Il nitrogeno, questo sconosciuto
RaiNews 24 mi culla mentre la mia cena sfrigola nella padella. Lo stupore generato dal disastro di Fukushima è ancora alto, con ricadute pratiche anche nelle decisioni del nostro Paese che timidamente si stava – di nuovo – timidamente approcciando alla riscoperta di una delle tecnologie più temute ma efficienti di cui Enrico Fermi, nostro connazionale, ha contribuito ai primi vagiti. Mentre rigiro la bistecca, vengo informato che la situazione ai reattori non è effettivamente rosea, e occorreranno addirittura tra i 6 e i 9 mesi per raffreddare tutto a temperature umane e per contenere le radiazioni. C’è addirittura rischio che l’idrogeno da essi rilasciato esploda; fortunatamente però tra le linee di intervento c’è quella di iniettare nitrogeno all’interno dei reattori.
Incuriosito dalla peculiare strategia, mi metto alla ricerca di altre fonti che confermino la notizia, e mi imbatto, tra gli altri, in questa pagina di Repubblica. Sfortunatamente per noi, però, il nitrogeno non esiste. Esistono però gli errori di agenzia che vengono copiati e incollati dai vari giornalisti, per essere letti e recitati in giornali e TG di varia importanza. L’alchemico nitrogeno, in grado di contenere le velleità esplosive di un gas brutto e cattivo come l’idrogeno, nient’altro è che azoto. L’azoto, settimo elemento della tavola periodica, il gas che da solo costituisce quasi i quattro quinti dell’atmosfera terrestre, ha come simbolo N e in inglese - la lingua della probabile fonte della notizia originale – si chiama nitrogen. L’azoto è un elemento fondamentale per la vita, ed è ad esempio contenuto negli amminoacidi, nelle basi azotate di DNA e RNA e nelle vitamine. Perchè dovrebbe limitare il potere esplosivo dell’idrogeno? Nonostante non sia un gas nobile, l’azoto è un gas che ha una reattività chimica molto bassa. Per sintetizzare ad esempio l’ammoniaca, uno dei composti più semplici nella chimica dell’azoto, è necessario farlo reagire ad alta pressione e ad alta temperatura con l’idrogeno. Per contro, l’ossigeno (ottavo elemento della tavola periodica), reagisce molto volentieri con l’idrogeno, dando origine ai fenomeni esplosivi che tanto temono i responsabili della Tepco.
Così, saturare l’atmosfera in prossimità dei reattori con l’azoto per scongiurare che l’idrogeno reagisca esplosivamente con l’ossigeno, che costituisce oltre un quinto dell’atmosfera terrestre, non sembra una cattiva idea. Quella di controllare le notizie che verranno lette e discusse da milioni di persone, nemmeno.
seguici anche su Facebook!