismo, oltre al fattore che stimola la crescita dei nervi, ci sono tanti altri tipi di proteine come l’EGF (Fattore stimolante la crescita dell’epidermide, scoperto subito dopo), che promuovono il differenziamento delle cellule bersaglio e garantiscono la sopravvivenza, una volta che abbiano raggiunto la piena maturità strutturale e funzionale. Inoltre, contribuiscono a tenere sotto controllo l’apoptosi (il meccanismo di morte controllata messo in atto dalle cellule del nostro organismo giunte a vecchiaia), anche per evitare l’eccedenza numerica.
Trent’anni dopo la scoperta rivoluzionaria di questo fattore di crescita, venne insignita del Nobel per la Medicina insieme al suo collega americano Stanley Cohen con questa motivazione:
“La scoperta di Ngf è l’esempio di come un osservatore acuto riesca a elaborare un concetto a partire da un apparente caos”.
Una delle 10 donne ad aver avuto la fortuna di essere insignita del prestigioso premio della scienza contro i 109 uomini.
Rivoluzionaria.
Fin dall’età di 3 anni decise che mai si sarebbe sposata.
Lei, che sin da giovane, nonostante la profonda cultura della sua famiglia, nonostante l’avversione del padre nel farla frequentare l’università, si iscrisse ugualmente a Medicina, nell’univeristà di Torino. Cacciata pochi anni dopo, perchè ebrea.
Ma, da donna forte e determinata quale era, allestì nella sua stanza da letto un laboratorio, e si concentrò sui suoi studi, inviando un articolo sulle sue ricerche al professor Victor Hamburger. Dopo aver letto i suoi studi riguardo l’influenza dei fattori genetici e ambientali sullo sviluppo dei centri nervosi, la invitò a proseguire la sua carriera negli Stati Uniti, dove si trattenne dapprima per sei mesi, poi procrastinò per 30 anni, che furono il frutto della scoperta e della funzione dell’NGF.
Negli ultimi decenni è stata insignita di numerose onorificenze, a partire da quella di “superesperto” presso l’istituto di neuroscienze del CNR; la prima donna ammessa nella Pontificia Accademia delle Scienze; ambasciatrice della FAO e membra dell’Accademia delle Scienze, la statunitense National Accademy of Sciences e la Royal Society. Ha collaborato, inoltre, fino a poco prima di morire, con l’Istituto europeo di Ricerca sul Cervello, fondato da lei nel 2001. Nello stesso anno venne insignita da Carlo Azeglio Ciampi del ruolo di Senatore a Vita. Nel frattempo, il suo ingegno è stato premiato con 13 lauree Honoris Causa da parte di università italiane e straniere.
Nei giovani ha sempre riposto una fiducia smodata, chiedendo da sempre ai governi di non limitare mai i fondi per la scienza, e a non cancellare il futuro di tanti giovani ricercatori che coltivano la speranza di poter rimanere a lavorare in Italia. Nonostante ciò, vista la precarietà che imperversa nella nostra nazione ha invitato sempre ad aprire nuovi orizzonti, a lavorare all’estero per portare poi contributi di conoscenza in Italia; ad “abbandonare” gli schermi delle tv per lasciare spazio all’immaginazione e all’inventiva, che spesso vengono azzerati dalla moderna tecnologia.
Nel 2009 in occasione dei suoi 100 anni dichiarò: “Il corpo faccia quello che vuole; io non sono il corpo, io sono la mente.”
Si spegne dunque il 30 Dicembre 2012.
Rita Levi Montalcini. 103 anni di gloria scientifica.
Tag:CNR, FAO, nerve growth factor, Ngf, Nobel, Rita Levi Montalcini, Stanley Cohen, Victor Hamburger
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