Home » OMG! Science!

Protesta contro il blitz animalista a Milano: OMG!Science scende in piazza con i ricercatori

Ieri, in via Vanvitelli 32 a Milano, un gruppo di attivisti del movimento “Contro Green Hill” ha invaso il Dipartimento di Farmacologia come protesta contro la sperimentazione animale.

Il gruppo, composto da cinque persone, è riuscito – non è ben chiaro come – a salire al quarto piano dell’edificio, dove c’è lo stabulario che ospita gli animali da laboratorio. Gli attivisti si sono poi incatenati il collo alla maniglia delle porte di ingresso, cosicché nessuno potesse entrare senza strozzarli, affermando di essere attrezzati per fermarsi anche diversi giorni e di essere intenzionati a “liberare” tutti gli animali lì presenti.
Hanno poi pubblicato in diretta su Facebook, per tutta la giornata, foto e video per mostrare le “orribili condizioni” in cui sono tenuti gli animali. Numerosi animalisti sono giunti a manifestare davanti alla struttura per dare man forte ai loro colleghi, urlando insulti e accuse pesanti, come al solito in modo molto civile.

Tra lo sconvolgimento generale dei ricercatori dell’Università di Milano, la vicenda si è conclusa in serata. Alcuni animali (centinaia di topi e un coniglio) sono stati portati via dagli animalisti, che li hanno messi dentro a degli scatoloni per trasportarli, e il resto – si sono fatti promettere tramite ricatti – verrà loro mandato nelle prossime ore.

Un altro episodio di violenza e vandalismo che è passato impunito. Un insieme di fatti così gravi che è difficile elencarli tutti, e che non hanno subito nessun tipo di conseguenza per gli animalisti: violazione di proprietà privata, diffusione illecita di foto, video e dati, furto di animali.

Probabilmente è utile esporre in modo chiaro quali sono le conseguenze di quello che è successo, conseguenze di cui nè la gente nè gli animalisti stessi si rendono conto: per prima cosa, è stata violata una struttura privata, appartenente all’Università, in cui si svolgevano attività di ricerca assolutamente legali e regolamentate. Sono state pubblicate su internet immagini di animali, di registri di stabulario, di dati assolutamente privati (tra l’altro, il video pubblicato mostra chiaro come gli animali fossero tenuti in gabbie perfettamente pulite e ordinate). Ma cosa estremamente più importante, queste persone hanno letteralmente buttato ANNI di ricerca e MIGLIAIA DI EURO di animali e lavoro. E cosa ancora peggiore, quello di cui gli animalisti non si rendono conto, è che in pratica hanno condannato quegli animali a morte con le loro mani. Si tratta di topi e conigli abituati a vivere in condizioni rigorose, con un sistema immunitario che non è mai venuto a contatto con il mondo esterno. Come se non bastasse, in queste ore sono state pubblicate immagini di topi “nudi” (topi che per natura hanno le difese immunitarie gravemente compromesse), orgogliosamente esposti all’ambiente esterno.
Gli animalisti non hanno capito che la loro non è una vittoria: l’unico motivo per cui hanno potuto portarseli via era perché ormai il danno era stato fatto, gli animali contaminati, la ricerca andata in fumo. In quel dipartimento si progettavano nuovi vaccini, si studiavano virus, si producevano anticorpi monoclonali. E ora è tutto perduto.

I fondi per la ricerca sono pochi, i costi esorbitanti, e vedere sprecati così anni e anni di lavoro è stato frustrante per i ricercatori, troppo.
Così, tramite un’iniziativa di “A favore della sperimentazione animale”, questa mattina un gruppo di studenti e ricercatori è sceso in piazza Piola, a Milano, per manifestare il proprio dissenso e per spiegare – per la prima volta – alle persone la gravità di quest’atto vandalico.

Perchè ci hanno preso a calci e nessuno ha mosso un dito per difenderci? Perchè dei disadattati possono fare quello che vogliono e distruggere il lavoro dell'università? Nell'epoca dell'informazione, l'ignoranza è una scelta! E voi, che cosa scegliete?

Io e Piermatteo siamo scesi in piazza con loro, per intervistare i passanti e per capire come viene vista questa vicenda dalla gente comune. La situazione, in piazza, era quasi comica: da un lato, una quarantina di ricercatori in camice bianco che mostravano pacificamente i loro striscioni; dall’altro, un gruppo sparuto di cinque o sei animalisti, venuti a sapere della manifestazione, urlavano a gran voce ogni tipo di insulto ai giovani, in un’ovazione che non era molto diversa da un coro da stadio. Abbiamo preso nota dei più esemplari (immaginateveli in continuo sottofondo durante tutta la mattinata): “Poveri genitori con dei figli così”, “Vuoi vedere la minchia? (grattandosi con gusto le parti basse)“, “Cosa fate adesso senza i vostri giocattolini?”, “Ricercate solo quello che vogliono le case farmaceutiche”, “Avete allungato la vita alle persone solo per fargli pagare più tasse”, “La disinformazione è la vostra forza”, “Testate i vaccini sui bambini del terzo mondo”, “Vi aspettiamo sotto casa”, “Schifosi ricercatori”

 

Le forze dell'ordine erano presenti per controllare che noi, focosi e furenti vivisettori (?), non spaccassimo tutto. Data la simpatica e non autorizzata compresenza degli altri personaggi, l'unica cosa che hanno potuto fare è stata quella di doversi schierare a transenna per evitare che - in nome della pace, della non violenza e dell'amore tra le creature - gli animalari venissero a spaccarci la faccia.

I gioiosi manifestanti hanno passato la mattina a farci foto per "schedarci"; io però per rispetto alla privacy ho oscurato tutti i volti. Tranne quella del tizio con la maschera degli Slipknot.

Noi, inizialmente preoccupati di non riuscire ad incontrare il consenso delle persone o di passare quasi inosservati, abbiamo tratto un insperato vantaggio dalle urla provenienti dalla fazione opposta, in grado di suscitare divertita curiosità tra i passanti, attirandone parecchi. Molti passanti si sono fermati volentieri a discutere con noi ed alcuni hanno preso l’iniziativa chiedendoci che cosa stesse succedendo: le interviste, quindi, sono venute da sè!

Qui di seguito abbiamo riportato, trascritte fedelmente, le dichiarazioni delle persone da noi intervistate (con tanto di cori in sottofondo per rendere meglio l’idea):

“Digli di andare al Senato a portare via gli animali da lì, va’! […] Sì è un parere a cuore aperto, così.. perché amo gli animali e non vedo perché debbano essere torturati con la ricerca, visto che gli scienziati possono fare altre cose! […] Ah, non ci sono altri metodi? Eh beh…io non lo so…”

“Sono a favore! Vi capisco.”

“Io sono con la ricerca!”

“Sono un po’ a metà, perché questi atti non li condivido. Io mi offro personalmente per fare degli studi, quindi non so che cosa dirvi. Io faccio la dialisi innanzitutto, abbiamo cominciato ieri uno studio sull’eritropoietina (ci spiega cos’è) e io mi sono offerto, quindi se mi offro io gli animali non so, sinceramente!” (spieghiamo che non tutti gli studi si fanno su volontari sani)

“Hanno esagerato! [vergoooogna, vergooooogna] …Ma chi sono, quelli là? La vedo difficile riuscire a parlare con quelli. Io sono a favore della sperimentazione.”

“Ah, gli animalisti sono quelli?” [vergognaaaaaa!]

“Sono poco informato. Ah ecco, voi vi fate sentire e loro sono lì a insultarvi? [vergognaaaaa, assassiniiiii!] …Fate bene, in sostanza vi fanno passar per cattivi? Beh buon lavoro, in bocca al lupo!”

“Mi fa simpatia l’iniziativa degli animalisti. Però la ricerca bisognerà pur farla. Poi se ci sono metodi alternativi….ah, non ci sono? Non ho le competenze per dirlo… No, quello è un atto illegale, ma mi fa una certa simpatia, ecco.”

“Io sono contraria, ho lavorato in fisiologia e c’erano gatti con le piastre nella testa. […] Cerco di usare meno farmaci possibile, io uso l’omeopatia. […] Sì, curerei un mio parente…però c’è un limite…cioè, questo presuppone che le persone siano più importanti degli animali! Io amo gli animali. Io penso che ci siano dietro le case farmaceutiche…” (e chi ci dev’essere dietro ai farmaci?! Gli edicolanti?) “No io non mangio carne. Ma secondo voi questi animali non soffrono? …E quindi voi pensate che le persone siano più importanti? Io comincio ad avere dei dubbi. Perché loro hanno un’innocenza che noi non abbiamo. Ce l’hanno negli occhi. (sguardo sognante) Sì certo, in natura poi succedono cose terribili, ma quello ha un senso… No, non è filosofia, io non mi ritengo superiore agli animali o alle piante” (e allora che magni?!)

“Beh io sono un medico, quindi sono a favore.”

“No no, io c’ho un cane, figuriamoci se sono a favore. (Però usa i farmaci). Io penso che gli animali geneticamente siano diversi dall’uomo. (Spieghiamo che non è valido motivo). Ehhh io non è che sono molto d’accordo, preferirei venisse usato qualche cosa d’altro. (Per esempio?) Eh, non lo so, mi hanno detto che è possibile! Comunque sia, a me queste chiassate qui non sono mai piaciute. Poi ho sentito che ci sono altre vie, ma non sono un tecnico perciò non parlo. L’ho sentito solo tramite televisione.”

“Adesso non paragoniamo un bambino a un cagnolino, stiamo veramente esagerando.”

“Onestamente…capisco che la ricerca deve andare avanti e che ci sono molte problematiche…sto da entrambe le parti, ma quando vedo quelle cose che mi fanno vedere in tv io sto male per quegli animali. […] No, io rispetto voi che siete ricercatori e rispetto tutti, purtroppo quando ho visto la storia dei cagnolini per me è stato devastante. […] Sì certo, tramite tv. Eh sì, mi devo informare su internet, in effetti. Nella mia ignoranza, io sono molto sensibile e amo gli animali, quindi l’impatto emotivo è devastante. Poi anche io mi sono fatta delle domande sulle problematiche, perché comunque la ricerca deve andare avanti. Io in questo momento non condanno nessuno, ma non riesco a vedere il cagnolino ridotto così”

“Non sono abbastanza informata, ma la protesta deve svolgersi nell’ambito della legalità.”

“Io anche se è in controtendenza sono a favore della sperimentazione.”

“Voi siete contro la vivisezione? Ah no ecco, no no io son d’accordo con voi! Se vuoi ti rilascio una dichiarazione! Assolutamente siamo a favore della sperimentazione sugli animali se questa è utile a salvare vite umane. Poi dipende dal tipo di animale, ci sono animali creati apposta per i laboratori. Ah quelli sono gli animalisti? [VERGOOOOOOOGNA!] Sono dei delinquenti! Io vedo da una parte gente educata e civile con un minimo di cultura e dall’altra uno schieramento di forze di polizia che ferma una decina di esaltati. […] Qual è il blog? “OMG!Science”? Forse l’ho già sentito!”

“Io non conosco molto l’argomento. Quelli sarebbero gli animalisti? [SADICIIII, VERGOOOOGNA! VI DOVETE VERGOGNARE!] La ricerca deve andare avanti, su questo non ci sono dubbi, ma io personalmente sono per la vita. Mi dispiace tantissimo per gli animali. Io conosco il caso più mediatico, a quello sono contrario. Alla sperimentazione sui cani. Su alcuni animali tipo il cane…cioè, è come mangiare la carne del cane! (?!?!) A me piace mangiare la carne, ma non mangerei un cane. Sono per la ricerca, ma non sono molto d’accordo. Non so questi metodi alternativi quali sono.”

“Il tema è scottante ma questo non giustifica vandalismi di questo tipo. Certo tra un topo e un uomo è più importante un uomo!”

“Vanno bene le pellicce, tutto quello che vuoi, ma la salute no! Allora è quasi più assurdo mangiare la carne! Con quello che costa la ricerca! Che poi…nessuno lo fa per divertimento.”

“Io non sono d’accordo sinceramente. (Usano farmaci). Ma tantissimi farmaci si possono fare anche senza sperimentazione! (spieghiamo esaustivamente che non è vero) …Ah, va bene dai, grazie!”

“Beh non è che voi vi divertite, purtroppo! Se lo fate lo fate con la speranza di salvare qualche centinaio o migliaio di persone! C’è il pro e contro di tutto. Ma gli animali dove sono finiti? (ehm… chi lo sa!) Andranno in giro e moriranno comunque, ecco! E quanto costavano quegli animali? […] Mamma mia, cioè hanno aperto le gabbie e li hanno portati via? E li hanno lasciati andare così? Già avete pochi soldi e vi hanno fregato. Tenga, non si faccia vedere (Ci porge dei soldi. Glielo impediamo e gli diciamo, piuttosto, di donarli agli stand pro-ricerca) …L’unica cosa è insistere!”

…E l’intervento, breve ma intenso, da noi considerato il vincitore è:

“Noi siamo contrari.” “Ma voi usate farmaci?” “Eh, sì” “E quindi?” “Ehhh..boh…” (fuggono)

Da questi interventi possiamo dedurre che, nonostante alcune persone siano apertamente a favore della sperimentazione animale, molti sono ancora indecisi, o meglio, preferiscono tenere il piede in due scarpe.

Alcune persone hanno detto di aver visto in TV cose terribili. Consigliamo a tutti di pensare al senso di queste affermazioni evidentemente costruite ad arte (che senso ha “spezzare le gambe a un gatto”? (E gli esempi sono sempre quelli!) Dopo sessanta anni di gambe spezzate avremo pure imparato qualcosa, no?). In tutte le metodiche c’è sempre un margine di miglioramento, che solitamente richiede studio e tempo. La sperimentazione animale è uno strumento, e come tale deve essere utilizzato in modo corretto come qualsiasi altro, ma non si può decidere di rinunciarvi punto e basta! Ci sono tanti modi per migliorarne l’impiego, e tutti (riduzione del numero degli animali, rimpiazzo con altri metodi quando – quasi mai – possibili e miglioramento delle condizioni) sono sempre implementati ed in costante evoluzione.

 

Ignoranza, disinformazione, pregiudizio. E' su questo che gli animalari fanno leva per acquisire credibilità e consenso, ed è su questa strada che dobbiamo confrontarci. Non con loro - ci abbiamo provato e non c'è possibile cofronto - ma con voi, con le persone che fanno un lavoro diverso da nostro. Ma soprattutto con la mala, malissima informazione con cui la gente forma la propria opinione.

Una conclusione che ci sentiamo di trarre è che bisogna informarsi direttamente dai ricercatori. Non si può vivere di quello che viene proposto ad arte dai media (a cui interessa fare scalpore e fare notizia, come vi avvertiamo da sempre su queste pagine). Le persone sanno di non essere adeguatamente informate, ma non vedono come un problema mantenere un atteggiamento incoerente: non vogliono la sperimentazione ma vogliono dei farmaci sicuri. Beh, non è possibile. Il mondo ha bisogno di sperimentazione animale fatta bene: per trovare nuove cure, per vivere in maniera sicura ed anche più a lungo (per pagare più tasse, sia pure!). Oppure si va coi disadattati (nel vero senso della parola, cioè non adattati nella nostra attuale società) che ci hanno contestato oggi.

 

 

I vostri inviati, Hermione e Piermatteo

p.s. qui di seguito il servizio realizzato dal TG3 sulla manifestazione dei ricercatori.


 

Tag:, , , , , ,

Scritto da Hermione Pubblicato il 21 aprile 2013

 

Se ti é piaciuto questo articolo, rimani aggiornato:
seguici anche su Facebook!

22 Commenti »

  • Spin dice:

    Non riesco a capire come sia possibile che nella giornata di ieri nessuno studente, nessun ricercatore, nessuno di nessuno, si sia mobilitato per far sentire la propria voce. Se si continua in questo modo, questa piaga degli animalisti che distruggono il lavoro di anni di ricerca prenderà sempre più piede. Bisogna prendere coscienza del problema e combatterlo (pacificamente ma con determinazione) prima che sia troppo tardi.

    • Matteo dice:

      Non è vero che nessuno si è mobilitato =)
      Io so di certo di alcuni studenti di scienze biologiche, c’era pure la polizia

      • Sonja dice:

        La polizia era dalla nostra parte…
        E no. Non c’era nessuno studente.
        Non siamo disadattati, ma gente comune proveniente da varie classi sociali.

  • Felice dice:

    “Testate i vaccini sui bambini del terzo mondo”

    È uno scherzo vero? Non l’hanno davvero detto… vero?

    • Hermione dice:

      L’hanno detto.

  • Daniele dice:

    Su Facebook vedo immagini di scimmie legate a lettini con bisturi in bella mostra, e sotto commenti del tipo: ecco come si fa la ricerca, bla bla bla. E’ normale che poi la gente sia contraria alla ricerca, si fa forza emotiva sull’argomento.
    Bisognerebbe invece avvicinare le persone al mondo della scienza, far capire loro che cos’è la sperimentazione animale, quali sono i pro ed i contro, ecc…
    Questo vale per le persone comuni, ma questi “signori” che hanno praticamente distrutto, senza diritto alcuno, tempo, denaro e lavoro di centinai di persone, e hanno rubato quegli animali, beh, loro non sono animalisti semplicemente contrari alla ricerca, sono dei veri e propri criminali. In questi casi prevale l’ignoranza e ad essa si mischia la violenza, niente di più negativo.

    • spin dice:

      Questo genere di cose non serve a niente se i primi a non avere interesse nella questione sono gli studenti ed i ricercatori del settore medico-scientifico.

    • nico dice:

      E’ veramente triste pensare che la gente si fermi a quello che gli viene passato su Facebook, senza cercare veramente di capire e ragionare (lo so, lo so, ragionare non è più alla moda)… che tristezza.

      • Daniele dice:

        L’ignoranza emerge anche quando bisogna discernere le informazioni vere da quelle false, di cui internet è pieno. Il problema di questa generazione, è che molti utenti navigatori prendono per oro colato tutto ciò che trovano in rete.
        La rete è una infinita fonte di informazioni, ma tra queste ce ne sono tante errate e se non hai gli strumenti per scremare il vero dal falso, poi succedono anche questi episodi.

  • Federico dice:

    passo sempre da piola e mi dispiace di non essere passato di lì oggi perché avrei detto la mia opinione molto volentieri.
    Delle persone che ululano insulti razzisti, distruggono il lavoro dei ricercatori e bruciano i soldi finanziati da loro stessi si possono definire animali, non animalisti. Anzi, sarebbe offensivo nei confronti degli animali, che almeno non ne avrebbero l’intenzione.
    purtroppo l’ignoranza e la disinformazione fanno leva sulla compassione della gente, è più facile mostrare una foto di presunta violenza sugli animali (avvenuta magari in luoghi e tempi lontani) che spiegare l’utilità e la necessità di certe ricerche.
    L’opinione pubblica vive nell’ipocrisia di un’etica che cambia a seconda dei casi, perché nessuno vuole ferire i poveri cuccioli però quando ci si ammala tutti vogliono le cure belle pronte. medicine che sicuramente durante il processo di produzione avranno necessitato di sperimentazione sugli animali.
    quando qualcuno si ammala, per ottenere medicinali di qualsiasi tipo, dovrebbe firmare una dichiarazione di consenso in cui si dichiara informato e accetta di prendere un farmaco sperimentato sugli animali.

    anche se vi ritrovate a dover affrontare le difficoltà del lavoro e a dover inimicarvi la popolazione ignorante, ricordatevi che la ricerca è necessaria per il progresso umano e ne beneficeranno (purtroppo) anche quelli che non se lo meritano.
    non sono uno scienziato ma credo fortemente nel vostro lavoro.

  • curlyR dice:

    inissassa che non siete altro. -.-”’ combattiamo l’ignoranza!!

  • beppe dice:

    che bell’articolo per nulla fazioso!
    beh vi do una notizia,science angels,quelli non sono GLI ANIMALISTI.
    Le persone che hanno a cuore il benessere animale (orrore eh!molto meglio e molto più accettabile socialmente usarli come oggetti o pezzi di ricambio!)sono molte grazie a dio, e non vanno tutte in piazza a urlare insulti.
    quindi per cortesia facciamo i dovuti distinguo.
    detto questo mi fa sempre molto sorridere il fatto che voi camici bianchi ci guardiate dall’alto al basso come se voi foste i detentori assoluti del sapere e noi dei poveri ignoranti che devono restare tali,perché tanto ci pensate voi al nostro benessere.
    beh e invece non é così che funziona. e abbiamo diritto di protestare contro la violenza che viene perpetrata quotidianamente su creature che non hanno difese e che soffrono ESATTAMENTE come soffriamo noi. poi é facile strumentalizzare delle cazzate dette da due esaltati per rafforzare la vostra bandiera di “giusti”.
    scendete dal piedistallo e fate i conti con la vostra coscienza,sempre che ne abbiate una.
    saluti.

    • Giovanni Argento dice:

      beppe,
      rispondi per favore a questa domanda: cosa fai contro l’industria alimentare della carne? Non credi che quello sia un problema ben più grosso, almeno in termini di quantità di animali impiegati?
      E un’altra domanda, a cui ti prego di rispondere sinceramente, perché non è una provocazione. Hai restituito la tua tessera sanitaria, hai rinunciato alle cure ospedaliere e gratuite? Oppure, quando stai male o sta male un tuo caro, ricorri a quella medicina sperimentata su animali che tanto aborrite?

      Io rispetto le idee di tutti, se sono argomentate, e le rispetto ancora di più se sono coerenti. Se hai rinunciato alla tessera sanitaria, e combatti l’industria alimentare della carne, hai ancor più il massimo rispetto. Ma se al contrario non fai queste cose, se vedi la “pagliuzza” nel nostro occhio e non la trave nel tuo, allora non so davvero che pensare.

      Tu dici che i medici e i ricercatori ti guardano “dall’alto al basso” quando si tratta di parlare della tua salute. Ma scusa, a chi dovresti rivolgerti? All’idraulico? A ciascuno il suo mestiere, nel rispetto delle competenze di ognuno. Anche il medico, in fatto di pane, deve abbassarsi davanti alla competenza del fornaio. Ciascuno è esperto nel suo campo: se sei medico, spiega meglio le tue ragioni; se non lo sei, affidati a chi conosce il mestiere. Se non vuoi farlo, non impedire che gli altri muoiano a causa dei tuoi pregiudizi.

    • elena dice:

      Caro Beppe,
      forse a te nn è chiara una cosa: qui il problema nn sono quei 4 esagitati che volevano aggredire i ricercatori, ma quelli (te compreso) che giustificano la rapina che è stata perpetrata ai danni dell’università. Rubando quei topi e quei conigli si è buttato alle ortiche anni ed anni di ricerche e soldi. Ma anche le speranze di tutti quei malati che contano sulla ricerca per avere delle cure. Tu dall’alto della tua empatia animalista immagino nn te ne freghi nulla dei malati di SLA o di parkinson. A te basta che i ratti stiano bene. E allora tu e la tua banda perchè nn andate a manifestare contro la derattizzazione che il comune di Milano attua ogni anno? o la disinfestazione di zanzare ed altri insetti che tra poco inizierà? Troppo facile prendersela con l’università e con studenti e dottorandi che lavorano gratis o prendono una miseria per migliorare le condizioni di persone che soffrono. E noi “camici bianchi” vi guardiamo dall’alto in basso perchè sparate cavolate, nn sapete nulla di biologia molecolare, di anatomia, di genetica e vi permettete di pontificare? Io nn andrei mai da un’ingegnere a dire come costruire un ponte, sono biologa e di ingegneria edile nn ci capisco nulla e allora sto zitta. Ma voi quando distribuivano l’umiltà eravate a rubare topi.
      Tanti saluti.

  • cassandra dice:

    La questione si dovrebbe mettere in questi termini:
    I ricercatori devoti alla vetusta ,antiscientifica pratica della vivisezione, vecchia di secoli e mai validata e il progresso scientifico auspicato coraggiosamente da tutti i ricercatori e scienziati contrari alla vivisezione..gli animalisti sono solo un colorato contorno..spesso,in queste manifestazioni antivivisezione,a fianco degli animalisti ci sono i malati che sono stanchi di aspettare cure che non si scopriranno mai fin quando certi camici bianchi pasticcerànno su animali che non hanno le nostre malattie.
    A noi parenti di malati gravi piacerebbe moltissimo poter scegliere di sacrificare un topo per salvare un nostro parente..ma il problema è che si rischiano i nostri cari proprio perchè si usano i topi..e sempre più ricercatori e pubblicazioni hanno il coraggio e l’umiltà di ammetterlo. Io sono antivivisezionista per mio cugino down,per mio zio morto di cancro ,per mia mamma con artrite reumatoide,per mia nonna morta di Sclerosi..pur amandoli io stessa non sarei potuta essere un modello sperimentale utile per loro,figurarsi un coniglio o un topo.

    • Tito dice:

      @Cassandra: “i malati sono stanchi di aspettare”, ma che discorsi sono?
      La SCIENZA non guarisce con l’imposizione delle mani; se non si raggiungono dei traguardi di conoscenza(la ricerca serve proprio a questo) non si possono formulare nemmeno idee di terapie. I farmaci e la medicina derivano da studi seri e devono dimostrare la loro efficacia e scarsa tossicità prima di essere portati alla popolazione!!! non è che il primo che passa s’inventa quattro sciocchezze condite da una filosofia da quattro soldi(riferimento non troppo velato a TUTTE le medicine alternative) ed ha l’arroganza di detenere la “verità“. La Scienza, a differenza dei complottisti di ogni specie, DIMOSTRA la propria “verità” con i NUMERI.

      Se certe malattie sono inguaribili non le sorge il dubbio che sono tanto difficili da curare perchè le nostre CONOSCENZE sono ancora insufficienti per poterle contrastare??? e per lei la soluzione al fatto che ci manchino spesso anche le conoscenze di base di certe malattie è “fermare la ricerca su animali perchè il loro modello non è assimilabile al nostro”… ma chi gliel’ha raccontata sta panzana?
      Forse si sorprenderà di sapere che le attuali conoscenze della medicina(non parliamo di terapie, ma proprio di come funzionano le malattie) derivano per la stragrande maggioranza dal “sacrificio” di animali che hanno concesso di formulare adeguate ipotesi terapeutiche. I risultati, come sempre sono riconosciuti da NUMERI, se si va a guardare l’aspettativa di vita delle persone nell’ultimo secolo, capisce cosa ha significato la messa in pratica delle conoscenze raggiunte dalle sperimentazioni; se ciò non bastasse si vada a leggere come sono cambiate, sempre nell’ultimo secolo, le prognosi di quasi tutte le malattie esistenti!!!
      Il problema però, come sempre in questo paese, è che ognuno guarda al proprio orticello.. e perchè i suoi parenti non sono guariti, che andassero tutti al diavolo!?! bella filosofia animalista; sa che significa in termini di numeri ritardare una sperimentazione che magari era la base per una successiva sperimentazione terapeutica? significa allontanare degli stessi anni il raggiungimento di una nuova terapia e se quella malattia miete 5-10.000 malati l’anno, si faccia il conto di quanta gente vi state portando sulla coscienza!!!

    • Hermione dice:

      A chi mai sarà venuta in mente questa baggianata sui topi io non lo so. Anche il nostro ultimo articolo ne parla, nel caso tu voglia saperne di più.
      In ogni caso, trovo che dire che “i malati sono stanchi di aspettare” sia una mancanza di rispetto nei confronti dei malati stessi. Se tu non credi nella sperimentazione liberissima di farlo. Prendi però atto del fatto che tutte le cure oggi disponibili sono disponibili grazie all’utilizzo degli animali. Le cose stanno così, punto. Per le malattie che ancora non hanno cura…ci si sta lavorando. NOI ci stiamo lavorando, non di certo tu o gli animalisti. Perciò anzichè remare contro potete fare due cose: mettervi in gioco anche voi, studiare biotecnologie e darci una mano, oppure sostenere a distanza la ricerca. Perchè i poveri malati “stanchi di aspettare” non hanno certo tratto beneficio da quell’atto vandalico, anzi.

  • Pro-Test Italia in Milan: A silver lining to a grey cloud | Speaking of Research dice:

    [...] friends from OMG! Science, took part in the rally with us: they interviewed passers by many of whom did understand the [...]

  • Giov dice:

    Ho appreso casualmente della notizia, poco diffusa. Mi dispiace che questo gruppo di animalisti abbia distrutto anni di studio e lavoro, quasi sempre di ragazzi giovani, che dedicano la loro vita alla ricerca scientifica contribuendo ad ottenere quelle cure che poi tutti chiediamo a gran voce. Negli ultimi anni, a partire dalle campagne anti-ogm che hanno completamente bloccato la ricerca biotecnologica pubblica in campo agrario lasciandola totalmente nelle mani delle multinazionali, si assiste alla progressiva diffusione di teorie e atti antiscientifici in ogni campo. Continuare a divulgare la scienza è molto importante. Buon lavoro.

  • WTU dice:

    Ci sono delle cose che non mi tornano: perché nessuno ha chiamato la polizia? Perché nessuno ha bloccato questi delinquenti? Non c’era nessun tipo di sicurezza? E se fosse stata una banda armata di rapinatori?

    Va beh che siamo nell’UE, dove è più tutelato il delinquente che chi subisce (e dove se si blocca un ladro in casa ci si becca una denuncia per sequestro di persona a differenza di quel che succede negli USA o nel resto del mondo), ma questo è TROPPO.
    Cedere a ricatti di questa gente? MA STIAMO SCHERZANDO?! Spero vivamente che le autorità competenti abbiano fatto il loro lavoro.

    Vi lamentate che gli studenti non erano presenti alla manifestazione; orbene io sono uno studente, nessuno mi ha detto nulla, non ho ricevuto email eppure sarei come minimo andato alla contromanifestazione. Mi sembra che ci sia una grossa mancanza di organizzazione.

  • "Italia unita per la corretta informazione scientifica": la giornata attraverso gli occhi di OMg!Science! | OMG! Science! dice:

    [...] scorso 21 aprile, a Milano, io e Hermione siamo scesi in piazza insieme a studenti e ricercatori per intervistare i passanti a proposito del tristemente famoso [...]