Home » Esperimenti bizzarri

Salvare animali a rischio di estinzione? Facile, con le staminali!

Cellule staminali. Alla loro menzione, ginocchia si flettono nei cieli, sulla Terra e sotto Terra. Sono il male? Sono la salvezza del genere umano? Beh.. sono queste questioni che non pertengono al post di oggi! Nel realizzare questo articolo non è stato necessario spiaccicare nessun embrione: anzi, salverà degli animali a rischio di estinzione. Contenti?

 

Muuu! ...o farà un'altro verso? Non ne ho idea, comunque non vado sicuramente a chiederglielo. Fonte: ilperiodico.it

 

Cos’è una cellula staminale immagino lo sappiate, e non voglio annoiarvi. Saprete anche che si possono classificare in due grandi categorie: adulte ed embrionali. Con embrionali si intendono quelle cellule con così grande potenziale di dare una progenie diversa (caratteristica che chiamiamo potenza) da essere in grado di formare cellule provenienti da tutti e tre i foglietti embrionali. Erano quelle che utilizzavamo qualche tempo fa per produrre topi geneticamente modificati, insomma. Pro: ci possiamo fare un sacco di cose. Contro: dobbiamo sfasciare un embrione per ottenerle (la cosa è sgradevole qualora dovessimo derivare delle cellule staminali umane).

Correva l’anno 2009, quando Nature Methods decide di conferire (giustamente) il titolo di Method of the Year alle iPS: le induced Pluripotent Stem cells. Ovvero: se non possiamo derivare delle ESc (embryonic stem cells) perchè è maleducazione, programmiamo qualche altra cellula perchè faccia esattamente lo stesso mestiere di una ESc.

Tutto ciò è possibile utilizzando un apposito cocktail di geni che, alloggiati in un comodo vettore, vengono trasfettati in una cellula. Un cocktail famoso (Oct4, Sox2, Klf4 e c-Myc), utilizzato in una provetta contenente milioni di cellule, è in grado di convincerne un buon numero (modesto in percentuale, ma utilizzabile nella pratica) ad abbandonare il mestiere che facevano (solitamente fibroblasti) per abbracciare la nuova professione della pluripotenza.

Con le iPS si può fare un po’ tutto: oltre a pulirsi da sole e a fare pizzette come queste, si possono derivare tipi cellulari e tessuti difficilmente (o impossibilmente) ottenibili dall’animale vivo, e – almeno per quanto riguarda il topo, animale molto duttile – inserirle all’interno di embrioni dove prendono parte alla costituzione dell’intero organismo. Dei surrogati perfetti delle cellule staminali embrionali.

Una curiosità: il cocktail di quattro geni di cui parlavo prima è un cocktail di geni umani. Utilizzare il cocktail di ortologhi (cioè di geni che sono originati dallo stesso gene ancestrale nell’organismo antenato, ovverosia da cui derivano entrambe le specie di cui si considerano gli ortologhi) di rinoceronte bianco non è stato possibile per due ragioni. Nessuno ha ancora sequenziato il genoma del rinoceronte bianco, e quindi (anche volendo sintetizzare artificialmente il gene, ordinandolo su internet dalle compagnie che si occupano di questa faccenda) siamo sprovvisti dell’informazione e non sappiamo cosa “scrivere” come sequenza di nucleotidi. Inoltre, anche la strada della “vecchia scuola” non è percorribile: clonare la sequenza dei quattro geni direttamente da RNA richiederebbe avere delle cellule che esprimano quei geni, e quindi delle cellule embrionali: qualcosa di difficile ottenimento – specialmente da animali che sono a fortissimo rischio di estinzione.

Incrociando le dita, i ricercatori hanno “provato a vedere se funzionava” anche il cocktail di geni umani; cosa che ha fatto, anche se un po’ a fatica.

Qual’è il passo successivo? In maniera molto divertente, gli autori cercano di darsi un tono e propongono un altisonante “produrremo dei modelli in vitro per studiare le malattie che affliggono questi animali rari in modo da favorirne la sopravvivenza”. Difficile studiare modelli in vitro per aumentare la resistenza ai fucili e ai bracconieri, a mio modesto parere: più realisticamente – come ammettono gli autori stessi – si tenterà di derivare gameti, e da quelli a tanti bei nuovi mugghianti rinoceronti il passo è breve.

Tag:, , , , , , , , , ,

Scritto da Piermatteo Barambani Pubblicato il 7 novembre 2011

 

Se ti é piaciuto questo articolo, rimani aggiornato:
seguici anche su Facebook!

2 Commenti »