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“Italia unita per la corretta informazione scientifica”: la giornata attraverso gli occhi di OMg!Science!

Lo scorso 21 aprile, a Milano, io e Hermione siamo scesi in piazza insieme a studenti e ricercatori per intervistare i passanti a proposito del tristemente famoso blitz animalista in via Vanvitelli. Sabato 1 giugno, invece, abbiamo partecipato alla manifestazione organizzata da Pro-Test Italia a sostegno della sperimentazione animale, nel corso della quale abbiamo distribuito alle persone un divertente volantino-quiz (non l’avete ancora visto?! Correte subito sulla nostra pagina Facebook, dove troverete le domande e le relative soluzioni!). Non potevamo quindi mancare il sabato successivo, l’8 giugno, per assistere alla prima edizione (si spera ce ne saranno molte altre!) di “Italia unita per la corretta informazione scientifica”, una serie di convegni che si sono svolti nello stesso giorno, in 16 città italiane, con un unico obiettivo: avvicinare la gente “profana” al mondo scientifico, aiutandola ad aprire gli occhi verso tutte le bufale e gli equivoci a cui questo mondo, purtroppo, va incontro ogni giorno.


Vi siete persi quest’ultimo, interessantissimo pomeriggio a favore della corretta informazione scientifica? Vi ripropongo i punti salienti di questa incredibile sessione tra OGM, comunicazione scientifica, cellule staminali e sperimentazione animale. Una frase in grado di far morire d’infarto un complottista!

 

Dopo un'introduzione, Federico Baglioni ci racconta come è nato questo evento. Per tutti, l'hashtag per oggi è #italy4science !

 

Federico Baglioni apre le danze. Grazie a lui e a tutti i ragazzi di Pro-Test che hanno organizzato i due sabati d’incontri a cui abbiamo partecipato, l’attenzione dei media per una volta si è rivolta un po’ meno (ma non del tutto) ai dubbi personaggi coi capelli colorati che supportano i delinquenti che rubano alle aziende (ogni riferimento è puramente intenzionale), e un po’ di più a chi pensa che star bene al mondo sia meglio che star male, per noi e per gli altri.

 

Un ringraziamento va anche ai gruppi consiliari che hanno permesso, senza politicizzare l’incontro, lo svolgimento dello stesso. E’ un atto di coraggio, va riconosciuto! Quasi tutti in politica appoggerebbero gli animalari solo perchè è troppo facile raccogliere consenso in questo modo, tanto chissene, poi in farmacia i farmaci li venderanno lo stesso (ehi, vi viene in mente qualche esempio?). Appoggiare noi è molto più scomodo, e richiede uno sforzo di coscienza e di ragione: grazie!

 

Daniela Ovadia introduce la percezione scientifica italiana e modera le sessioni: andiamo ad incominciare!

Non si può fissare nero su bianco l’incredibile intervento di Sergio Della Sala, che parla per il CICAP. Non avrete mai vissuto se non vi farete trascinare almeno una volta dall’energia dei ragazzi (giovani e meno giovani) di questa organizzazione. Il nostro cervello non ragiona e non funziona come un computer: per questo affianca al pensiero razionale l’emotività, la creduloneria, la non-linearità che ci permettono di rimanere vivi e di farci potenzialmente abbindolare dal mago (o animalista) di turno. Vi posto le poche slide di cui ho potuto fare la foto (il resto del tempo l’ho passato ad applaudire e/o ipnotizzato dallo show).

 

 

La parola agli scienziati: ecco il rappresentante del CICAP. Sicuramente un comunicatore, dovevate esserci! Parla di fatti e opinioni - e la differenza tra queste!!

 

A volte gli scienziati... Hanno problemi di comunicazione. Come testimonia questa scelta di acronimi!

 

Utilizzando Braccio di Ferro, ci spiega come l'essere umano sia propenso a credere a tutto quanto non abbia necessariamente abbia un rapporto causa effetto, e a bersi qualsiasi cosa. Tipo che gli spinaci abbiano il ferro (che non contengono!). E io aggiungo: che la sperimentazione animale non serva!

 

Tutto quello che leggete passa questi test?

 

Piero Morandini ci parla di OGM, non tanto di cosa siano ma di come vengano percepiti dal pubblico (alimentato da decenni ad OGM). Ed inizia con una citazione di Carl Sagan: “We live in a society exquisitely dependent on science and technology, in which hardly anyone knows anything about science and technology” (Viviamo in una società che dipende in modo squisito dalla scienza e dalla tecnologia, in cui nessuno capisce a malapena nulla di scienza e di tecnologia). E che ci stiamo a fare noi di OMg!Science? ;)

Abbiamo costruito la nostra civiltà sulla scienza e sulla tecnologia, e abbiamo fatto di tutto perchè nessuno capisca nulla di scienza e tecnologia. Oggi la gente le rifiuta addirittura, contro i propri interessi. Il metodo scientifico non deve essere nemico di nessuno!

 

Parliamo di OGM. Le due varietà di avena che vedete nella slide sono abbastanza simili fenotipicamente: solo la parte che riguarda il seme è diversa; in quella coltivata i semi sono evidenti nella spiga. Responsabile: millenni di domesticazione da parte dell'uomo!

 

 

Ecco come mai! Riuscite a pensare una modifica più grossa della biologia riproduttiva della pianta???

Un ragionamento analogo si applica a TUTTI i cereali coltivati. Buon appetito!

Per una varietà di riso, la causa responsabile di questa variazione nel fenotipo della pianta è una modificazione genetica di UN nucleotide. Fantastico! Non mangerete più riso perchè è un OGM trovato per caso?

 

Mi sento di riportare alcuni interessanti commenti di un nostro fan di Facebook, Vittorio Cobianchi: “Anche la varietà Creso del grano, il classico grado duro che si usa per fare la pasta, è stata ottenuta attraverso mutazione casuale esponendo un’altra qualità di triticum ai raggi X. OGM da anni ’50, molto più casuali e potenzialmente pericolosi (come dimostra l’aumento della celiachia) di quelli prodotti oggi selezionando accuratamente i geni da modificare. E poi, un’altra cosa: se alcuni frutti “naturali”, come le fragole e i kiwi, fossero stati realizzati tramite tecniche di modificazione genetica, non avrebbero mai passato i test sanitari e non sarebbero mai potuti essere commercializzati, dato il loro altissimo potenziale allergenico. Molti prodotti “naturali” sono molto più pericolosi dei prodotti transgenici, eppure nessuno protesta contro la vendita delle fragole“.


Un altro "problema" delle specie selvatiche. Senza tutte le modifiche introdotte dall'uomo in quello che mangia sarebbe difficile essere vegetariani, eh?

 

OGM è un termine troppo impreciso. Ogni cultivar ha almeno una modificazione genetica, le piante che mangiamo oggi hanno già subito incredibili modificazioni, quelle che facciamo noi oggi in laboratorio sono risibili a confronto. Inoltre, le varietà coltivabili NON SAREBBERO IN GRADO di sopravvivere senza il nostro contributo, quindi cadono tutti i rischi postulati sull’ingresso di queste varietà nell’ambiente. Aggiungo io un esempio: avete mai visto dei semi in una banana? E secondo voi, è una cosa normale?  Presto, correte ad avvertire tutti che mangiare banane può causare tutto quello che succede normalmente a chi mangia una banana! Cioè, un senso di sazietà. :P

 

Gianvito Martino è chiamato a relazionare sul tema delle staminali. Pensavo entrasse a gamba tesa parlando del caso Stamina; invece l’argomento non è toccato in modo diretto. Si parte con una descrizione delle cellule staminali in generale, per poi concentrarsi sull’aspetto emotivo (che ha generato molti inutili viaggi della speranza e alimenta  - aggiungo io – i pruriti delle masse fomentati dai vari media) per poi soffermarsi sull’aspetto legislativo.

Un'introduzione sulla biologia e sul perchè le cellule staminali fanno quello che fanno.

 

Come sono, quante sono, dove sono e cosa ce ne facciamo?

 

L'idea che "basta dare le staminali" ha alimentato tanti (inutili) viaggi della speranza.

 

Le staminali non solo sostituiscono le cellule di un tessuto quando impiegate in terapia, ma il modo di coltivarle, il tempo di trattamento e le differenze tra i vari pazienti cambiano (anche in modo imprevedibile) gli esiti del trattamento. La strada è ancora in salita! Traduzione: il sogno di iniettare le staminali e attendere che queste magicamente facciano quello che devono fare e solo quello che devono fare è ancora lontano. I media, in questo, hanno avuto la responsabilità di avere pompato le aspettative delle persone: stampa cattiva!

 

La comunità scientifica in primis si deve regolamentare. Le cellule staminali sono comparabili a farmaci e non si possono impiegare ad muzzum o in seguito alla segnalazione delle Iene.

 

Cellule staminali: dove siamo oggi realmente.

Quella appena sopra è una slide emblematica: cosa si può fare oggi, di fatto, con le staminali? Non molto, purtroppo! I trattamenti oggi disponibili sono due: il trapianto di midollo osseo e il trapianto di cellule della pelle (per soggetti ustionati o con danni alla cornea). Una grande conquista, certo, ma una dimostrazione del fatto che dobbiamo fare ancora molta, moltissima strada. E tutte le altre terapie miracolose osannate dai media a che punto sono, invece? Ancora in altissimo mare, purtroppo, come dimostra la slide seguente:

Quelli che pensano che i farmaci nascono sugli alberi leggano questa slide. Con le staminali siamo nella zona rosa sulla sinistra!

 

Ultima presentazione della giornata: Roberto Giovannoni introduce il tema della sperimentazione animale.

 

Roberto Giovannoni introduce il tema più scottante!

 

La sperimentazione animale non è il Far West: è regolamentata e condotta in modo puntuale. Come peraltro avete visto nel filmato dei simpatici animalisti, gli stabulari non sono i mattatoi che loro stessi vogliono farci credere!

 

Per lavorare con gli animali servono corsi e preparazione. Nessuno è mandato allo sbaraglio, io stesso ho seguito dei corsi e se ho bisogno di imparare mi faccio spiegare dagli esperti nel campo. Non esiste “provare una cosa a caso” come vorrebbero farvi credere.

Rispettare l’animale è il primo passo per avere risultati sperimentali corretti (e non dovere quindi utilizzare altri animali per replicare gli esperimenti). Le “tre R” le conosciamo tutti. Ce le ricorda su faccialibro Rosario Tomasiello: Refinement, Reduction e Replacement (ossia ottimizzazione delle procedure al fine di migliorare il benessere animale, riduzione del numero di animali impiegati e rimpiazzo con qualcosa di alternativo, quando disponibile).

 

Qualcuno vuole convincervi che il rimpiazzo degli animali con altri test sia fuori dalla ricerca. Invece, a parte dello stesso disegno sperimentale. Il fatto è che a oggi la terza R sente l'oggettiva mancanza di metodi alternativi che diano RISULTATI ANALOGHI alla sperimentazione animale.

 

Ecco cosa possiamo fare per MODELLARE le malattie.

 

Ognuno degli approcci fornisce informazioni che poi vanno integrate tra loro. La sperimentazione animale riproduce parti della malattia in un contesto anatomo-funzionale integrato. Come poter fare tutto in vitro con le cellule? Posso avere delle indicazioni, ma proseguire poi nell’animale in toto.

Come faccio a studiare in vitro una patologia che influenza il movimento (immaginate le malattie neurodegenerative…).

Marco Guidi su Facebook ci suggerisce giustamente di muovere il vetrino! ^____^

 

Come si potrebbero effettuare questi studi in vitro?

 

Un esempio pratico che parte dallo studio genetico sui pazienti, produce il modello animale che consente una riproduzione adeguata della malattia che consenta di provare anche le cure.

 

Il modello (dell’esempio che si sta descrivendo) viene raffinato (passando poi al maiale) e si arriva ad una terapia funzionale che sfocia ad un trial clinico su pazienti umani (Testa F, ophtalmology, 2013).

 

Quando si può evitare? Quando ci sono alternative. Nonostante vi vogliano far bere che ci siano pacchi di alternative, NON CE NE SONO. Andate VOI STESSI su questo sito dell'Unione Europea, più affidabile degli animalisti.

 

Ecco qua i metodi validati! Che sorpresa, non ci sono i cani-robot.

 

Devo spezzare una lancia a favore di Fabio Rossi che ci invita a riflettere, sempre dalla nostra pagina Facebook, di come i cani robot non siano impiegati nella sperimentazione perchè così le lobby del farmaco non potrebbero più utilizzare gli animali. Come ho fatto a non pensarci!

 

Anche gli scienziati stessi continuano a dibattere tra loro su come migliorare la stessa ricerca, e apprezzano quando si può discutere. Non rompere le scatole a vuoto!

La sessione di presentazioni è così terminata. A questa ha fatto seguito un interessante dibattito. Ma, come nelle favole, devo dirvi che questa è un’altra storia. Stay tuned! (questo non c’era nelle favole!)

Piermatteo e Hermione

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Scritto da Piermatteo Barambani Pubblicato il 10 giugno 2013

 

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